La Val d’Ossola è un’ampia vallata dalla forma che ricorda la foglia dell’acero, la cui nervatura principale è costituita dal fiume Toce, mentre le diramazioni laterali sono composte dalle sette vallate minori che confluiscono nella principale e che sono: la Valle Isorno, la Valle Anzasca, la Valle Antigorio, la Val Bognanco, la Val Divedro, la Valle Antrona e la Val Vigezzo.
La vallata è definita da diversi torrenti che si immettono nel citato fiume Toce, di cui l’intera Val d’Ossola costituisce il bacino idrografico, allunga le sue propaggini settentrionali fino al confine con la Svizzera, mentre la parte meridionale si diparte dalle sponde del Lago Maggiore.
In questo paesaggio fatto di catene montuose aspre ed imponenti, laghi alpini dalle acque color cobalto e folti boschi di lussureggianti conifere, si inserisce un itinerario spettacolare da percorrere in moto, su strade sinuose e poco frequentate che si aprono, improvvisamente, su panorami incantati.
La Val d’Ossola, o Valle Ossola, è una tra le più estese della provincia del Verbano-Cusio-Ossola. Al suo interno, infatti, si contano ben 37 comuni ed oltre 66.000 abitanti, che ne fanno la valle più popolosa del Piemonte, seconda solo alla Val di Susa.Il centro urbano più importante dell’Ossola è indubbiamente Domodossola, sebbene la Valle sia tradizionalmente suddivisa in una parte inferiore, con capoluogo Vogogna ed una parte superiore, che gravita, come detto, sulla cittadina piemontese dalle antichissime origini di Domodossola.
Conosciuta in ambito internazionale e frequentata da visitatori di provenienza internazionale, la Val d’Ossola offre diverse possibilità di svago e numerose attrazioni, in grado di soddisfare qualsiasi tipo di turismo. Dalle antiche vestigia storiche, che spuntano un po’ dovunque nella vallata (non dimentichiamo che tutta la zona era abitata già a partire dal I millennio a.C.) alle importanti testimonianze architettoniche presenti nei centri maggiori, dai parchi e le riserve naturali alle eccellenze della tradizione culinaria, che stimolano un intenso turismo enogastronomico, dalle piste da sci ai sentieri per mountain bike ed escursionisti, non vi è interesse che non possa essere, in questa magica valle alpina, prontamente soddisfatto.
Gli amanti delle due ruote, appassionati di natura incontaminata e paesaggi mozzafiato, non possono astenersi dall’inerpicarsi lungo il tortuoso ma suggestivo itinerario che, dalle rive del Lago Maggiore, conduce prima nel cuore della Val d’Ossola e poi, sempre più in alto, per ammirare i meravigliosi laghi di montagna che ne costellano le propaggini.
Il clima, nella Valle dell’Ossola, sebbene temperato, è fortemente influenzato dalla presenza degli imponenti rilievi alpini che le fanno da cornice. Se le vette, in particolare quella del Monte Rosa, ospitano i ghiacciai perenni e sono innevate per buona parte dell’anno, il fondovalle gode di temperature molto più miti, con estati calde ed autunni molto piovosi. Per questo motivo è preferibile raggiungere la Valle in tarda primavera e in estate, non superando la prima metà di agosto, al fine di non correre il rischio di incappare in temporali improvvisi che spesso si trasformano in rovesci violenti e copiosi, tanto da gonfiare i torrenti e i corsi d’acqua e creare non pochi disagi alla viabilità locale.
La Val d’Ossola è attraversata dalla SS 33, nota come la Strada Statale del Sempione, che la percorre per gran parte della sua lunghezza, fino a raggiungere il confine con la Svizzera. Da qui, precisamente dal Canton Ticino, si può poi proseguire per la Valle Vigezzo, una delle sette valli laterali, prima elencate, attraverso le suggestive Centovalli. La SS33 è raggiungibile mediante l’autostrada A26 dei Trafori, che proviene da Vercelli e conduce fino alla propaggine meridionale del Lago Maggiore, presso Veruno. Continuando sulla Strada Statale del Sempione si costeggia il Lago lungo tutta la sponda occidentale, attraversando gli affascinanti centri di Stresa, Baveno, Feriolo, quindi si procede lungo la S.S. 33 fino a Domodossola, capoluogo della Val d’Ossola Superiore.
Raggiunto il centro ed imboccata l’uscita per Masera, si continua sulla SS 337 che, incuneandosi nella Valle Vigezzo, conosciuta come la Valle degli spazzacamini e dei pittori, conduce prima a Santa Maria Maggiore, centro più importante della vallata, poi a Molesco, dal quale è possibile raggiungere il Parco Naturale della Val Grande. Di particolare interesse storico ed architettonico sono, rispettivamente il centro di Santa Maria Maggiore, dove si trova un interessante Museo dello Spazzacamino, e la vicina Craveggia, un borgo raffinato ed affascinante che per gli edifici e le atmosfere dai quali è caratterizzato può essere considerato, a tutti gli effetti, un museo all’aperto.
Una volta ripartiti per Malesco ed entrati nell’area del Parco Naturale, si accede, tramite la Strada Provinciale 75, una strada scenografica e dagli spettacolari scorci panoramici, alla Valle Cannobina. Dopo aver attraversato enormi pinete e lambito boschi di castagni e faggi, la SP 75 riconduce i centauri sulle sponde settentrionali del Lago Maggiore, dove corre la SS 34, circa 33 chilometri a monte dell’innesto con la Strada Statale 33 del Sempione.
L’itinerario appena illustrato consente di godere degli spettacolari paesaggi alpini, in una zona dove la natura appare ancora incontaminata e mostra la sua potenza nella mole maestosa delle sue montagne, dai profili affilati e aspri, come nell’immensità intricata e fitta dei suoi boschi. I borghi che costellano il percorso, però, permettono anche di toccare con mano lo spirito cordiale e diretto degli abitanti di queste valli e di provare i sapori straordinari che ne caratterizzano i piatti tipici. La stessa natura che, imperante e maestosa, disegna ogni angolo della Valle, fornisce quei prodotti di eccellenza che deliziano il palato dei residenti e dei visitatori.
Il menù tipico dei ristoranti del posto ha inizio col celebre prosciutto crudo, con la mortadella di fegato e col cosiddetto violino di camoscio, tutti serviti con il crescenzin, il tipico pane farcito con uvetta, fichi e noci oppure con il più classico pane nero. Il pasto prosegue con i famosi gnocchi all’ossolana, con il risotto con i funghi porcini o con la polenta, realizzata seguendo ricette di una tradizione antica e ben radicata, mentre i secondi sono a base di carne di agnello, di cervo o di camoscio. Completano il menù i formaggi stagionati ed i latticini freschi, ottenuti dall’ottimo latte vaccino ed ovino di produzione rigorosamente locale.
Chi decide di cogliere l’opportunità per trattenersi qualche giorno in più nella Valle dell’Ossola non ha che l’imbarazzo della scelta: musei, parchi naturali, escursioni e mountain bike, siti archeologici e centri storici di gran fascino, ristoranti e rifugi renderanno impossibile annoiarsi. Tra le destinazioni più famose della Valle d’Ossola, oltre ai centri già citati, l’imponente Monte Rosa, la scenografica cascata del Toce, gli orridi di Uriezzo, le terme di Bognanco e Premia e l’alpe Devero meritano una visita.
Sono Alessio Gabrielli, ho 26 anni. Laureato magistrale presso l'Università La Sapienza di Roma in Media, comunicazione digitale e giornalismo. Mi occupo dal 2022 di creare contenuti web per il sito TrueRiders portando avanti la mia passione per le moto e lo sport
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