Col du Tourmalet in moto - TrueRiders

Oltre i 2000 metri d’altezza, la “Cima Coppi” francese è il passo più bello per ammirare i Pirenei

Stefano Maria Meconi  | 09 Mar 2024  | Tempo di lettura: 3 minuti
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Non una strada come tutte le altre, e nemmeno un semplice passo, ma un vero e proprio mostro sacro delle due ruote, il corrispettivo francese della nostra Cima Coppi e che, quasi ogni ann,o è protagonista del Tour de France. Il Col du Tourmalet non è solo una strada riservata a chi pedala, ma è ovviamente un’ottima meta anche per noi amanti delle motociclette, perché permette di salire sopra quota 2000 metri percorrendo strade sinuose, immergendosi tra montagne d’autore e collegando luoghi dal fascino paesaggistico e… spirituale. Andiamolo a scoprire insieme!

1 Col du Tourmalet in moto. L’itinerario

Un itinerario nel sud-ovest della Francia, con partenza e arrivo a Tarbes, una cittadina dal fascino tutto particolare, con la imponente scalata al Col de Tourmalet, discesa sul versante ovest, passaggio lungo la nota località religiosa di Lourdes, e rientro a Tarbes. 125 chilometri (circa) di pura emozione.

1.1 Mappa

1.2 Percorso

Da Tarbes, usciamo dalla cittadina sorpassando l’intersezione con l’Autoroute A54, e prendiamo la D8 e la D935, in direzione sud, proseguendo lungo la D918 in direzione di Bagnères-de-Bigorre, l’ultimo grande comune prima dell’inizio dell’ascesa al Tourmalet. La salita vera e propria inizia qualche chilometro dopo, a circa 46 chilometri da Tarbes, in corrispondenza di Campan, che è il comune a nord-est del Tourmalet. La salita al Colle, al centro del quale si ergono i picchi del Mezzodì di Bigorra e dell’Espade, è il più alto colle percorribile nei Pirenei francesi, con i suoi 2.115 metri, ed è generalmente chiusa da dicembre a giugno per le forti nevicate. La scalata al Col du Tourmalet prende il via dall’intersezione tra la D935 e la D918, in corrispondenza dell’Hotel des Deux Cols, e prosegue per 28 chilometri, durante i quali l’altitudine prosegue prima fino ai 2.115 metri, per poi iniziare a riscendere in corrispondenza di Barèges, che è separato da Luz-Saint-Sauver da circa sette chilometri di strada. Anche se ci siamo lasciati alle spalle il Tourmalet, ci attende una seconda parte di itinerario molto interessante. Da Luz-Saint-Sauver, infatti, risaliamo verso nord, percorrendo la D12 fino a Villelongue, proseguendo poi sulla D913, che costeggia il lungo e scenografico Lac des Gaves e, risalendo ancora sulla D821, il Gave de Pau, fino a giungere a Lourdes. Da Lourdes a Tarbes, ci separano 23,4 chilometri, che percorriamo affrontando il facile cammino sulla Route Nationale N21.

2 Col du Tourmalet, il più amato dalla Grande Boucle

Praticamente accessibile solo per pochissimi mesi all’anno (generalmente da luglio a novembre, salvo nevicate improvvise), il Col du Tourmalet percorre una lunghezza di circa 17-18 km a seconda dei due lati, con una pendenza media del 7,5% e una massima che supera ampiamente il 10%. È una strada iconica della Francia pirenaica, a pochissima distanza dal confine con la Spagna, la cui fama è legata a stretto giro al Tour de France. Pensate che la più importante corsa ciclistica al mondo è passata di qui decine di volte, dalla prima nel 1910 all’ultima solo lo scorso anno, con la vittoria di Johanessen. Ma sul Tourmalet hanno dato prova delle loro capacità mostri sacri come Gino Bartali (1938), Fausto Coppi (1949 e 1952), Eddy Merckx (1969) e Andy Schleck (2010). 

2.1 Cosa vedere lungo il percorso

Oltre al Col du Tourmalet, questo percorso nel sud della Francia ci regala dei luoghi di particolare bellezza. Primo tra tutti, il Santuario di Nostra Signora di Lourdes, il sito mariano più celebre al mondo, costruito a seguito delle apparizioni del 1858 e oggi visitato da milioni di pellegrini che pregano davanti la grotta di Massabielle, partecipano alle abluzioni rituali nelle vasche di acqua benedetta e compiono il percorso della Via Crucis.

Da scoprire anche la città di Tarbes, con la sua particolare Cattedrale che ingloba più stili architettonici e l’elegante edificio neoclassico del Municipio. 

Stefano Maria Meconi
Stefano Maria Meconi

Responsabile editoriale di TrueRiders sin dal 2015




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