Da una parte il Tevere, dall’altra parte l’Arno, e al centro una collina sovrastata da un borgo che evoca antiche contese. Ci troviamo ad Anghiari, famigerato luogo della battaglia del 1440 tra milanesi e fiorentini, conclusasi con la vittoria di questi ultimi. Secoli dopo gli scontri, oggi il comune toscano è un sereno e incantevole centro storico inserito tra i borghi più belli d’Italia, insignito della Bandiera arancione del Touring Club Italiano, e dichiarato Città Slow (città del buon vivere). Lo troviamo nella zona di Arezzo, in Valtiberina (le colline toscane più orientali) e andiamo subito a visitarlo!
Il nostro percorso per Anghiari è ad Anello, con partenza e ritorno ad Arezzo, città facilmente raggiungibile attraverso la A1 Autostrada del Sole. Il viaggio di andata è attraverso la strada statale SS73, che passa per Palazzo del Pero e Molin Nuovo, costeggiando il Castello di Sorci prima di arrivare a destinazione. Da Anghiari puoi tornare al punto di partenza con una strada “alternativa”: la provinciale SP43, che passa davanti al Castello di Galbino, tocca Chiaveretto e poi scende al capoluogo.
Il centro storico medievale di Anghiari
La prima domanda che sorge spontanea è: perché la battaglia di Anghiari è così famosa? L’evento storico deve la sua fama all’opera realizzata da Leonardo da Vinci al Palazzo Vecchio di Firenze, che è andata perduta ed è giunta a noi soltanto nelle copie di Rubens e di Biagio di Antonio. Anche se l’opera non esiste più, nei secoli è resistito benissimo il borgo, che per la sua bellezza è stato scelto come scenografia per diversi film: tra questi La ragazza di Bube (di Luigi Comencini), La ragazza dei lillà (di Flavio Mogherini) e Una moglie bellissima (di Leonardo Pieraccioni). Infine, gli appassionati di musica e cantautori ricorderanno la canzone Il prete di Anghiari di Ivan Graziani!
Per visitare Anghiari basta mezza giornata; il borgo non è grande ma regala bellissimi scorci tra vie medievali, mura fortificate, palazzi di origine quattrocentesca. Uno di questi è il Palazzo Pretorio (o del Vicario), oggi sede comunale, che merita un passaggio per vedere la facciata, decorata con una moltitudine di stemmi dei vicari e podestà che si sono succeduti con la carica di amministrazione della giustizia.
Il Museo della Battaglia e di Anghiari, a Palazzo del Marzocco (Piazza Mameli 1-2), è il luogo che documenta e racconta le vicende del famoso scontro tra eserciti, successivamente dipinto da Leonardo. Il biglietto è di 4€ con la possibilità di fare il biglietto integrato (6€) che comprende la visita all’altro museo di Piazza Mameli: il Museo delle Arti e Tradizioni Popolari dell’Alta Valle del Tevere, che ha sede nel Palazzo Taglieschi.
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Andare a mangiare nella locanda del Castello di Sorci non solo ti dà modo di gustare buona cucina, ma ti fa anche vivere un luogo legato tradizionalmente al personaggio di Baldaccio di Anghiari, celebre condottiero del Quattrocento, che qui dimorò e si narra che tra queste mura rimanga ancora il fantasma. Il nome molto particolare deriva dalla famiglia dei Sorci, che nell’anno mille si contrapponeva a quella dei Gatti… e ne uscì vincitrice, a dispetto delle gerarchie della natura!
Concludiamo con la specialità tipica della tradizione culinaria del luogo: i Bringoli al sugo finto di Anghiari – anche chiamati i Bringoli di San Martino, visto che venivano cucinati in particolare in occasione della festa di San Martino. Un piatto contadino, di origine povera, con spaghettoni e condimenti a base di verdure, assolutamente da assaggiare nel tuo viaggio in Valtiberina.
Vista sulla Valtiberina da Anghiari
Scrivo di viaggi e musica - che a volte sono la stessa cosa.
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