Ducati Scrambler: la recensione di Marco Boccaccio

#BuonaStrada in Transilvania, Recensione Ducati Scrambler

Redazione TrueRiders  | 01 Dic 2017  | Tempo di lettura: 3 minuti
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Come potrei non spendere qualche parola sulla mia fidata compagna di viaggio?

La Scrambler è una moto da aperitivo.. Non è una moto per viaggiare. Non è una moto per fare fuoristrada. È scomoda! Non ha nessuna protezione aerodinamica. È una moto da utilizzare in città o per la semplice passeggiata fuori porta.

Questo è quello che sento dire spesso in giro e quello che leggo in qualche gruppo o su qualche forum. Per fortuna sono un tipo che “non credo se non vedo”. La scelta di acquistare questa moto è stata innanzitutto, per l’estetica che amo tantissimo, ma soprattutto per avvicinarmi un po’ al fuoristrada che è una disciplina che mi è sempre piaciuta. La buonastradaintransilvania fatta con la scrambler è stato per me, un test per capire se ciò che dice la gente è effettivamente vero. Potrei essere un po’ di parte, visto che si parla della mia moto, però cercherò di parlare solo dei difetti che ho riscontrato e che migliorerò:

Ducati Scrambler
La Ducati Scrambler usata da Marco Boccaccio nel suo viaggio in moto in Transilvania
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1 Cavalletto

Ho veramente avuto seriamente attacchi di nervosismo! Il maledetto cavalletto troppo dritto e ogni volta che dovevo parcheggiare la moto dovevo necessariamente trovare un dislivello abbastanza importante per avere la giusta inclinazione di sicurezza. Provvederò a piegarlo un pò.

2 Sella

In effetti la sella è un po’ dura, però al secondo giorno, il mio sedere si era già abituato.

3 Cerchi

I cerchi a camera d’aria, sicuramente per offroad, sono più efficaci, ma inviaggio non vanno per niente bene. Una foratura con i tubeless è sicuramente più immediata da riparare e senza smontare la ruota. La trasformazione in tubeless è in programma.

4 Motori

L’euro 4 mi ha veramente stufato! Il motore 800 non riesce a dare il meglio di se. Cambierò scarico ed eliminerò tutto!

5 Sospensioni

Una cosa che non ho saputo sfruttare al 100% sono state le sospensioni. L’anteriore ha lavorato veramente bene sia sul misto asfaltato sia sul fuoristrada. Invece, la sospensione posteriore, essendo tarata per il fuoristrada, durante i cambi di direzione nei passi veloci sentivo un gran bel molleggiamento! Ma la colpa è anche mia, poiché ho caricato la moto e non ho regolato per niente la sospensione. Infatti, avrei dovuto indurirla leggermente.

Questo è ciò che dovrò migliorare! Invece ,voto 10 alle Pirelli Scorpion rally str, mi hanno veramente stupito. Non ho mai guidato una moto con un tassellato. La STR è un medio tassellato. Devo dire che nello switching tra off e on road hanno risposto subito bene raggiungendo velocemente le temperature e dandomi veramente tanta sicurezza.

Capacità serbatoio di 12 litri mi ha garantito un autonomia di circa 250 km, non ho sentito la preoccupazione di rimanere a piedi anche perché la riserva garantisce un’autonomia di 40 km circa.

Ducati Scrambler
Un’altra immagine della Ducati Scrambler lungo il viaggio in Transilvania

Il peso contenuto della scrambler mi ha dato tanta sicurezza sia in percorsi difficili come la strada a Theth o addirittura, sui passi di montagna, tornanti stretti e curve veloci, il cambio di direzione è veramente stupefacente.

La mia Zazzá è una gran moto. Adoro i suoi pochi difetti e i tanti pregi. Io penso che ogni moto abbia un’anima e che ognuna di esse ha delle caratteristiche particolari e potenzialità, basta solo scoprirle e sfruttarle. Non esiste la moto giusta per viaggiare ma esiste il modo giusto per farlo.

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