Sono 20 anni che la Val d’Orcia è ufficialmente Patrimonio Unesco. Ma la sua meravigliosa bellezza è senza tempo, racconta l’armonioso connubio tra uomo e natura, e sin dal Rinascimento viene esaltata da pittori e artisti. Una delle città più famose del territorio è Pienza, la “città ideale”, capolavoro dell’urbanistica del Quattrocento italiano. Ma merita di essere scoperta anche una piccola frazione di questo comune: è Monticchiello, che può essere considerato un piccolo “borgo medievale ideale”, con le sue mura, il cassero e la chiesa incastonate in una cinta fortificata del 1200 posta su una collina. A rendere ancora più bella questa destinazione, è la strada per raggiungerla, decorata dai cipressi sempreverdi che circondano di un’aura magica le colline di Toscana. E allora partiamo!
Partenza da Chiusi (provincia di Siena), che puoi raggiungere attraverso l’apposita uscita sull’Autostrada del Sole. Prendi la SP326 verso nord: Fonteregina, San Giuseppe, Montallese sono le località che tocchi. Svolta a sinistra sulla Strada Provinciale della Chiana SP30 fino a Chianciano. Imbocca a destra Viale Dante e poi Viale Primo Maggio; continua sulla Strada Provinciale di Chianciano SP146. Svolta a sinistra su Via della Montagna e poi a destra sulla SP88. La SP88 è la strada che porta a Monticchiello ed è caratterizzata dalla presenza di eleganti filari di cipressi proprio nelle morbide curve che anticipano l’arrivo al borgo. Dopo la visita, è l’occasione buona per andare a visitare uno dei borghi più belli della Toscana, San Quirico d’Orcia, e lo puoi fare in pochi minuti proseguendo sulla SP88, poi a sinistra sulla Strada Provinciale del Monte Amiata SP18, e poi a destra sulla SP53 e infine SS2. L’intero percorso richiede un tempo in sella di circa un’ora.
Ingresso nel borgo di Monticchiello
Monticchiello è una frazione che amministrativamente fa parte di Pienza, in provincia di Siena. Si trova in Val d’Orcia, una delle valli più belle della Toscana, a 500 m s.l.m., con circa duecento residenti. Va storicamente ricordato per la “Battaglia di Monticchiello” (1944) in cui poche decine di partigiani riuscirono a mettere in fuga i soldati repubblichini in netta superiorità numerica. Ed è noto per essere il borgo del Teatro Povero, non un’attrazione da “visitare” in senso stretto, ma va comunque raccontata perché fa parte della storia del paese.
Il Teatro Povero di Monticchiello non è un luogo, ma un progetto sociale e culturale nato negli anni ’60. In un’epoca di profonda crisi per il borgo, nasce una singolare iniziativa di “teatro in piazza”: una forma di spettacolo in cui tutti gli abitanti sono coinvolti, e che è costruita in una collaborazione collettiva tra abitanti e membri della compagnia. L'”autodramma” va in scena nelle sere d’estate, tra luglio e agosto, e ogni anno propone uno spettacolo diverso.
Le mura del borgo medievale di Monticchiello
Le mura austere e la torre del cassero accolgono il visitatore all’interno del borgo medievale. La chiesa principale è la Pieve dei Santi Leonardo e Cristoforo, costruita nella seconda metà del Duecento così come gran parte del borgo. Più distante si trova la Pieve di Santa Maria dello Spino.
L’indirizzo da appuntarsi è via San Luigi 13: qui puoi vedere una testa umana scolpita in pietra con la scritta “O becero, fai la spia si”. La diceria popolare è che il proprietario della casa accusasse il suo dirimpettaio di aver fatto la spia contro di lui mettendolo nei guai con le autorità, e dunque scolpì la faccia dell’avversario per scherno. Pare che tutto questo accadde a fine 1800. La Toscana è sempre piena di curiosità e sorprese incredibili, chissà che non ne troverai altre continuando a esplorare la Val d’Orcia!
Monticchiello inserito nello scenario della Val d’Orcia.
Scrivo di viaggi e musica - che a volte sono la stessa cosa.
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