Cos’è che rende una strada, soprattutto se di montagna, impegnativa? I fattori sono molti: c’è l’altitudine ovviamente, che mette alla prova la respirazione e che fa il paio con le condizioni meteo spesso impervie. C’è poi lei, la pendenza, che sicuramente mette maggior paura ai ciclisti ma anche nel caso in cui si abbia un motore tra le gambe non è da sottovalutare. Soprattutto se il percorso che ci aspetta è quello della Weissenstein, la strada più pendente della Svizzera con il suo 22%. Non solo un percorso pendente: a questo dato si aggiunge la larghezza minima della strada, che in alcuni punti impedisce a due veicoli, ma anche a una moto e una macchina, di affiancarsi. Insomma, una strada che conquista. Come? Scopriamolo insieme.
La Weissenstein è una strada con molteplici record, non quello però della lunghezza: da Soletta a Gänsbrunnen ci passano appena 15 chilometri. Lasciata Soletta, si segue la Weissensteinstrasse oltrepassando Langendorf e Oberdorf. Da qui partono i primi tornanti, l’impegnativa salita che porta da 559 m s.l.m. fino allo scollinamento del valico, a 1284 m s.l.m. Da qui si ammira lo straordinario panorama che ha reso celebre il percorso, prima di ridiscendere verso Gänsbrunnen. Se, come noi, pensate che questo itinerario sia decisamente breve, c’è però molto spazio per allungarlo: da Soletta si può prendere la strada 5 verso il lago di Bienna, uno dei più grandi della Svizzera. A nord, invece, si può continuare sulla strada 18 in direzione di Basilea, la città dal fascino internazionale tra gallerie d’arte e meraviglie paesaggistiche.
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La strada del Weissenstein è uno di quei percorsi “secondari” che, soprattutto nelle zone di montagna, ha perso la rilevanza strategica nei trasporti ed è divenuta il percorso perfetto da vivere con calma, in moto appunto. Ci troviamo quasi al centro della Svizzera, tra il lago di Bienne e il parco del Thal, vicini alle montagne del Giura. Infatti, questo valico sfiora i 1300 metri d’altitudine, non è certo una strada da record, eppure è difficile non trovare incantevoli i suoi panorami.
Prati che sembrano disegnati per la loro precisione e bellezza, fitti boschi che si avvantaggiano dell’altitudine non elevatissima, un contesto dove in estate ci si trova immersi in un paradiso del verde e, per contro, l’inverno che si dipinge di bianco, con la neve che riveste montagne, alberi, percorsi stradali e pedonali. Un posto che fa la felicità dei riders sì, ma anche di chi ama scendere dalla sella e proseguire l’avventura a piedi, in bicicletta o perché no, sugli sci o gli slittini.
La città di Soletta o Solothurn, punto di partenza per il Weissenstein
E sempre parlando di esplorazioni, perché non fermarsi ad ammirare Soletta? È stata definita come la “capitale barocca” della Svizzera, grazie alle sue architetture civili, ma soprattutto religiose, che si rifanno alla grande arte italiana del XVII secolo. Una curiosità da non perdere è la ricorsività del numero 11: a Soletta/Solothurn, una delle città attraversate dal fiume Aar (come la capitale Berna), si trovano 11 chiese, 11 fontane, 11 musei e 11 birre. Anzi, di birra locale ce n’è una sola, ma si chiama La birra dell’11. Perché quando qualcosa è così presente, vale la pena farla diventare una curiosità nella curiosità!
Responsabile editoriale di TrueRiders sin dal 2015
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