Una città così piccola non l'hai mai vista: passano i secoli ma dentro le sue mura nulla è cambiato

Una città così piccola non l’hai mai vista: passano i secoli ma dentro le sue mura nulla è cambiato

Paolo Albera  | 21 Ago 2024  | Tempo di lettura: 4 minuti

Dobbiamo chiamarla borgo oppure città? Tutte e due, visto che fa parte del club dei “Borghi Più Belli d’Italia”, e allo stesso tempo si fregia ufficialmente del titolo di “città”. Un titolo che conserva saldamente pur essendo un comune di appena 900 abitanti. L’importanza storica di Glorenza è innegabile, visto che è stata crocevia sulle Alpi dei commerci del sale tra il territorio italiano, svizzero e austriaco, e il suo colpo d’occhio fa molto effetto, con la sua cinta di mura perfettamente conservate. “La nostra città è così piccola che dobbiamo andare a messa fuori dalle mura”, si dice tra gli abitanti, ed è vero perché la chiesa si trova all’esterno, ma nella nostra visita andremo a vedere anche quella!

Itinerario in moto per Glorenza lungo la Val Venosta

Mappa

Percorso

Partenza dal capoluogo Bolzano, facilmente raggiungibile attraverso l’autostrada A22 del Brennero. Prendi la Strada statale SS38 dello Stelvio che va fino a Merano, e poi imbocca in direzione ovest la Val Venosta. Prima di arrivare a Prato Allo Stelvio, svolta a destra per prendere la SS40 e poco dopo a sinistra per entrare nella SS41 di Val Monastero, che ti conduce a destinazione. La Svizzera è a soli 10 km.

Tutte le attrazioni da non perdere nella città più piccola delle Alpi, Glorenza

Vista aerea della città di Glorenza.
Vista aerea della città di Glorenza.

Glorenza (Glurns in tedesco), situata nella provincia autonoma di Bolzano, sorge a 907 m s.l.m. in Val Venosta lungo il corso del fiume Adige. È un centro medievale elevato al rango di città fin dal Trecento. Le possenti mura che la circondano ancora oggi risalgono al XVI Secolo, opera di ricostruzione voluta dall’imperatore Massimiliano I dopo la distruzione dell’abitato nella guerra dell’Engadina. Oltre alle guerre, ha dovuto superare nell’Ottocento anche la piena del Lago della Muta, che ha spazzato via i centri circostanti, ma non è riuscita a travolgere questa cittadina salda e forte, che oggi è un’apprezzata destinazione turistica.

La Torre di Porta Sluderno

Per apprezzare l’aspetto delle mura di Glorenza puoi iniziare dall’ingresso della città, che corrisponde alla Torre di Porta Sluderno. L’imponente costruzione dal 2011 è accessibile e ospita l’esposizione “Tappe di una piccola città” (3€), che racconta la storia del territorio. Al piano terra c’è l’ufficio del turismo.

La Torre della Chiesa e il museo di Paul Flora

Lungo la cinta di mura spicca anche la Torre della Chiesa (detta anche Torre di Tubre), nelle vicinanze della Piazza della Città vicino all’Adige. Qui è allestita la mostra permanente “Paul Flora – la vita e le opere” (5€) dedicata al disegnatore, illustratore, caricaturista e vignettista nato in questo comune e noto in tutta Europa. Puoi vedere 60 opere e diverse fotografie dell’artista.

Le vie del centro storico di Glorenza.
Le vie del centro storico di Glorenza.

Il Mulino di Glorenza

Il Mulino di Glorenza viene costruito nel Trecento, vicino al vecchio ponte sul fiume Adige, nell’attuale Via San Pancrazio (che ancora oggi si può raggiungere solo a piedi). Viene utilizzato dai contadini per la lavorazione del grano, e contribuisce a rendere la cittadina un riferimento importante tanto da darle la reputazione di “granaio della Val Venosta”, con una corporazione dei mugnai dal ruolo molto importante. Oggi il Mulino è stato restaurato e riportato in funzione, aperto alle visite del pubblico (2€) per vedere il suo funzionamento: l’apertura, la chiusura, la macinazione della farina.

La Chiesa di San Pancrazio

Infine, usciamo fuori dalle mura per vedere l’edificio che, contro ogni consuetudine, si trova all’esterno: la chiesa. La Chiesa di San Pancrazio esiste almeno dal XIII Secolo ma l’unica parte che risale all’epoca è la torre campanaria. Il resto è frutto di ristrutturazioni, la più importante delle quali è del 1491. Si trova in corrispondenza della porta di Tubre, sull’altra riva del fiume Adige. Una volta fuori dalle mura, che fare? Intorno a te si aprono diversi itinerari verso i passo alpini, e ritornando sulla SS40 il valico di Resia è a una ventina di minuti.


La chiesa di San Pancrazio è laggiù, al di fuori della città, oltre il fiume.

Paolo Albera
Paolo Albera

Scrivo di viaggi e musica - che a volte sono la stessa cosa.



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