La "piccola Arizona" del Vecchio Continente, un canyon così bello che non ti farà rimpiangere l'America

La “piccola Arizona” del Vecchio Continente, un canyon così bello che non ti farà rimpiangere l’America

Alessio Gabrielli  | 19 Set 2024  | Tempo di lettura: 4 minuti
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Oggi vi portiamo nel sud est della Navarra, in un territorio incredibile che sembra nato dallo scontro tra il Grand Canyon e un paesaggio lunare. In questa “piccola Arizona” potreste avere la sensazione di essere già stati. Sì, perché le Bardenas Reales sono stati i set di diverse produzioni televisive come ll Trono di spade. Designata Riserva Mondiale della Biosfera dall’Unesco, la Bardenas Reales in realtà unisce tre parchi naturali ed è uno scenario semi-desertico dove l’adrenalina a bordo della nostra due ruote si immerge in una natura silenziosa, solenne e quasi mistica.

Da un lato i cabezos, dall’altro verdi boschi di pini, le Bardenas Reales accolgono ben 700 chilometri di strade per ammirare meraviglie naturalistiche davvero incommensurabili. Ecco l’itinerario che abbiamo pensato per voi per partire all’avventura nel parco naturale spagnolo.

Bardenas Reales in moto. L’itinerario

Mappa

Percorso

Le strade che incontreremo non sono asfaltate e ad alcuni percorsi facili si alternano altri che richiedono un po’ più di attenzione. Partiamo da Saragozza e dirigiamoci verso Piskera entrando nel parco naturale. Dal centro città dirigiamoci verso Piazza de María Agustín/N-232/N-330 e continuiamo su La Almozara/N-330.  Entriamo in A-23 e prendiamo l’uscita 316 verso Ejea de Los Caballeros. Ad accoglierci c’è subito uno sterrato di discreta difficoltà. Ci immettiamo successivamente in A-124, A-125 fino a raggiungere Las Bardenas Reales. Piskera si trova sulla nostra destra. Come già anticipato, ci accoglie un tracciato sterrato… d’altronde ci troviamo in una delle zone più selvagge e spettacoli delle Bardenas.

Sullo sfondo formazioni di roccia millenarie che sembrano sontuosi drappi stesi in onore di madre Terra. Percorrere queste strade non ha nulla da invidiare al più famoso canyon americano. Piccole casupole abbandonate fatto qua e là capolino tra le incredibili formazioni della Bardena. Proseguiamo verso Bardenas Castildetierra. Qui, a soli 18 minuti, troviamo il monumento più fotografato della Bardenas Reales. La formazione geologica dall’inconfondibile sagoma tondeggiante è stata creata in migliaia di anni dall’erosione del vento. Accanto al monumento si trova un comodo parcheggio dove lasciare il veicolo giusto il tempo di ammirare lo spettacolo, scattare qualche foto, e fare una passeggiata lungo i sentieri fino al Barranco de Cortinas, dove si trova l’ufficio turistico del parco. Lungo la strada verso la nostra tappa successiva, Carcastillo, attraversiamo i grandi altipiani del Raso de la Junta.

Continuiamo su Cam. las Bardenas Reales fino a NA-8712. successivamente prendiamo Carr. del Ebro/NA-134 e continuiamo su Continua su N-121. Alle rotonde successive imbocchiamo in ordine: Continua su NA-5501, NA-128, NA-534 in 53 minuti siamo a Carcastillo. Lungo il sentiero che si apre dalla strada per Carcastillo, incontriamo la scultura Pastor Bardinero, dedicata ai pastori della transumanza sui Pirenei. Punto di arrivo di questo itinerario è l’Eremo di Sancho Abarca, un belvedere incredibile per chiudere in bellezza il giro alla scoperta delle Bardenas Reales. Da Carcastillo prendiamo NA-534, successivamente ci immettiamo in NA-128 e continuiamo su A-1201.

Bardenas Reales, un paesaggio di un altro pianeta

Il parco naturale delle Bardenas Reales si estende per 42.000 ettari ed è costituito da due parti ben distinte. Da un lato il gesso e l’argilla danno vita alla Bardenas Blanca. Qui si trovano i tipici cabezos: le enormi pietre che coronano le gole e i crinali scavati in milioni di anni dal minuzioso lavoro di acqua e agenti atmosferici. Famosi sono i cabezos di Castildetierra, del Fraile o di las Cortinillas. Sull’altro versante del parco naturale si trova invece la Bardena Negra, dove la natura verdeggiante sembra dare un po’ di respiro ad una terra semi-desertica. Nella Punta de las Negras, la parte più alta del parco naturale, è un punto privilegiato dal quale ammirare con il binocolo oltre 20 specie di uccelli come il gufo reale, il capovaccaio o il grifone.

Il parco naturale è visitabile gratuitamente tutto l’anno. Gli accessi sono aperti dalle 8 del mattino fino ad un’ora prima del tramonto. L’unico consiglio che ci sentiamo di darvi è di non lanciarvi tra i sentieri nelle ore centrali delle più calde ore del periodo estivo. Inoltre, per la siccità del terreno, non è il caso di esplorare la strada in giornate molto piovose.

Alessio Gabrielli
Alessio Gabrielli

Sono Alessio Gabrielli, ho 26 anni. Laureato magistrale presso l'Università La Sapienza di Roma in Media, comunicazione digitale e giornalismo. Mi occupo dal 2022 di creare contenuti web per il sito TrueRiders portando avanti la mia passione per le moto e lo sport



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