Ci sono paesi che in estate sono troppo caldi da visitare e in inverno, questi stessi paesi, sono difficili da raggiungere perché si lavora e il tempo non è mai troppo a disposizione. Ma se si cerca una meta “di mezza stagione”, bella e poco battuta dai turisti, la risposta è racchiusa in sette lettere: Tunisia. Facile da raggiungere, è la meta ideale per una avventura motociclista che si può interpretare in molti modi diversi: la terra delle magnifiche spiagge, quella delle oasi desertiche, i luoghi più amati dai turisti e quelli forieri di avventura. Quasi impossibile fare un viaggio che includa tutto, ma proviamoci. Si parte!
Lasciata Hammamet, si seguono le indicazioni per la A1, detta anche Trans-African Highway, che si prende in zona Bir Bouregba. Il percorso per Sousa è immediato e lineare, e ha una lunghezza inferiore ai 100 chilometri. Seguendo la C100e si arriva in appena 22 chilometri a Monastir, una delle principali località turistiche del nord della Tunisia. Da qui, si continua sulla C90 in direzione di Mahdia, che dista 48 chilometri. Si rientra nell’entroterra per arrivare a El Jem (42 km) passando per C96/C87, e da qui riprendiamo il già affrontato percorso della A1 per Sfax, che dista 74 chilometri. Lasciamo la città tramite la P14 e riprendiamo ancora la A1 per un lungo tratto, fino al bivio con la C107 per arrivare all’antica città di Matmata (193 km). Continuiamo sulla C1 per Metenina, poi P19 fino ad arrivare a Tataouine. Da qui ci sono due possibili prosegui del viaggio in Tunisia:
Per tutti è il luogo dell’esilio di Bettino Craxi, presidente del Consiglio dei Ministri dall’83 all’87, ma Hammamet è una delle più importanti località turistiche della Tunisia. Qui, il grande sviluppo turistico convive con la preservazione dell’identità islamica, che si fa evidente nell’antica Medina e tra le botteghe dei bazar cittadini. Bella da vedere è anche la Kasbah, dove la storia locale rivive tra le fortificazioni e i luoghi dell’arte e dell’artigianato locale, idea regalo perfetta per chi è rimasto a casa.
Detta Sousse in francese, la seconda lingua della Tunisia dopo l’arabo, Susa è una città di mare dal profondo legame con la storia, testimoniato dalla presenza di una importante Medina che fa parte sin dal 1988 dei patrimoni dell’Umanità UNESCO, magnificamente conservata.
Monastir è un nome che ai viaggiatori più incalliti difficilmente sfuggirà: fa parte della zona del Sahel, ed è uno dei luoghi più importanti della religiosità islamica nella zona, tale che conserva un Museo islamico nello splendido Ribat, complesso fortificato risalente all’VIII secolo.
A Mahdia si può vedere come un perfetto incontro tra la tradizione e la modernità della Tunisia. La città sorge su una penisola (un po’ come succede a Siracusa con Ortigia) ed è ricca di spiagge bianchissime, dove godersi giornate di mare in un contesto decisamente autentico.
Imperdibile è una visita alla “piccola Roma” della Tunisia. Stiamo parlando di El Jem, metà strada tra Monastir e Sfax, dove è possibile visitare il secondo anfiteatro più grande al mondo dopo il Colosseo a Roma, capace di ospitare fino a 35.000 spettatori e dai prospetti straordinari. La costruzione, voluta dal proconsole e imperatore Gordiano I, potrebbe in realtà non essersi mai conclusa, ma quello che rimane è un magnifico esempio di architettura romana nel nord Africa.
Se la Francia ha Marsiglia, la Tunisia ha Sfax. La “capitale del sud” è una città interessante perché permette di comprendere al meglio come vivono i tunisini, in una esperienza che è meno turistica ma più autentica. Anche qui, a farla da padrone sono moschee e la Medina, dentro la quale scoprire l’antico souk Erbaa, che propone abiti e tessuti realizzati secondo la maniera tradizionale.
Una importante oasi nel deserto della Tunisia, Tatouine vide uno sviluppo più ampio solo a fine Ottocento, quando si iniziarono a costruire, su spinta dei francesi, tutti gli edifici tipici di un abitato islamico. Oggi la città è una meta turistica per chi vuole scoprire il sud della nazione, come le zone di Chott el-Jerid, il parco nazionale di Jebil e l’oasi di Ksar Ghilane.
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