Il pistacchio, considerato l”oro verde’ della Sicilia, è uno degli ingredienti più nobili della cucina tradizionale dell’isola, in particolare per quanto riguarda i dolci. La sua capitale indiscussa è Bronte: è qui, infatti, che viene coltivata la varietà riconosciuta con certificato DOP e Presidio Slow Food, e che è famosa in tutto il mondo. Certo, non tutto il pistacchio che vedrete in commercio viene da Bronte: secondo il disciplinare, infatti, basta che una piccola parte di esso sia prodotta o lavorata nella cittadina ai piedi dell’Etna, per poter usare questo nome che è diventato un brand a tutti gli effetti. Ma oltre al suo lato gastronomico, è una località che ha tanto da farti vedere, tra chiese storiche, castelli e percorsi sul vulcano più alto d’Europa. Insomma, non vi è venuta già l’acquolina in bocca?
L’itinerario per Bronte ai piedi dell’Etna ci consente di fare un giro completo del vulcano: raggiungi Catania attraverso la A18 Messina Catania (in alternativa c’è la litoranea SS114). Esci dall’autostrada all’uscita Misterbianco e imbocca la statale SS121 per Paternò. Continua dritto sulla SS284 che sale direttamente a Bronte. Dopo la visita, continua avanti e svolta a destra sulla Strada Provinciale Etna Settentrionale O Quota Mille, che attraversa il Parco dell’Etna fino a Linguaglossa. La statale SS120 riporta quindi sull’autostrada A18 in corrispondenza del casello di Fiumefreddo.
Il Castello Nelson a Bronte.
Situata nel territorio della Città metropolitana di Catania, al confine della provincia di Enna, Bronte si trova a 760 m s.l.m., altitudine che rende possibili in alcuni inverni le nevicate. Fa parte del del parco dell’Etna e del parco dei Nebrodi, sulle pendici occidentali del vulcano.
Uno degli edifici simbolo di Bronte è il cosiddetto Castello Nelson, anche conosciuto come Abbazia di Santa Maria di Maniace, o Ducea di Nelson. Si trova in Viale Santa Maria di Maniace. La costruzione risale al XII secolo, in onore di Giorgio Maniace, comandante bizantino. Perché è intitolato a “Nelson”? Perché nel 1799 il re Ferdinando I delle Due Sicilie donò l’abbazia e i suoi terreni all’ammiraglio inglese Horatio Nelson, come ringraziamento per aver salvato il regno durante la repressione della Repubblica partenopea. Oggi è un museo aperto al pubblico (ingresso 5€).
Bronte è provvista di una stazione ferroviaria da dove passa la Ferrovia Circumetnea. Dal 2016, nel deposito locomotive, si trova un piccolo museo con locomotive e littorine che rievoca la storia di questa ferrovia, testimone di un pezzo di storia della zona Etnea. Per visitare, occorre chiedere disponibilità al capostazione.
La stazione di Bronte della Ferrovia Circumetnea
Bronte offre diverse possibilità di escursionismo. A partire da Viale J. F. Kennedy si può salire al Rifugio Piano dei Grilli (1167 m s.l.m.) sull’omonimo altopiano che si erge sopra la cittadina, che a sua volta è punto di partenza per i diversi sentieri escursionistici che si diramano intorno all’Etna.
Il Pistacchio di Bronte DOP, l”oro verde’ di Sicilia.
Infine, non possiamo lasciare la cittadina etnea senza aver gustato le sue delizie tipiche. Dove mangiare il pistacchio di Bronte? Ci sono diversi ristoranti in cui si trovano specialità a base di pistacchio (tra cui Pepe Rosa in Corso Umberto 226, Protosteria in Via de Luca Professor Placido 22, Gennarino’s Bistrò in Corso Umberto 229/231). Non possono mancare le pasticcerie con dolci squisiti (tra cui Dolci Delizie in Via Saitta 12, L’Angolo dei Sapori in Via Duca degli Abruzzi, Caffé Galaxy in Via Duca d’Aosta 28). E dopo aver assaggiato il pistacchio più buono del mondo, allora sì, la visita è completa e puoi proseguire con un nuovo itinerario in Sicilia!
Responsabile editoriale di TrueRiders sin dal 2015
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