Per i Romani era il “quarto corridoio strategico”, ma la sua storia è un concentrato di versioni e ricostruzioni decisamente incredibile: la Transalpina non è solo una delle più alte strade della Romania, ma un inno alla tradizione del paese dell’Est Europa. Impossibile non rimanere impressionati dai suoi paesaggi, un susseguirsi di ripide curve e un tracciato a tratti impegnativo, forse anche pericoloso. Non è un caso infatti che sia aperta solo d’estate e solo di giorno. Ma anche se l’adrenalina schizza a mille e i rischi non mancano, per i motociclisti è come una prova di coraggio. E voi, siete così coraggiosi da seguirci in quest’avventura tra le vette dei Carpazi?
Iniziamo il nostro viaggio d’autore lungo la Transalpina dalla sua estremità meridionale, Novaci. Si tratta di un piccolo comune rurale di appena cinquemila abitanti, tradizionalmente abitato dai pastori. Vi si nota la diversità di stile architettonico tra le realtà di Oltenia e Novacii Straini. Immettendoci subito sulla 67C, in circa dodici chilometri arriviamo a Rânca, una sorta di resort di montagna voluto dal governo di Bucarest per favorire il turismo e l’economia della regione. Si trova a quota 1600 metri circa ed è organizzato sul modello di città di montagna del Centro Europa.
Il percorso prosegue attraversando abitati di montagna dove si percepisce l’imperfetto sviluppo dell’economia e delle condizioni di vita del paese. Ambiti rurali caratterizzati da abitazioni colorate, con tetti spioventi, ai lati della principale strada della zona ci accompagnano via via salendo di quota. La Transalpina si fa più tortuosa una volta attraversato il confine tra i distretti di Gorj e Valcea. Qui raggiungiamo la località di Obârșia Lotrului con i suoi resort per sciatori e amanti della montagna. Chi vuole può deviare di qualche chilometro lungo la 7A per raggiungere il Lacul Vidra (Lago di Vidra), uno splendido bacino che circonda il complesso sciistico di Domeniul Schiabil.
Al confine tra i distretti di Sibiu e Alba incontriamo il Lago di Oașa, anch’esso di natura artificiale ma perfettamente inserito negli splendidi panorami di quest’angolo di montagna della Romania. Poco più in là, sempre lungo la strada 67C, ci attende anche l’affaccio panoramico del lago di Tău Bistra, immerso in una zona quasi del tutto rurale con alcune strutture ricettive: una meta ideale per chi cerca relax e quiete nel cuore delle vette romene. Prima di giungere a destinazione, il percorso ci regala ancora alcuni luoghi decisamente interessanti. Tra questi i resti dell’antica fortezza dacia di Căpâlna, che anticipa di qualche decina di chilometri l’arrivo a Sebeș.
La Transalpina si trova nel gruppo montuoso di Parâng, parte integrante dei Carpazi meridionali. Le due città congiunte dalla strada, Sebeș e Novaci, si trovano a metà strada tra Cluj-Napoca e Craiova, non lontanissime dal confine serbo-bulgaro.
Novaci, in particolare, dista 256 chilometri dalla capitale Bucarest, che si trova nel quadrante di sud-est della nazione.
La costruzione della strada Transalpina, o DN67C (Drumul National 67 C) risale ai primi anni del Novecento. Fu l’allora Re Carol II a volere questo collegamento, di difficile realizzazione vista l’altezza delle montagne e le condizioni di lavoro spesso incredibilmente proibitive nei mesi invernali. Eppure, ci sono almeno altre tre possibili storie:
Il percorso supera un dislivello complessivo di migliaia di metri, raggiungendo il suo punto più alto nel Passo Urdele a 2.145 m s.l.m. Le due regioni collegate, l’Oltenia e la Transilvania, sono spesso difficilmente raggiungibili nei mesi invernali durante i quali la Transalpina rimane chiusa. Ecco perché, tra il 2007 e il 2012, sono stati portati avanti dei lavori per ammodernare e rendere più sicura questa che è generalmente considerata come una delle più belle strade d’Europa.
Il tracciato originale, secondo la leggenda, era odiato da Nicolae Ceausescu, il dittatore comunista che governò sulla Romania nel periodo post-bellico. Ecco perché volle la costruzione di una strada ancor più alta e ardita, la Transfagarasan appunto, che è spesso chiamata la Follia del dittatore. Ancora oggi la Transalpina è una rotta di fondamentale importanza turistica per l’intera zona montuosa della Romania. La sua gestione è affidata all’ente di tutela delle autostrade e strade nazionali, la Compania Națională de Autostrăzi și Drumuri Naționale din România.
Sono Alessio Gabrielli, ho 26 anni. Laureato magistrale presso l'Università La Sapienza di Roma in Media, comunicazione digitale e giornalismo. Mi occupo dal 2022 di creare contenuti web per il sito TrueRiders portando avanti la mia passione per le moto e lo sport
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