Non è un romanzo di Steinbeck, non è una trasmissione di Alessandro Greco, non è una canzone di Paola e Chiara… ma si chiama comunque Furore. E gli amanti delle coste della Campania lo conoscono come uno dei luoghi più belli della Costiera Amalfitana. Il “fiordo” che trapassa il suo territorio è un luogo davvero scenografico in cui andare al mare, godendo dello spettacolo del Tirreno, circondati da scogliere a picco sulle onde. Su queste pareti rocciose si aggrappano spericolati i vitigni che danno vita a uno dei migliori vini bianchi italiani: il Fiorduva. Il mare, il sole, il vino, manca solo la moto per vivere un’esperienza unica in questa perla nascosta del Mediterraneo!
Dal capoluogo Salerno è necessario raggiungere Vietri sul Mare (SS18). Se vieni dall’Autostrada A3, esci all’uscita di Vietri sul Mare. Il percorso è tutto sulla strada statale SS163 Amalfitana, che presenta scenari meravigliosi sul mare, ma richiede anche un attento controllo di guida per le sue curve strette e irregolari. Oltrepassa Maiori, Minori, Amalfi, e arrivi infine a destinazione. Altro modo per raggiungere Furore è da Castellamare di Stabia, prendendo la strada statale SS366 di Agerola, che con una fitta sequenza di curve e dislivelli taglia tutta la penisola sorrentina per arrivare al fiordo.
Il fiordo di Furore e il borgo di pescatori, visto dal ponte
Furore, in provincia di Salerno, è un comune piccolo e raccolto (seicento abitanti) eppure vanta certificazioni eccellenti: in quanto parte della Costa d’Amalfi, fa parte dei Patrimoni dell’umanità dell’UNESCO. Inoltre, è presente nel circuito dei Borghi Più Belli d’Italia. Case sparse, barche ormeggiate, questo borgo di pescatori è uno dei luoghi della costa di Salerno dove ritrovare il respiro lento della vita tradizionale, scandita dalle onde del mare.
Nel piccolo borgo marinaro c’è l’Ecomuseo del Fiordo, che permette di vedere alcune strutture preindustriali del XVIII secolo, due mulini che sfruttavano il corso d’acqua dello Schiato per ricavare energia, due cartiere, lo stenditoio e la calcara dove si lavorava la pietra per produrre la calce. Si trova in Via Anna Magnani, e non manca un piccolo Museo dedicato all’attrice, allestito in un edificio a lei appartenuto.
Le case di Furore non sono molte ma sono sufficienti per trasformarlo in un “borgo dipinto”, grazie al museo a cielo aperto Muri in cerca d’Autore. Questa rassegna dal 1980 ospita i murales e le sculture di artisti italiani e stranieri, che rappresentano storia, leggende e suggestioni ispirate dal borgo. Dopo aver visto i dipinti murali, si può proseguire la passeggiata nel Giardino della Pellerina, attraverso il Viale di Cupido, in un parco a picco sul mare dalle atmosfere romantiche e dedicato al tema dell’amore.
Come fare il bagno al fiordo di Furore? Innanzitutto, se si sceglie un giorno di punta della bella stagione, è meglio andare di prima mattina perché la spiaggetta è piccola e molto gettonata. Non si può accedere in moto, ma solo a piedi: si parte dalla Statale e si scende attraverso un percorso all’ombra della parete rocciosa, costituito da centinaia di scalini – c’è chi dice 700, chi dice 1200, se avrai voglia di contarli facci sapere! Attenzione: non ci sono servizi, acqua potabile o punti bar, quindi è meglio ricordarti di portare uno spuntino e una bottiglia d’acqua. In alternativa, per una giornata in spiaggia più comoda ma meno scenografica, ci sono altre spiagge come quelle di Sant’Elia e di Le Porpore: ciò che non manca è il mare spettacolare della Costiera Amalfitana!
Il fiordo di Furore, in Costiera Amalfitana
Scrivo di viaggi e musica - che a volte sono la stessa cosa.
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