I lacci francesi non sono quelli delle scarpe, ma le curve di questa montagna fantastica

I lacci francesi non sono quelli delle scarpe, ma le curve di questa montagna fantastica

Alessio Gabrielli  | 20 Giu 2024  | Tempo di lettura: 3 minuti
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Diciassette strettissimi tornanti che s’arrampicano fino al piccolo paese di Montvernier. Una strada “estrema” della Francia in moto a pochi chilometri dal confine italiano.

A guardarla da sotto mette una certa paura e, ad essere sinceri, da sopra la cosa non cambia di molto: quella verso il Montvernier è una strada tanto celebre quanto tortuosa, che, strettissima, s’arrampica per 17 tornanti fino a quota 1400 metri, con una pendenza massima di oltre il 20%.

Ci troviamo a Montvernier, nella regione del Rodano-Alpi, a pochi chilometri dal confine col Piemonte. Un comune microspocico, esteso su di una superficie di soli 6,7 chilometri quadrati ed abitato da poco più di 200 residenti. A est s’allarga maestoso il Parc National de la Vanoise, a ovest quello du Vercons e a sud quello des Ecrìns: siamo in mezzo alla natura, nel cuore del dipartimento della Savoia.

Il paesaggio è magnifico, con vedute sulle vette più alte: arrivarci, dall’Italia, è questione di pochi chilometri e, continuando lungo la A43, ci si può facilmente spingere fino a Chambéry, Lione o Ginevra.

1 Montvernier in moto. L’itinerario

1.1 Mappa

1.2 Percorso

Punto di partenza per la nostra scalata al Montvernier è la città di Torino, distante dalla meta solo 150 chilometri. Un itinerario semplice, poco impegnativo e fattibile in una giornata, senza fretta. Le tempistiche, ovviamente, variano dal numero e dalla durata delle soste ma, in circa 5 o 6 ore si può pensare di andare e tornare.

Con partenza dal capoluogo piemontese, ci immettiamo subito sulla E70 in direzione Saint Julien Mont Denis. La percorriamo per circa 100 chilometri fino al confine e, da qui, attraverso il Traforo Stradale del Frejus, lasciamo l’Italia.

Giunti in Francia, la nostra E70 diventa la N543. La percorriamo in direzione Montvernier per circa 50 chilometri, gustandoci il bellissimo paesaggio montano fatto di cime innevate.

Continuando sulla A43, superiamo i paesi di Sain Martin d’Arc, Saint Michel de Maurienne e Saint Julien Mont Denis. Abbandoniamo a questo punto la nostra A43, immettendoci sulla D1006 da Rue du Bourg a Avenue de la Gare: seguiamo per meno di 10 chilometri fino a Montvernier.

 

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A questo punto, comincia la spettacolare salita del Montvernier, fatta di 17 tornanti stretti e con una vista panoramica mozzafiato: un colpo per chi soffre di vertigini, un paradiso per tutti gli altri. La strada, va detto, non è né troppo impegnativa né tantomeno in brutte condizioni (c’è anche il guardrail!)

La D77B continua a salire, oltrepassando il punto panoramico a Lacest de Montvernier fino alla meravigliosa Chapelle de la Balme. Una sosta qui con la scusa di sgranchirsi le gambe potrebbe essere un’ottima idea. Si prosegue poi dolcemente fino a Montvernier, capolinea del nostro itinerario.

Per quanto belli fossero i tornanti, girare la moto e fare retro-front per il ritorno potrebbe essere un peccato: tanto vale proseguire e cambiare strada, allungando un po’ e – forse – non rispettando la tabella di marcia.

Da Montvernier, quindi, prendiamo la D77 per la discesa, percorrendola per circa una quindicina di chilometri. Più alta, la strada corre parallela alla D1006 dell’andata, ricollegandosi ad essa dopo una bella serie di tornanti (specialmente quelli l’Echaillon e Hermillon) all’altezza di Longhefan. Da qui, il ritorno a Torino in circa 130 chilometri.

Alessio Gabrielli
Alessio Gabrielli

Sono Alessio Gabrielli, ho 26 anni. Laureato magistrale presso l'Università La Sapienza di Roma in Media, comunicazione digitale e giornalismo. Mi occupo dal 2022 di creare contenuti web per il sito TrueRiders portando avanti la mia passione per le moto e lo sport



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