Le gole più "italiane" della Francia sono il posto giusto per una insolita gita di primavera

Le gole più “italiane” della Francia sono il posto giusto per una insolita gita di primavera

Stefano Maria Meconi  | 03 Apr 2024  | Tempo di lettura: 3 minuti
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A 20 chilometri dal confine italiano, in una delle zone verdi più belle della Francia, c’è un percorso che possiamo definire, benché con poca originalità, breve ma intenso. Perché vi basterà una manciata di minuti per percorrerlo, ma la sua è una bellezza che vi rimarrà impressa. Le Gorges de Guil sono delle gole verdissime, tra lo scorrere del fiume e i boschi fitti che le rivestono, mentre tutt’intorno si apre uno scenario di valichi e passi che farà la felicità del motociclista d’altura. E insomma, è ora di partire. On y va?

1 Gorges de Guil in moto. L’itinerario

1.1 Mappa

1.2 Percorso

L’itinerario che ti proponiamo per le Gorges du Guil si svolge in una zona vicinissima all’Italia, nella quale è possibile arrivare percorrendo il valico del Monginevro o quello dell’Agnello (durante i mesi di apertura estivi). In tutto, il percorso è di appena 56 chilometri, ma davvero ricco di emozioni. Partiamo da Briançon/Brianzone, e da qui prendiamo la D2/N94 in direzione sud, fino alla deviazione sulla D37 per Eygliers. Da qui proseguiamo sulla D137/D137T per il villaggio fortificato di Mont-Dauphin, e prendiamo un breve tratto di N94, poi D902A per raggiungere Guillestre. Iniziamo così il tratto delle gole, che seguiamo fino alla Ménuiserie Berard, da dove risaliamo la D60 fino al Refuge de la Cime, situato a 1822 metri nel pieno cuore della zona del Queyras.

2 Un percorso per veri intenditori delle due ruote

Le Gorges du Guil, a dispetto di una posizione a tratti impervia e non propriamente al centro delle rotte turistiche del Sud della Francia, sono un percorso perfetto per chi ama le avventure su 2 ruote. Infatti, la strada D902, completamente asfaltata, si dirama lungo le gole create dal fiume Guil. Alternando tratti angusti e brevi tunnel a spazi più aperti e areati, la strada è in larga parte protetta da bassi muretti marginali che garantiscono anche la possibilità di una sosta panoramica. Il percorso delle gole, almeno quello più scenografico, è in realtà piuttosto breve, e richiede circa 10-12 minuti di guida.

Questo percorso, inserito nel contesto del Parc Naturel Régional du Queyras, venne realizzato tra il 1905 e il 1911, ed è dunque piuttosto recente. Per superare un territorio molto complicato, i lavori richiesero anche la costruzione di quattro gallerie:

  • il Tunnel de la Maison du Roy
  • il Tunnel de Roches Brunes
  • il Tunnel de Roches Violettes (il più esteso, con i suoi 320 metri, eretto nel 1949 a seguito del crollo di una falesia che supportava la strada durante le alluvioni del 1948)
  • il Tunnel de Montgauvie, anch’esso costruito nel 1949 per lo stesso motivo.

Curiosa è anche la scelta del nome di queste gole, che vengono anche dette Gorges du Queyras, per la zona naturalistica in cui si trovano, il Parco naturale regionale del Queyras. Una zona che è perfetta per escursioni, canyoning e sport fluviali, ma che anche in moto è l’ideale. E soprattutto, visto la vicinanza a due passi d’autore come il Monginevro e il Colle dell’Agnello, permette di fare un giro che parte e ritorna in Italia in circa 100 km, includendo due massimi nomi del mototurismo sulle Alpi occidentali.

Il tutto, senza perdere una visita a Briançon/Brianzone, avamposto della Francia alpina e celebre non solo per essere uno snodo di collegamento tra Italia e Oltralpe, ma anche per le sue opere fortificate progettate dal Vauban e parte di una precisa strategia militare risalente alla prima parte del Settecento.

Stefano Maria Meconi
Stefano Maria Meconi

Responsabile editoriale di TrueRiders sin dal 2015



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