Massimo e Fabio sono partiti nell’estate 2016 per BT Summer 2016, un motoviaggio di due settimane lungo le bellezze dei Balcani, toccando il Montengro, l’Albania e la Grecia in un viaggio in moto che gli ha permesso di raggiungere Cattaro, Durazzo, Patrasso, Dubrovnik e altre straordinarie località della costa orientale del Mar Adriatico e Ionio.
La bellezza di un viaggio in moto dura molto più del viaggio in se, è un continuo susseguirsi di emozioni dalla preparazione, al viaggio stesso, ai ricordi che ti accompagneranno per sempre.
Ricordo con particolare piacere le impressioni che provavo già durante la progettazione del giro, dalla decisione della mèta alla progettazione del percorso, immaginarlo e sognare le sensazioni che ci avrebbe regalato.
Dopo giorni e giorni di duro lavoro il tour ha preso forma e senso, la meta sarà il Peloponneso, in Grecia, e per raggiungerlo decidiamo di passare attraverso il Montenegro e l’Albania. Partiremo in due, io (Massimo, n.d.r.) con la mia collaudatissima Kawasaki Z1000SX e Fabio con la sua bellissima MV Agusta Brutale 675.
È arrivato il momento di partire, finalmente! Appuntamento al primo autogrill dell’autostrada Roma-Napoli dove, dopo una ricca colazione, inizierà la nostra avventura insieme, in sella alle nostre amate moto.
Nei giorni precedenti alla partenza abbiamo curato tutto nei minimi dettagli, percorsi, alloggi e soprattutto la preparazione delle nostre “compagne di viaggio”, grande stupore quando vedo la Brutale con le nuove borse laterali montate addirittura con le coperture antipioggia, peccato che non appena superati i 100 km/h le due borse hanno deciso di abbandonare il gruppo, a questo punto non ci rimaneva che sperare in 15 giorni di sole!
Il primo giorno, Roma-Bari, è la classica tappa di trasferimento, ma per renderla meno pesante ci concediamo una deviazione nella terra dei miei avi, la Lucania, ed in particolare la zona di Melfi ed i laghi di Monticchio (nel Vulture), passando per la verde Irpinia, perfetta per spezzare la monotonia Autostradale.
Arriviamo a Bari in serata vagamente stanchi ed accaldati e la scelta di prenotare sulla nave che ci condurrà in Croazia una cabina con doccia, si rivela azzeccatissima! Consiglio spassionato per tutti coloro che intendono affrontare il viaggio in nave: evitare, se possibile, il posto-ponte! Noi abbiamo viaggiato con le linee navali Jadrolinija che abbiamo trovato pulite e convenienti.
Ci svegliamo con il traghetto che attracca nella bellissima Dubrovnik (la “perla dell’Adriatico”, patrimonio mondiale dell’UNESCO) dopo 10 ore di navigazione, peccato non poterla visitare bene ma considerando che la mèta del giorno sarà il massiccio del Durmitor, al confine con la Serbia, decidiamo di fare solo un breve giro intorno alla città per poi prendere la strada, che in circa 93 chilometri, che ci porterà in Montenegro…la nostra prima frontiera ci attende! Sbrighiamo velocemente le pratiche burocratiche e ripartiamo in direzione sud, le bocche di Cattaro ci aspettano ma soprattutto non vediamo l’ora del nostro primo bagno 😉
Il Montenegro si presenta subito bene, una strada morbida e gradevole ci guida alla scoperta della magnifica baia di Cattaro (Kotor, in montenegrino) dove le bocche creano un paesaggio più vicino ad i laghi alpini che al mare Adriatico.
Percorriamo la costiera fino a Risan dove facciamo sosta per un bagnetto rinfrescante in questo mare circondato da montagne; anche l’acqua poco salata, ricorda quella del lago. Non ci fermiamo a Cattaro (anch’esso borgo inserito tra i patrimoni dell’UNESCO).
Il pomeriggio lasciamo la costa per dirigerci verso le montagne, raggiungeremo Zblijack, alle basi del massiccio del Durmitor (Alpi Dinariche) attraverso una strada, di circa 150 chilometri, molto bella, veloce e panoramica, con curvoni parabolici ed un asfalto di buona qualità, sicuramente di recente rifacimento.
Questo bel ritmo sconta il primo piccolo contrattempo del viaggio poiché subiamo il blocco della polizia locale, multa da c.a. 20 € per eccesso di velocità. In realtà i locali ci avevano avvisato con i consueti lampeggi la presenza del posto di blocco ma la mia Zetona si è rifiutata di abbassare troppo la media!
La multa di per se è gestibile nell’importo per fortuna un pò meno l’esser dovuti andare all’ufficio postale più vicino per pagare il bollettino (non accettano carta di credito, nè bancomat) altrimenti non mi restituivano la patente.
Sbrigata anche questa patica burocratica riprendiamo la strada verso la nostra mèta; una volta arrivati in zona, decidiamo di concederci una piccola deviazione per vedere da vicino il Bobotov Kuk, il picco più alto, (2.522 mt) di questo bel massiccio, salendo fino su al passo. Grande visuale, bellissimi panorami, ma il freddo pungente anche di questo periodo, ci consiglia di tornare indietro…, forse non eravamo attrezzati per quelle temperature.
Alloggiamo al B&B Guest House Dzakovic Stana, Zabljak (12.5 € a persona per notte) semplice ma pulito, doccia calda e poi andiamo a cenare alla “tana del Lupo” taverna tipica del posto dove mangeremo dell’ottimo Goulash.
Se sono stato bravo a preparare il percorso, le strade di oggi esalteranno le caratteristiche sportive delle nostre amate moto, ed in effetti così è stato…la strada è piacevole e scende veloce verso valle in questo classico paesaggio prealpino fino ad incontrare il ponte sul fiume Tara, fiume che per molti chilometri segna il confine tra Montenegro e Bosnia, che qui forma il secondo canyon, anch’esso Patrimonio dell’Umanità UNESCO, per lunghezza al mondo (144 km), posto molto interessante per gli amanti del rafting e del “volo degli angeli”.
La strada prosegue costeggiando il fiume per c.a. 70 km nelle gole del canyon con un percorso molto divertente e piacevole da guidare, sia per lo sviluppo della strada stessa sia per il paesaggio che ci circonda. Ci fermiamo a mangiare prima di raggiungere Podgorica (capitale del Montenegro) dove siamo costretti a fare una ulteriore sosta in cerca di una farmacia, un simpatico calabrone pensa bene di lasciare un ricordino sulla pancia del mio amico Fabio!
Ultima tappa di oggi è il lago di Scutari, situato al sud del Montenegro, lago molto esteso che bagna sia le coste del Montenegro, sia quelle dell’Albania, è una distesa di acqua resa verde dalle sterminate paludi di ninfee, e di fronte a quel paesaggio idilliaco non si può che rimanere a bocca aperta. Avevo letto di una strada panoramica che costeggia la costa ovest del lago in direzione di Scutari (Albania), decidiamo di andare a provarla. La strada è un pò tortuosa e stretta, forse più adatta a moto da enduro, tanto da convincerci a tornare sui nostri passi a metà tragitto, regalandoci comunque un punto di osservazione privilegiato del paesaggio.
Torniamo verso nord dove, alla fine del lago, prendiamo la strada M2 che ci porterà sulla costa, 37 km di puro godimento, un serpente di asfalto di ottima qualità che finisce nel mare blu, reso ancora più bello dall’imminente tramonto, siamo talmente affascinati che rifaremo ben due volte gran parte della strada. Raggiunta la costa prendiamo la direzione di Cattaro dove finalmente l’affascinante cittadina, in stile veneziano circondata da un’imponente cinta muraria, ci accoglierà per la notte, (abbiamo soggiornato in apartments Moskov, Kotor) appartamento molto pulito, spazioso e completo di tutti i comfort)
Cattaro è situata alla punta sud del fiordo, tra il 1420 e il 1797 Cattaro e la regione circostante appartenne alla Repubblica di Venezia e l’influenza veneta è ancor oggi visibile nell’architettura della città. Consiglio di visitare la Fortezza di San Giovanni che sovrasta Cattaro. Assolutamente da vedere (per chi non ha problemi a salire circa 1300 scalini) poichè in cima c’è una vista bellissima di tutta la Baia di Cattaro, posizione unica che domina la vecchia città e il circondario, naturalmente al tramonto è tutta un’altra storia!
Oggi per la gioia di Fabio e della sua MV ci prendiamo un turno di riposo, cerchiamo una bella spiaggetta nei dintorni della Baia di Cattaro per rilassarci al sole e farci qualche bagnetto anche perché domani sarà un giornata motociclisticamente parlando molto dura, ci attendono infatti circa 300 km per raggiungere Berat nel cuore dell’Albania, con forti dubbi su che tipo di strade troveremo!
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