Un percorso strategico, dalla bellezza unica e situato in uno dei luoghi più belli d’Europa, le Alpi Svizzere. Qui, appena varcata la soglia dei 2000 metri d’altitudine, percorriamo una strada che è tanto particolare quanto frequentata: il Passo del Sempione. Un itinerario sostanzialmente breve ma che, da tempo immemore, mette in comunicazione la Valle Saltina con la Val Divedro e, per estensione, l’Italia e l’Europa centrale. Un itinerario semplice, ma che non toglie nulla all’emozione, regalando ai mototuristi un panorama mozzafiato sulle Alpi e dei veri e propri paesaggi da cartolina.
La lunghezza del valico è di 96 chilometri, ma l’itinerario ovviamente cambia a seconda del punto di partenza e di arrivo. Noi abbiamo scelto di prendere come punto di riferimento la città di Domodossola, seppure esista un intero tratto di strada che collega la città piemontese al Lago Maggiore. La città piemontese dista circa 50 chilometri dal Sempione, percorrendo la SS33. Superato il confine svizzero, proseguiamo sulla Strada 9 e cominciamo la salita in direzione del valico. Giunti al Passo, possiamo ridiscendere in direzione di Briga continuando a percorrere la 9, anche indicata come E62. Da qui, si può scegliere di proseguire verso Sion, Martigny e Montreux (sul Lago di Ginevra) oppure continuare sulla strada 19 in direzione del Grimselpass.
Volendo ampliare il percorso, possiamo partire da Arona sul Lago Maggiore e seguire la Statale 33 che percorre l’intera sponda ovest del lago fino al paese di Feriolo. Da qui, procedendo in direzione nord ovest e seguendo a ritroso il percorso “tracciato” dal fiume Toce, in meno di 40 chilometri arriviamo a Domodossola. In tutto si tratta di una deviazione di circa 70 chilometri.
L’aquila di pietra che domina il percorso del Passo del Sempione
Essendo un percorso stradale particolarmente frequentato, con una valenza strategica fondamentale per il passaggio tra nord e sud d’Europa, il Passo del Sempione rimane aperto tutto l’anno. Ciò nonostante, trovandosi a 2006 m s.l.m., è possibile che le condizioni meteo (soprattutto in inverno) impongano delle chiusure temporanee per procedere alla manutenzione e messa in sicurezza del manto. Per saperne di più, è possibile consultare in qualsiasi momento il servizio dedicato del Touring Club Svizzero (TCS).
Il tracciato del Sempione, in ogni caso, è semplice e piacevole: il manto stradale è in buono stato e la pendenza mai eccessiva. Rocce a strapiombo e ghiacciai alpini tutto intorno rendono magico il viaggio, così come i diversi paesini che si affacciano sulla strada. Una volta giunti allo scollinamento, oltre ad una sosta nel tradizionale rifugio, possiamo ammirare il celebre Ospizio del Sempione (od Ospizio Nuovo, in sostituzione del precedente risalente addirittura al Duecento), voluto da Napoleone nel 1801 ma inaugurato solo nel 1831, grazie all’intervento dai canonici del Gran San Bernardo. L’ospizio ospita la celebre aquila in pietra (v. foto sopra): un monumento onorario costruito durante la Seconda guerra mondiale dall’architetto bernese Erwin Friedrich Baumann in memoria dell’undicesima brigata svizzera, rappresentante, attraverso l’imponenza e la fierezza dell’aquila, l’indipendenza del popolo elvetico.
Mangiare bene ai piedi del Sempione è un’esperienza imperdibile che corona una bella giornata in moto. Ecco tre indirizzi da non perdere:
Responsabile editoriale di TrueRiders sin dal 2015
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