Ai piedi del terzo valico più alto d'Europa c'è una valle lunga 60 chilometri che mostra tutti i segreti di questa splendida regione italiana

Ai piedi del terzo valico più alto d’Europa c’è una valle lunga 60 chilometri che mostra tutti i segreti di questa splendida regione italiana

Adriano Bocci  | 15 Nov 2024  | Tempo di lettura: 6 minuti
Ascolta i podcast
 

Raggiungere il Colle della Ciabra in moto è un’esperienza da ricordare; con il monte Birrone e il Colle di Valmala è uno dei punti più suggestivi della Val Varaita, su cui spicca la vetta del Monviso. È un’area ricca di boschi, piste da sci, antichi borghi e sentieri di montagna perfetti per trekking, escursioni in mountain bike e viaggi in moto. Percorrendo la Strada dei Cannoni è facile imbattersi in mucche al pascolo e a quote basse in volpi, donnole tassi e cinghiali. Correndo tra le mulattiere si costeggiano boschi di castagni, ciliegi, frassini, querce e sambuchi, la vegetazione tipica dell’area pedemontana.

Val Varaita in moto. L’itinerario

Mappa

Itinerario

Il primo tratto da Pinerolo a Busca è abbastanza comodo. La SP589 non presenta problemi, tuttavia la velocità massima consentita passa da 70 km/h a 50 Km/h, per motivi di sicurezza.
Una volta giunti a Busca l’itinerario prosegue per vie secondarie; si può anche prendere la provinciale ma la Strada dei Cannoni è molto più intrigante da percorrere su due ruote.
Il dislivello è di 1.910 metri e ha un livello di difficoltà O.C. per i cicloescursionisti. Con la moto sicuramente è più semplice ma in ogni caso c’è da tenere a mente che il fondo è molto irregolare e sconnesso. Attenzione agli ostacoli che possono danneggiare il mezzo se non si presta attenzione.

L’itinerario per la Val Varaita in moto prevede la partenza da Pinerolo, cittadina del torinese che vanta alcuni punti d’interesse. Piazza Vittorio Veneto, conosciuta anche come Piazza Fontana, è il luogo di ritrovo sia dei giovani che dei più anziani. La piazza ospita ogni settimana il mercato cittadino. Girando per la città si possono apprezzare le antiche architetture cittadine, mentre la parte alta del borgo cittadino presenta ancora tracce delle mura medievali.
La SP589 ti condurrà fino a Busca; siamo in provincia di Cuneo e il paese è ubicato a 500 metri sul livello del mare. Da qui comincia la val Màira, la valle più a nord del cuneese.  In passato Busca era conosciuta con il nome di Antilia, città romana che in seguito sarebbe passata ai Savoia. Durante il secondo conflitto mondiale fu bombardata duramente, e oggi la città viene ricordata per la sua strenua resistenza.

Val Varaita: cosa vedere, cosa sapere e cosa percorrere

Colle di Sampeyre
Colle di Sampeyre

Da Busca si può salire fino al Colle della Ciabra con una strada asfaltata ma gli appassionati di due ruote preferiscono percorrere la vecchia strada militare, la Strada dei Cannoni. La direttrice non è asfaltata, anzi è piuttosto dissestata: ciclisti e trekker la percorrono per godere della vista sulle valli e sui boschi.
Da Busca si imbocca una stradina che porta al Santuario di Valmala, passando per il paesino di Rossana. Per anni la Strada dei Cannoni è stata spesso confusa con la Strada napoleonica, che però si trova tra il Colle del Sampeyre e il Colle del Mulo.

La Strada dei Cannoni fu costruita dai militari negli anni ’30, ricalcando un cammino militare realizzato nel 1774. Questo era stato tracciato dagli ingegneri sabaudi per frenare l’avanzata dell’esercito franco-spagnolo. Suggestivo il panorama che offre: il Monviso, i gruppi montuosi di testata della Val Varaita e Valle Màira, alle quali fa da spartiacque. Ogni anno il percorso viene battuto da appassionati di trekking e di mountain bike che amano fare sport immersi nella natura.
Continuando sulla Strada dei Cannoni, si arriva a Valmala attraverso una sterrata e impegnativa, che taglia il bosco fitto fino al Colle della Liretta. Procedendo nella fitta vegetazione di lecci e castagni si raggiunge il Santuario di Valmala. Costruito in piena Val Varaita, a 1380 metri sul livello del mare, è nato a seguito di una vicenda che merita di essere narrata.

Santuario di Valmala

 

Visualizza questo post su Instagram

Un post condiviso da cecila.m57 (@cecilia.m57)

Come detto, la storia di Valmala va narrata, ed è quella del Santuario di Valmala. Si tratta di una storia che risale ai primi dell’Ottocento, esattamente al 6 agosto del 1834. Leggenda narra che un giorno si sparse la voce, tra gli abitanti della valle e del monte, che al Chiotto era stata vista una signora che piangeva. Nessuno sapeva chi fosse questa signora e perché stesse piangendo. La notizia proveniva da tre pastorelle tutte di nome Maria e da un bambino di 9 anni.
I ragazzini sostenevano di aver visto su una grossa pietra una donna vestita di rosso con un velo azzurro e una corona sulla testa. La donna, addolorata e con le braccia larghe sembrava invitarli a raggiungerla in un abbraccio. Quando si sparse la voce che la Madonna era apparsa al Chiotto il luogo divenne meta di pellegrinaggio. Sei anni dopo fu inaugurata una cappella che celebrava quell’apparizione: la cappella è ancora oggi visibile presso il santuario.

Verso il Colle della Ciabra

 

Visualizza questo post su Instagram

Un post condiviso da Maria Luisa Mittone (@marialuisamittone)

Giunti sul Colle di Valmala si può continuare sulla strada sterrata che arriva al Colle della Ciabra, a 1750 metri sul livello del mare. La Strada dei Cannoni per 22 chilometri continua fino al Colle di Sampeyre, passando per i colli Rastcias e Birrone.
Lungo questo tratto il consiglio è di procedere con prudenza perché da maggio a ottobre la strada è percorsa da ciclisti e trekkisti. In alcuni punti la carreggiata si restringe oppure è costellata di pietre di smottamento che possono mettere in difficoltà la moto. Può anche capitare che si formino pozzanghere dopo i giorni di pioggia, per cui il fondo diventa scivoloso e, nei tratti in cui la cannonaia è stretta, particolarmente insidioso.
Di tanto in tanto si incontrano pascoli di vacche che riposano al sole, alcune sdraiate sulla strada. In quel caso è meglio procedere in prima, dunque molto lentamente per non spaventare gli animali, specialmente se non è presente il pastore. Un calcio alla moto da parte delle mucche spaventate potrebbe essere fatale per il mezzo. Per qualunque evenienza, parti prevenuto.

Sul Colle Birrone e di seguito sul Colle Rastcias molti escursionisti si fermano a fare foto al panorama, che qui è eccezionale. In zona si possono trovare anche delle locande che preparano le specialità culinarie del posto. Sono da provare:

  • le ravioles della Val Varaita, ossia gnocchi a base di patate impastati con tomino di Melle;
  • il tortino di erbe al gris;
  • il salame di cinghiale;
  • i Persi Pien: sono le pesche ripiene della loro stessa polpa, farcita con cioccolato in polvere, zucchero e rum;
  • il salam del negus: il noto salame di cioccolata.

Quando raggiungerai il Colle Sampeyre, sempre sulla strada dei cannoni, sarai quasi alla fine dell’itinerario del Colle della Ciabra; ora potrai scendere abbastanza rapido verso il Colle del Prete per poi risalire verso il Colle di Gilba fino a Sanfront dove c’è la chiesa di Borgo San Dalmazzo.
Se hai tempo visita la cripta, che in passato era parte dell’abbazia costruita in età longobarda: ci sono dei meravigliosi affreschi del ‘400. Da Sanfront potrai ritrovare di nuovo la SP589 che ti riporterà al punto di partenza in meno di un’ora.
A tal proposito, il miglior periodo per andare in Val Varaita e al Colle della Ciabra è da maggio a ottobre, perché le piogge invernali possono facilitare la formazione di grandi pozzanghere mentre la neve rende impraticabile l’itinerario. Il nostro consiglio è di spostarsi con una moto enduro: in molti viaggiano con una GS 800. Con una GS 1200 l’impresa è più complessa, per la presenza di pietre: in caso di ostacoli una 1200 sarebbe meno governabile.

Adriano Bocci
Adriano Bocci


Articoli più letti

©  2024 Valica Spa. P.IVA 13701211008 | Tutti i diritti sono riservati.
Per la pubblicità su questo sito Fytur