Il Trentino è la patria per eccellenza del mototurismo. Ogni biker, almeno una volta nella vita, sogna di calcare i passi delle montagne più belle del mondo: le Dolomiti. Dichiarate nel 2009 dall’Unesco patrimonio dell’umanità, queste vette rocciose sono il fiore all’occhiello di paesaggi da sogno, attraversate da strade epiche (basti pensare alle storiche salite del Giro d’Italia) e sentieri immersi nella natura.
Che siate semplici amatori o turisti accaniti a bordo delle vostre due ruote, segnate sulla mappa i 7 passi dolomitici più belli da vedere in moto, per ammirare la bellezza e il tesoro paesaggistico incontaminato e unico che offre il nostro amato Trentino. Un vero e proprio viaggio sensoriale e intimo alla ricerca degli scorci che vi faranno perdere il fiato.
Quando si parla di Dolomiti in moto è onnipresente il Passo Sella, una delle mete più ambite dell’intero Trentino. La conquista delle pendici del Sassolungo e del gruppo del Sella passa attraverso questo valico epico, posto a 2240 metri di altezza. Uno spettacolo per il cuore e per gli occhi, per tutti gli appassionati della montagna a 360 gradi: escursionisti, ciclisti, sciatori, alpinisti e, ovviamente, motociclisti.
Raggiungibile facilmente da Canazei tramite la SS48 delle Dolomiti e la SS242, il Sella si erge imponente sulla vicina Val di Fassa, da visitare e ammirare anch’essa in lungo e in largo. Ma una volta arrivati su, in cima al passo, fate riposare i motori, sostate nei punti di ristoro e lasciatevi ammaliare dalla vista delle vette. Potete anche incamminarvi, seguendo il semplice percorso da trekking, verso i vicini rifugi Salei e Pertini.
Funivia Sass Pordoi © Trentino – A. Cuel
Rimanendo nel territorio della Val di Fassa, giungiamo all’appuntamento col Passo Pordoi. Anche questo si raggiunge passando per Canazei (al quale dista circa 12 chilometri), lungo la SS248 e la SR48. Un percorso che prevede la danza tra ben 28 tornanti: il paradiso di ogni biker che si rispetti.
Passo Pordoi, situato tra il Sass Pordoi e il Sass Becé, raggiunge un’altezza di più di 2200 metri; non a caso, così come accade per il Sella, è stato più volte Cima Coppi del Giro d’Italia. Ma a tutti gli amanti delle due ruote a motore rimarrà impresso per la bellissima strada tipicamente alpina, per i contrasti cielo-roccia e per gli scorci panoramici.
Il consiglio è quello di vivere il Pordoi a tutto tondo. Quindi munitevi di scarpe da trekking e, una volta giunti in cima, camminate o prendete la funivia per raggiungere due dei rifugi più belli di tutte le Dolomiti: il Pordoi e il Piz Fassa, a più di 3000 metri di quota.
La zona Passo Rolle © Trentino – T. Forin
A dividere la Val di Fiemme dalla Valle di Primiero ci pensa lo storico Passo Rolle, un altro di quei passi storici dell’intero arco dolomitico. Situato proprio sotto alle meravigliose Pale di San Martino, a quasi 2000 metri di altezza, il Rolle è preda ogni anno di tantissimi motociclisti.
L’impatto visivo delle Pale è da perdere il fiato. Nell’adiacente Val Venegia, dove potete sostare e trovare ristoro nell’omonimo malga, la vista su Cimon della Pala è unica; ma non sottovalutate nemmeno una visita al Parco Naturale Paneveggio Pale di San Martino, la patria del cervo, a pochi chilometri dal Passo Rolle. Qui gli animali protetti si sposano con la natura incontaminata, nel bosco tra Pale e Lagorai, creando un ecosistema unico nel suo genere. La vostra moto vi porterà volentieri anche qui.
Tra la Val di Fiemme e la Valsugana spicca un altro di quei passi da percorrere e visitare in moto: il Passo Manghen. Sito a 2042 metri di altezza, il valico è incastonato nella catena del Lagorai; raggiungibile attraverso strade stupende sia da Molina di Fiemme (circa 16 chilometri di curve e paesaggi) tramite la Val Cadino, che da Borgo Valsugana attraverso la Val di Calamento.
Il passo è magnifico anche grazie alle attrattive che offre a biker e non. Le vicine valli Valsugana e Fiemme sono ricche di paesaggi da osservare e di percorsi da percorrere, anche a piedi. Come, ad esempio, l’itinerario trekking al Monte Cadino, che scorre nel cuore della Val Calamento tra fauna selvatica e flora protetta. Una vera e propria escursione naturalistica.
Oppure la mitica Val di Fiemme, da scoprire sia a piedi che in moto, seguendo le tracce del fiume Avisio e i percorsi della celebre Marcialonga. Come non farsi ammaliare dai borghi dolomitici (su tutti Cavalese e Predazzo) e da panorami montani unici, come le bellissime Cascate di Cavalese, nei pressi di Molina? Impossibile, davvero.
Passo Ballino dall’alto © Trentino – F. Staropoli
Dalla parte orientale del Trentino a quella occidentale. Stavolta tocca al Passo del Ballino, meno noto dei precedenti ma non per questo meno importante. Tanti biker hanno già solcato queste strade, a circa 800 metri di altezza, che mettono in contatto le Valli Giudicarie con il celeberrimo Lago di Garda. I comuni collegati dal Ballino sono Comano Terme, nella frazione di Ponte Arche, e Riva del Garda. Luoghi favolosi, ricchi di storia e attrattive, tra Garda e le Terme di Comano.
Anche qui, percorsi e itinerari per le due ruote si sprecano. Sicuramente i laghi di Molveno e Garda sono i più conosciuti e visitati dell’intera zona (ma anche dell’intero Trentino), ma non sottovalutate il delizioso Lago di Tenno, piccolo, intimo e dal caratteristico color turchese. Quest’ultimo, adiacente al territorio del Passo del Ballino, è situato a circa 550 metri di altezza, a una manciata di chilometri dal borgo medievale di Canale di Tenno. Un luogo fantastico dove sostare, rifocillarsi e fare tante fotoricordo con uno sfondo unico, magari assaggiando la tipica carne salada locale nel pieno di un pic nic all’aria aperta.
Un po’ più a nord troviamo la sesta meta dei 7 passi dolomitici più belli da vedere: il Passo Campo Carlo Magno. D’inverno meta di appassionati di sci, con uno dei centri fondo più famosi dell’intero Trentino, d’estate destinazione top per i biker. Incastonato a più di 1700 metri tra la Val di Sole e la Val Rendena, il valico è raggiungibile dalla favolosa SS239 di Campiglio, nota ai più proprio per le sue vedute caratteristiche.
Il territorio è, insieme alla vicina Madonna di Campiglio, una delle tappe obbligate del luogo. Pranzate e riposatevi nelle rinomate malghe del passo, deliziando il palato con i prodotti d’alpeggio locali. Scoprite le Dolomiti di Brenta con la passeggiata al lago delle Malghette e immergetevi nel Parco Naturale Adamello Brenta. Campo Carlo Magno va vissuto fino in fondo.
Val dei Mocheni, la zona del Passo Redebus © Trentino – A. Cuel
Ultima tappa della nostra classifica (potremmo dire più una lista a ordine sparso) è il Passo del Redebus, nella parte orientale della provincia di Trento, nel territorio dell’Altopiano di Pinè, La vetta, raggiungibile facilmente sia dalla Val di Cembra che dalla Valsugana, tocca quota 1455 metri, e collega Bedollo, sull’Altopiano di Pinè, con la Val dei Mòcheni.
Il Redebus può essere la vostra meta ultima di uno splendido itinerario a cavallo delle Dolomiti, ma anche una delle tappe che lo compongono. Da visitare e fotografare sono i caratteristici laghi di Piazze e Serraia, a meno di 10 chilometri di distanza dal passo, e la Val dei Mòcheni. I primi, balneabili e rilassanti, insieme ai famosi vigneti sono una delle attrattive più belle della zona; la seconda, invece, è la cosiddetta “isola tedesca del Trentino”, poiché è abitata dalla comunità di lingua germanica dei Mòcheni, con tradizione e cultura tutte da scoprire e ammirare. Non lasciate nulla al caso.
Per ulteriori informazioni, clicca su Visittrentino.info
(Credits foto apertura: © Trentino – D. Lira)
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