Per chi ama esplorare luoghi autentici e immergersi in paesaggi suggestivi, il Nord Italia offre itinerari che uniscono storia, cultura e natura in un mix irresistibile. Oggi ti proponiamo un percorso su due ruote che porta in semplicità tra le montagne che sovrastano Brescia alla scoperta del borgo del formaggio, con viste stupende e profumi a dir poco variegati. La meta finale è Bagolino, ma nel tragitto oltre al formaggio sentirai aria di storia e di acciaio (siamo in zona Beretta, la tradizionale fabbrica di armi nostrana). Pronti a partire?
Per il nostro itinerario tra le montagne del Bresciano, si parte dal centro di Brescia, dirigendosi verso nord. Dopo aver attraversato alcuni quartieri cittadini ci si immette su Via Monte Lungo e si prosegue lungo la strada provinciale SP345, che ci accompagna fino a Concesio, punto d’ingresso alla Val Trompia. Da Concesio il viaggio continua lungo la SP345, che sale dolcemente attraversando una serie di rotatorie e piccoli centri abitati fino a raggiungere Gardone Val Trompia. Qui si sente subito l’atmosfera storica e industriale della valle, rinomata per la sua tradizione nella lavorazione dei metalli e la produzione d’armi.
Lasciata Gardone la SP345 si fa più montuosa e panoramica conducendo verso Bovegno, dove la natura inizia a dominare il paesaggio con boschi rigogliosi e il profilo delle montagne circostanti. È l’inizio di una salita che porta progressivamente a quote più alte, regalando vedute mozzafiato sulla valle sottostante. Da Bovegno, il percorso si fa più suggestivo e impegnativo mentre si prosegue verso la Località Maniva. Attraverso tornanti e curve un po’ sinuose si arriva poi a Bagolino, il famoso “borgo del formaggio”.
Le strade principali di riferimento lungo il percorso sono Via Monte Lungo, SP345 e Via Maniva.
Per l’itinerario diretto su Maps tocca qui.
Nascosto tra le montagne della Valle Sabbia, Bagolino è un gioiellino medievale autentico che esige una visita approfondita per la storia e, naturalmente, per la rinomata gastronomia. Conosciuto come il “borgo del formaggio” per il celebre Bagòss, formaggio tipico della zona, Bagolino è l’ideale sia per una questione di panorami (e strade panoramiche) che di sapori genuini e tradizioni ancora vive. Il centro storico di Bagolino è un dedalo di stradine lastricate, antichi palazzi di pietra, portici e piazzette che fanno fare rewind col tempo. Passeggiando per le vie, annusando tra una bottega e l’altra (argh), ci sono edifici secolari e dettagli architettonici che parlano della storia di questa piccola comunità alpina. Anzitutto tra le attrazioni principali spicca la Chiesa di San Giorgio con una facciata bella possente che si domina la piazza principale: dentro alla chiesa ci sono opere di artisti del calibro di Tiziano e Tintoretto, che anche se l’arte non la gradisci troppo ti sorprendono lo stesso.
Tra le cose più belle, per restare in tema artistico, è il Carnevale di Bagolino che prende visitatori da tutto il Bel Paese. È una tradizione antica che riempie il borgo di musiche tradizionali, maschere e danze popolari che ormai sono vecchie di secoli fa. Poi ovviamente però ti fermerai per un po’ di Bagòss: l’orgoglio più grande di tutto Bagolino, un formaggio a pasta dura che si fa col latte di vacche di razza bruna, con una spolverata di zafferano. Lo chiamano il Re: una vera prelibatezza, vi dirò, viene stagionato con tutta calma e assume una leggera nota di affumicato che lo lascia più unico che diverso nel suo genere. Puoi mangiarlo in varie forme, che sia un piatto di pasta condito col Bagòss ma pure ai grissini croccanti proprio di Bagòss. Un’altra cosa che fanno è la polenta Taragna, bella arricchita di formaggio, e le mericonde, gnocchi di pane rustici a ricordo della cucina povera della montagna. A una 20ina di km a ovest c’è il Lago d’Idro, una bella deviazione che puoi fare: è la copertina dell’articolo.
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Oltre alla meta formaggiosa di Bagolino il viaggetto di oggi è meritevole di qualche sosta per godersi a pezzetti un po’ di storia e arte locali, dalle colline alle montagne. Nominiamo subito Concesio che fu il paese natale di Papa Paolo VI, piccolo centro con radici spirituali. Qui appunto si può vedere la Casa Natale di Papa Paolo VI che è stata trasformata in un museo sulla vita del pontefice. Tra le cose di rilievo però c’è la Pieve di Sant’Antonino Martire, tra le chiese più antiche e austere della zona, caratterizzata da affreschi medievali e belle architetture suggestive. I sentieri collinari nei dintorni di Concesio sono perfetti per un’escursione breve e per gli scorci sui paesaggi della Val Trompia.
Continuando verso nord si arriva a Gardone Val Trompia, una cittadina famosa per la secolare tradizione nella produzione di armi che è legata alla celebre fabbrica Beretta, una delle più antiche al mondo ancora in attività. Il Museo delle Armi e della Tradizione Armiera che è ospitato in Villa Mutti Bernardelli espone una meravigliosa collezione di armi antiche e moderne illustrandone l’evoluzione, col focus sull’artigianato e sulll’industria armiera della zona. Ci sono pezzi di notevole pregio e valore storico: se clicchi sul link ti fai un’idea. Cambiando rotta c’è da vedere la Basilica di Santa Maria degli Angeli col chiostro silenzioso e il fascino architettonico che ti dà un’oasi di pace e bellezza, mentre il Santuario della Madonna del Castello si trova in posizione panoramica ed è un simbolo di devozione molto sentito. L’annuale fiera che si fa sul sagrato è una festa di aggregazione molto visitata; continuando però sulla questione dei panorami, l’Altopiano di Caregno è una delle mete predilette per escursioni e trekking della Lombardia coi percorsi tra prati e boschi che si affacciano sulle montagne della valle.
Salendo ancora si arriva poi a Bovegno, borgo montano tradizionale immerso nelle valli laterali, la Valle di Graticelle, la Val Sorda e la Valle della Meola, che fanno parte della Carniola di Bovegno, una formazione calcarea per l’amore dei geologi. Qui c’è da vedere la Chiesa di Santa Maria Assunta che risale al XV secolo con affreschi stupendi e il vicino Santuario di Santa Maria della Misericordia dove la Madonna apparve, secondo tradizione, nel 1527. Ergo, meta di pellegrinaggio, con una deliziosa cupola a forma di cipolla. Bovegno ha molte torri medievali che stanno nelle frazioni di Predondo e Castello, ma ci sono pure da vedere due ville storiche, Villa Sorlini e Villa Tanghetti. Con tranquillità però ci si possono godere molto bene i parchi pubblici come il Parco del fiume Mella e la Pineta di Castello che per passeggiate e pic-nic sono stupendi.
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