Monti composti completamente da gesso, per una lunghezza di 25 km. Lungo la catena degli Appennini, la Vena del Gesso è un tratto decisamente particolare, dove il verde collinare viene interrotto dal grigio biancastro del minerale che nei millenni ha formato strati sedimentari. Ma non solo: ha formato anche doline, calanchi, grotte, e vertiginosi “abissi” che si possono scoprire nelle escursioni.
Un bel viaggio in moto ti farà scoprire questi paesaggi senza eguali in Italia, insieme ai borghi, l’ospitalità e le attrazioni dell’entroterra dell’Emilia Romagna!
“Calma e gesso”? Non proprio: qui c’è bisogno di azione, di accendere il motore e andare in esplorazione di uno degli scenari appenninici più caratteristici. Si parte da Monte Sole, area naturale vicino a Bologna dall’importanza storica (eccidio del 1944 effettuato dai nazifascisti) e dalla rilevanza archeologica (insediamenti preistorici del Neolitico).
E allora pronti per questo tour a mezza costa dell’Appennino emiliano-romagnolo, in una giornata preferibilmente di mezza stagione – è comunque un itinerario adatto per tutto l’anno, dato che il Parco regionale della Vena del Gesso Romagnola ha un’altitudine piuttosto bassa, e su queste strade nevica di rado.
Se non sei mai stato a Monte Sole, questa può essere l’occasione per una prima visita. La partenza è infatti da Marzabotto, cuore del parco storico che si trova lungo il Reno e che custodisce le testimonianze di una delle stragi più strazianti della Seconda guerra mondiale. Da qui inizia l’itinerario che ti porta dall’Emilia alla Romagna, in un centinaio di km sulle strade alle pendici dei rilievi appenninici.
Da Marzabotto prendi la Strada Statale 64 Porrettana fino a Sasso Marconi, e poi a destra la SP37 che diventa SP58. Arrivato a Pianoro svolta a destra in Via Pietro Nenni verso Zula, poi Zena, e ancora avanti sulla SP36 fino ad arrivare al Santuario del Monte delle Formiche – tappa consigliata per una visita.
Da qui prendi Via Campagne in direzione di Via Idice (SP7) a Monterenzio. Continua su Via Pradella in direzione Sassonero (SP35) e poi verso Sassoleone sulla SP21. Svolta a sinistra sulla SP15 verso Mercatale, Villa Campomori, Fontanelice. Prendi a destra Via Casolana in direzione di Casola Valsenio. Ecco una seconda visita consigliata: il Giardino Delle Erbe Augusto Rinaldi Ceroni.
È tempo di addentrarsi nella vera e propria Vena del Gesso: segui Via Renzuno e la SP63 che ti presenta molte curve nella zona di Zattaglia, e poi continua in direzione di Via Rontana. Trovi una Panchina Gigante del progetto Big Bench Community, e poi il Parco del Carnè; subito dopo il borgo di Brisighella, la tua destinazione.
Il Parco Regionale della Vena del Gesso Romagnola è un’area naturale protetta di oltre duemila ettari, all’altezza del tratto tra Imola e Faenza.
Se oggi possiamo ammirare questi rilievi gessosi che nascondono morfologie carsiche, è grazie all’azione millenaria della natura. 6 milioni di anni fa, nell’epoca della chiusura dello Stretto di Gibilterra, il Mediterraneo iniziò ad abbassarsi notevolmente con una graduale evaporazione dell’acqua: è in questo periodo che i minerali gessosi iniziarono a depositarsi ed essere modellati dall’acqua in innumerevoli grotte e anfratti di notevole profondità – i cosiddetti abissi.
La zona della Vena del Gesso è ricca di itinerari escursionistici, ideali per tutte le gambe, anche per le meno allenate! La gita “classica” è quella del Sentiero degli Abissi, una visita piuttosto facile e di durata non eccessiva (2 ore) all’interno del Monte di Rontana con vista sulle tante doline che ne modellano la superficie. Non si può accedere nei veri e propri abissi (l’accesso è solo per speleologi esperti) ma è comunque una gita che mostra perfettamente lo stupefacente sistema carsico. La partenza è dal Rifugio Cà Carnè.
E dallo stesso Rifugio si può anche percorrere l’Anello del Carnè (3 ore) che ti fa percorrere un bel giro sui tre colli che circondano il borgo medievale di Brisighella. Il Rifugio Cà Carnè è un posto che vale la pena appuntarsi perché è anche un ottimo ristorante per mangiare piatti tradizionali, pasta fatta in casa e ottimi vini.
Altro itinerario escursionistico interessante è quello che porta al Monte Mauro, la cima più alta della Vena del Gesso Romagnola (515 m.s.l.m.): si può raggiungere con un sentiero ad anello (3 ore) a partire dal Centro Visite Cà Carnè di Brisighella.
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La Vena del Gesso è una zona con molte attrazioni naturali e paesaggistiche: una di queste è il Giardino delle Erbe Augusto Rinaldi Ceroni, a Casola Valsenio: quattro ettari di terreno con oltre 400 specie botaniche, autoctone e non. È uno dei più grandi d’Italia e d’Europa per numero di piante.
Al di fuori della zona del Gesso, arrivando da Bologna, vale la pena fare un passaggio al Santuario del Monte delle Formiche, collocato scenograficamente su uno sperone roccioso (638 m.s.l.m.) a strapiombo sulle valli dell’Idice e Zena. Il nome molto particolare è dovuto al fenomeno di migrazione di una varietà di formiche alate che nel mese di settembre giungevano a sciami dal centro dell’Europa verso questa cima. Il popolo del medioevo lo riteneva un omaggio alla Beata Vergine.
E se parliamo di medioevo, impossibile non menzionare Brisighella, tra i borghi più belli d’Italia, ricco di testimonianze storiche e artistiche risalenti al medioevo in cui fu un importante snodo commerciale. Oltre a camminare per le vie del centro storico, merita visitare i tre colli che circondano la cittadina, tre rupi su cui svettano la Rocca Manfrediana (XIV secolo), il santuario del Monticino (XVIII secolo), la Torre dell’Orologio (XIX secolo).
Infine, se vuoi scoprire in moto altro “gesso” dell’Emilia Romagna, non ti resta che andare a fare un giro al Parco dei Gessi Bolognesi e Calanchi dell’Abbadessa. TrueRiders ha un itinerario che tocca anche questo luogo. Buon viaggio!
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