Se ami il formaggio, non puoi assolutamente perderti questo borgo del Friuli-Venezia Giulia: qui se ne produce uno

Se ami il formaggio, non puoi assolutamente perderti questo borgo del Friuli-Venezia Giulia: qui se ne produce uno

Adriano Bocci  | 09 Mar 2025  | Tempo di lettura: 4 minuti
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E se oggi vi portassi a scoprire un borgo incantevole in Friuli-Venezia Giulia? Che ne pensate? Ma sì, dopo un po’ di tempo nel profondo sud Italia, a stretto contatto con i misteri dell’Aspromonte, ora possiamo anche dedicarci un po’ all’estremo opposto della nostra amata penisola e scoprire Toppo, il borgo del Friuli che tutti gli amanti del formaggio conoscono. Difatti, dovete sapere che questo incantevole paese di è formato nel tempo dall’unione di più masi, le caratteristiche abitazioni di alpeggio degli allevatori di capi bovini, attività qui ancora molto in voga. E dove ci sono masi vuol dire anche che si può trovare dell’ottimo e genuino formaggio e Toppo di Travesio non fa eccezione alcuna: qui, come nel resto della zona, i pastori locali producono il formaggio salato della Val Cosa, un prodotto piacevolmente cremoso, affinato in una particolare salamoia di acqua, sale, latte e panna.

Avete l’acquolina in bocca? E allora seguitemi alla scoperta di questo borgo del Friuli dove potrete gustare questo e molto altro.

Toppo in moto. L’itinerario

Mappa

Percorso

Si parte da Trieste, il portone d’ingresso italiano che volge lo sguardo a oriente, affascinante città dai mille volti, ultimo capoluogo ad esser stato (faticosamente) annesso alla nostra Nazione, che già di per sé meriterebbe una visita lunga e approfondita; ma oggi, tuttavia, non è il suo giorno e quindi tireremo dritto seguendo la costa. I primi chilometri sono semplici: lunghi rettilinei con il mare sempre alla vostra sinistra, c’è poco da sbagliare. A Monfalcone restare concentrati e salutate il litorale, per oggi non lo vedrete più; la SP 15, infatti, vi inizierà a condurre nell’entroterra friulano, facendovi approdare prima a Gradisca d’Isonzo, poi a Cormons e quindi a Udine.

Concedetevi una tappa nel capoluogo di provincia Friulano e poi ripartite; San Daniele del Friuli, dove potrete fare provvista del famigerato prosciutto locale, e poi dritti fino alla nostra meta finale, il borgo del Friuli a cui oggi abbiamo deciso di dedicare tutti noi stessi: Toppo.

Toppo: masi, mucche e fiumi scroscianti

Toppo di Travesio
Uno sguardo sul panorama

La storia ci insegna (e l’archeologia ce lo conferma) che già i romani frequentavano l’area ove oggi sorge Toppo; difatti, sotto alcuni masi gli archeologi hanno rinvenuto tracce di preesistenti ville agricole. Tuttavia, la prima testimonianza documentale del paese risale al 1160: in quell’anno Uroino, divenuto poi signore del paese, era giunto dal Regno di Napoli per difendere la chiesa di Aquileia, insidiata dai popoli barbarici, divenendo così feudatario del vescovo di Aquileia.

La vita del borgo scorre quindi, attraverso i secoli, di pari passo con la storia del Friuli e con essa condividerà anche i tremendi danni del terremoto del 1976, evento tragico che sconvolse buona parte della regione. Il paese subì quindi ingenti danni; ciononostante, oggi è ancora visibile l’urbanistica medievale, oltre a diverse strutture medievali che hanno resistito alla furia della natura.


Il Castello di Toppo che ne ricorda il glorioso passato

Appena arrivati, verrete accolti dal rumore impetuoso delle acque del fiume Meduna, affluente del Livenza che scorre poco lontano dal centro abitato. Ma non solo: poco distante da Toppo scorre anche il Tagliamento, tristemente noto per aver rappresentato la prima linea difensiva italiana dopo la sconvolgente rotta di Caporetto, alla fine di ottobre del 1917, durante la Grande Guerra.

L’aria qui è tersa e pulita; il piacere più grande lo si prova perdendosi nei suoi vicoli e vivendo per qualche ora i ritmi lenti della valle, dove lo stress della città sembra solo un lontano ricordo, quasi un fastidioso déjà vu.

Peccati di gola in un borgo in Friuli

Toppo_3
Incontri ravvicinati con la natura

Qui la tappa culinaria non è consigliata, è decisamente obbligatoria! Piccola avvertenza: per oggi (ma solo per oggi eh!) non badate ai grassi e al colesterolo, perché la cucina della valle è ricca e saporita, considerato che è strutturata per rifocillare i valligiani, notoriamente impegnati in attività faticose. E quindi concedetevi la frittata con il formaggio salato locale e un bell’antipasto di salame con l’aceto. Non lasciatevi sfuggire (neanche a dirlo) il cotechino con le rape, il brovada e muset, vera delizia locale che allieterà il vostro palato e sarà un altro motivo per cui questa giornata rimarrà indimenticabile.

Credit foto:
Turismo Friuli-Venezia Giulia
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Adriano Bocci
Adriano Bocci

Scrivo cose per professione. Paragono dettagli per passione. Accarezzo gatti per amore. Laurea in Comunicazione, classe '94, un uomo semplice: vedo cose belle, metto like. Poi mi incuriosisco, mi informo e vi rendo partecipi di dove crearvi bei ricordi.




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