Dal grigio ai colori. Dalla solitudine alla comunità. Dal dolore alla gioia. La storia di Valogno sembrava destinata a finire come accade spesso per i piccoli borghi in decadenza: diventare un paese fantasma (ghost town) completamente disabitato e dagli edifici irrimediabilmente vuoti. Ma una decina di anni fa è accaduto qualcosa che ha cambiato il destino di questa piccola frazione di Sessa Aurunca (provincia di Caserta) e l’ha fatta rinascere tanto da diventare attrazione per curiosi, artisti, nuovi abitanti. Cosa è successo? Ora lo vedremo, prima però scopriamo come arrivare!
Partiamo da Roma, per un percorso che ha la durata di circa due ore e mezza. Prendi l’Autostrada A1 del Sole verso Napoli, ed esci all’ultimo casello in territorio laziale, ovvero San Vittore. Prendi la SS430 che ti porta direttamente nell’esteso territorio di Sessa Aurunca (il comune più grande della provincia di Caserta). Svolta a sinistra sulla SP123 che ti conduce fino a località Lauro. Continua su SP81 e SP14 fino al capoluogo e a Sant’Agata. Imbocca quindi SS7, poi a sinistra SP31 e SP209, per arrivare infine a destinazione (Valogno).
Un murales sui muri di Valogno, borgo dipinto.
Ai piedi del vulcano spento Roccamonfina, il villaggio di Valogno rischiava di spegnersi anch’esso, con una popolazione ridotta a una sessantina di abitanti, tutti anziani. Nessun negozio, nessun servizio, solamente un lento spopolamento che dura dagli anni Cinquanta. Ma la storia cambia dieci anni fa, quando una coppia – Giovanni Casale e Dora Mesolella – viene ad abitare in paese per curare una malattia rara del figlio Pasquale.
Da quel momento le cose cambiano, la coppia decide di trasformare il dolore in forza positiva, e trasformare l’ambiente grigio e decadente in uno scenario colorato e accogliente. Il loro progetto I colori del grigio rinnova il colore simbolo della cementificazione e lo rende uno spunto per creare murales, disegni, pitture, opere d’arte, che oggi si possono vedere in tutto il paese.
L’iniziativa della coppia è di creare un’associazione, che chiama i primi artisti per creare i primi murales. Ogni opera o progetto è deciso insieme all’associazione e collocato in un luogo preciso di Valogno. Oggi le opere d’arte sono più di cento. I primi grandi disegni che si incontrano sono uno dedicato a Frida Khalo, un altro dedicato all’Unità d’Italia, e non può mancare la scritta “benvenuti a Valogno” in stile vivace e colorato.
Tanti altri se ne trovano nelle vie, piazze, vicoli. Le pitture sui muri delle case hanno temi spesso fantasiosi, da “fiaba”, per i bimbi è il paradiso. Ma ci sono anche sculture e installazioni: è un borgo d’arte a tutto tondo. La “casa-pensatoio” è la casa dove la coppia si dedica al progetto ed è aperta al pubblico: si può anche chiedere una visita guidata nel borgo.
I murales di Valogno decorano i muri delle case.
Il borgo d’arte di Valogno si visita in poco tempo – c’è anche un piccolo “ristorante solidale” se vuoi mangiare qualcosa e immergerti ancora un po’ nell’atmosfera.
Se invece vuoi completare la visita del comune di Sessa Aurunca, occorre spostarti nella località capoluogo. L’attrazione principale è il Teatro Romano, uno dei più grandi e belli della Campania. E poi c’è la Cattedrale dei Santi Pietro e Paolo (XII Secolo). Il Museo Civico a ingresso gratuito si trova all’interno del Castello Ducale (X Secolo) ed espone molti reperti archeologici di epoca romana. Un vero e proprio reperto archeologico a sé è il Ponte Ronaco, o degli Aurunci, che risale al I-II Secolo e si può percorrere a piedi. Infine il ponte Real Ferdinando (chiamato anche Ponte Borbonico) è un’altra architettura d’epoca da vedere.
E a proposito di borghi dipinti, te ne consigliamo un altro che potrebbe essere la tua prossima mèta!
Il Teatro Romano di Sessa Aurunca.
Scrivo di viaggi e musica - che a volte sono la stessa cosa.
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