Iniziamo con un numero: 2.744. Questi sono i metri d’altitudine del Colle dell’Agnello, che ne fanno la seconda strada più alta d’Italia, e il terzo valico più alto d’Europa. Sopra di lui solo il Passo dello Stelvio (appena 9 metri più alto) e il francese Colle dell’Iseran (2.770 metri). Arrivare a questi 2.744 metri è una scalata che ogni motociclista ama, sia perché il paesaggio delle Alpi piemontesi è magnifico, sia perché il percorso offre sfide continue tra curve e tornanti. Su questo colle passa il confine tra Italia e Francia, e al suo nome sono legate tante tappe “eroiche” del Giro d’Italia e del Tour de France. Come spesso accade, le strade famose del ciclismo diventano itinerari da brivido anche per i motociclisti!
L’itinerario parte da Cuneo, capoluogo di provincia e città facilmente raggiungibile attraverso statali o autostrada, per poi intraprendere la salita vera e propria del Colle dell’Agnello, che parte dalla zona di Pontechianale. Una salita che ha una pendenza ragguardevole. La media è del 9-10%, ma nell’ultimo tratto, a ridosso del colle, la pendenza tocca spesso del 15%. D’altronde questo è il versante più duro e “aspro” della montagna: la parte francese è infatti molto più dolce e graduale.
Partiamo da Cuneo, capoluogo della provincia “Granda”. Se affronti l’avventura con i tuoi amici motociclisti, puoi dargli appuntamento nella centrale Piazza Galimberti. Da qui prendi il ponte che attraversa il fiume Stura, e alla rotonda prendi la prima uscita sulla Statale SS20.
In un minuto ti trovi a Madonna dell’Olmo: alla rotonda prendi la seconda uscita, tenendo il benzinaio sulla tua destra. Sei sulla SP589, da qui parte un rettilineo di quasi 13 chilometri, in direzione di Busca. Continua dritto fino a Costigliole Saluzzo, e una volta superato il torrente Varaita gira a sinistra. Sulla SP1 vai fino a Piasco. Alla rotonda di Piasco prendi la terza uscita sulla SP8, verso Sampeyre e la Val Varaita. Da Sampeyre la strada diventa SP105, ma la direzione non cambia: sempre dritto, sempre più in alto!
Da Casteldelfino (1300 metri s.l.m.) inizia la salita vera e propria: ti attendono 21 km di scalata e 1452 metri di dislivello. Nella località La Maddalena costeggerai il Lago di Castello, e la strada diventerà la SP251: qui le salite dolci e leggere diventano un lontano ricordo! Dopo Chianale inizia il vero festival dei tornanti, con una pendenza che diventa anche piuttosto ripida, fino al 15%.
Quando vedrai il monumento in pietra con l’indicazione dell’altezza, su un piccolo piazzale dato dall’apertura di un tornante, allora complimenti, sei arrivato. Non ti resta che fare una sosta meritata, prima di ripartire per il viaggio di ritorno, per ammirare lo scenario delle montagne a perdita d’occhio. Da una parte l’Italia e il Monviso, dall’altra la Francia e il Parc Naturel Régional du Queyras. Poco più in là, in territorio d’Oltralpe, un’altra “classica” che potresti fare: il Colle dell’Izoard, che ovviamente trovi nei suggerimenti!
Importante: prima di partire verifica che la strada sia aperta. Data l’altitudine, la neve è particolarmente abbondante, soprattutto nella stagione fredda.
Il Colle dell’Agnello è chiuso generalmente da ottobre a maggio. Riapre a giugno, e a settembre puoi ancora trovarlo aperto. Trovi gli aggiornamenti con le date precise sul sito dell’Unione Montana Valle Varaita. E anche se è estate, ti invitiamo comunque a controllare la tua app meteo, poichè condizioni climatiche avverse potrebbero portare a una chiusura temporanea della strada. Una volta che ti sei assicurato che sia tutto a posto, puoi partire!
Il Colle dell’Agnello si trova in Piemonte, sulle Alpi Cozie, in provincia di Cuneo. È situato a sud-ovest del Monviso, tra il Pan di Zucchero e la Punta dell’Alp. Collega l’Italia alla Francia dal comune di Chianale (ultimo paese abitato della Valle Varaita) a quello francese di Fontgillarde. In cima troverai un cippo in pietra che delimita il confine italiano con quello francese. È il punto di partenza per ottimi sentieri escursionistici, che portano alle vette circostanti – tutte superiori ai tremila metri d’altitudine.
È una strada che viene fatta risalire almeno al Seicento, quando i pastori superavano l’allora inesistente confine per raggiungere il versante opposto delle Alpi Cozie. Il percorso è poi diventato una strada sterrata a uso militare. La trasformazione odierna in una via carrozzabile è molto recente: l’inaugurazione della strada asfaltata, la SP251, risale infatti al 1973. Oltre ad essere spesso – come detto – tappa importante dei grandi giri ciclistici, è anche un punto privilegiato di osservazione per gli astrofili. Questa zona infatti offre uno dei cieli più incontaminati dall’inquinamento luminoso, di notte è perfettamente buio, e si può raggiungere in auto.
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