Sottovalutata in passato, ma oggi tutti vogliono visitarla. A soli 250 chilometri dall’Italia c’è una città molto colorata e piena di cose da vedere, che conosciamo già un po’ di sbieco per la vicinanza alla famosa Strada dei 50 Tornanti. Influenze ottomane, influenze veneziane, un sacco di verde e un sacco di blu: c’è purtroppo la possibilità che te la sei persa perché ti sei girato i dintorni della capitale, ma qui in Montenegro c’è pure Dulcigno ed ha una Torre dell’Orologio meravigliosa. Vengano, signori, vengano!
Partendo dalla città di Podgorica devi cominciare il viaggio in moto percorrendo la strada 8. Marta che porta verso Slovenski most e si collega alla E762, una principale ampia e ben messa. Ti porta in direzione Podgorički Put, verso la città di Nikšić, una bella tappa per una pausa. Ne parleremo più tardi.
Proseguendo da Nikšić verso Cattaro, la piccola Norvegia dell’Adriatico, ci si immette sulla M6 per farti paesaggi montani a dir poco incantevoli e porta verso la parte della costa. Lungo il percorso dopo aver superato Petrovac devi svoltare per rimanere sulla E65/E80, che è una strada panoramica con le viste sul mare e sulla costa montenegrina; da qui arrivi a Ulcinj seguendo la E851.
Il viaggio continua da Dulcigno verso Bar, rimanendo sempre sulla E851, altra strada che si scorre i tratti costieri; attraversando Bjeliši alla fine si arriva a Bar, un bel finale, ma anche di Bar parleremo più dopo, che oggi il navigar v’è Dulcigno in questo Adriatico (scusate).
Le strade principali di riferimento lungo il percorso sono la E762, la M6, la E65/E80 e la E851.
Per l’itinerario diretto (e dinamico) su Maps tocca qui.
Torre dell’Orologio di Ulcinj, chiamat anche Sahat kula, Montenegro
Più che Montenegro sembra un antipasto di Albania. Dulcigno, che a livello local effettivamente la si conosce ben meglio come Ulcinj, è un gioiellino sulla costa meridionale del Montenegro. Non è la prima volta che la nominiamo, è una città meravigliosa che combina storia millenaria, paesaggi mozzafiato e una vivace atmosfera mediterranea, una di quelle mete che in automatico sono imperdibili se le strade te le fai su due ruote, che tu ci sia andato con la tua moto (se arrivi via traghetto) o meno (se ne prendi una nelle ventordici agenzie che le affittano, specie se arrivi via aereo da Podgorica).
Cuore di Dulcigno è la Kalaja, ossia il centro storico che è uno stupendo quartiere medievale tutto arroccato su un promontorio che si affaccia sull’Adriatico. Bello pienotto di vie lastricate strette, per lo Stari Grad (“Città Vecchia”, ndr.) lì ci incontri certe testimonianze storiche sotto forma di architettura: da vedere a Dulcigno, in primis, c’è la Chiesa di San Nicola e la Moschea del Pascià del 1719 (restauro recente, vista ottima), che riflettono le influenze ottomane e veneziane della città (come Cattaro, appunto). Mura veneziane, palazzi ottomani, una stupenda Torre dell’Orologio fatta nel 1754.
Quando arrivi però vorrai ulteriore relax e natura, la roba buona. E in questo caso devi andare alla Grande Spiaggia, o meglio la Velika Plaža, con 13 km di sabbia dorata (tra le più lunghe dell’Adriatico) che in estate è ottima per il kitesurf e i giochi acquatici che si vogliono e nel resto delle stagioni è uno di quei luoghi praticamente da meditazione, da godersi con calma. Se per questo lì in zona c’è una suggestiva Baia di Valdanos che è incorniciata dagli uliveti secolari.
A pochi chilometri dalla città c’è il Parco Nazionale del Lago di Scutari, il più grande dei Balcani, paradiso per birdwatching ed escursioni in barca. Da’ pure un’occhiata qui.
Cattedrale di San Basilio di Ostrog, Nikšić, Montenegro
Escludendo Podgorica che la conosciamo già per la Strada dei 50 Tornanti che porta a Cattaro (che solo il centro storico è Patrimonio dell’Umanità, fate vobis), rimangono altre 2 lochescion da nominare per oggi.
Nikšić, seconda città più grande del Montenegro, è un’ottima meta per la questione della natura (sorpresi?). Tra le attrazioni principali spicca decisamente il Lago Slano che è un bacino artificiale del 1950 con tante isole e penisole che emergono dalle acque. Ottimo per pesca e picnic. Circondato da paesaggi tranquilli, e sempre sulla stessa lunghezza d’onda c’è il Parco Manitovac come bell’angolone di verde nel cuore della città, 15.000 metri quadri con un ponte in pietra di 25 metri che si attraversa il parco, un mini zoo e ristoranti. Immancabile una deviazione alla Fortezza di Bedem i cui resti ottomani ti fanno vedere tutta la zona. Certo, c’è pure la Cattedrale di San Basilio di Ostrog fatta tra 1895 e 1900, maestosa su una collina che si vede da vari punti della città e che, appunto, dà ottime viste. Una cupola centrale, lampadari massicci che pendono dal soffitto e pareti adornate da affreschi e icone.
Stari Bar, Bar, Montenegro
Proseguendo verso sud invece si arriva a Bar, città costiera molto pittoresca. Da non perdere è Stari Bar, la città vecchia, un’antica città fortificata nell’entroterra i cui resti medievali parlano di un passato turbolento. Rovine medievali, incluse chiese, acquedotti e fortificazioni, con resti di edifici pure dal V secolo. Chi ama l’architettura rimane incantato a primo impatto dalla Chiesa di San Giovanni Vladimir, inaugurata nel 2016, una cattedrale ortodossa fra le più grosse del Montenegro. Moderno + tradizionale, cupole dorate e affreschi. A Bar c’è l’ulivo di Bar, un ulivo millenario considerato uno degli alberi più antichi d’Europa, età stimata oltre 2.000 anni. Sta nel villaggio di Mirovica, a pochi km dal centro di Bar. Se non lo vedi è peccato, idem se quando vai non ci vai Coolmax della protezione dal freddo.
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