Strada della transumanza prima, militare poi, la Forcella Aurine ha conosciuto storie e vicissitudini diverse nel corso degli anni.
Questo valico dolomitico, che si trova nella provincia di Belluno, è forse meno famoso delle strade del Cadore o dei passi del vicino Trentino, ma non per questo è meno degno di attenzione.
In origine, la Forcella Aurine serviva come un piccolo camminamento di alta montagna, tramite il quale i pastori e gli agricoltori si spostavano tra le valli Molini, Sarzana e l’Agordino, nell’alto Veneto.
Durante gli anni della Prima guerra mondiale, nei pressi della Forcella Aurine fu realizzato un percorso stradale ad uso militare. I suoi resti sono ancora oggi visibili in parallelo alla SP347 del Passo Cereda e del Passo Duran, la strada che permette di superare il valico.
Al 1921 risale invece la costruzione di un albergo, che diede il via al processo di trasformazione di Forcella Aurine in meta turistica di pregio.
Ancora oggi, è possibile raggiungere questa zona e godere dei suoi impianti di risalita, delle piste da sci e in generale della stazione turistica della Forcella nel suo complesso.
La zona dell’Agordino, sulla quale insiste la Forcella Aurine, è particolarmente interessante come punto di partenza dell’itinerario. Tra i suoi comuni più noti c’è Canale d’Agordo, il comune che diede i natali ad Albino Luciani, il futuro Giovanni Paolo I.
Noi partiamo proprio da Agordo alla volta della Forcella Aurine, che raggiungiamo con un percorso breve, di circa 13 chilometri, che attraversa la località di Frassené prima di elevarsi fino ai 1.299 metri sul livello del mare del punto più alto del valico.
Da qui proseguiamo sulla SP347 fino al confine con il Trentino-Alto Adige, dove la strada cambia numerazione in SS347. Attraverso questa, in circa 20 chilometri giungiamo a Fiera di Primiero.
Per chi è interessato a proseguire, si può deviare sulla SS50 raggiungendo San Martino di Castrozza e da qui il Passo Rolle. Deviando verso sud, invece, si ritorna in Veneto, dove è possibile congiungersi alla strada dell’Altopiano di Asiago.
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