Per arrivarci dovrai guidare per 76 ore di seguito, ma la "Città dei mosaici" è il coloratissimo monumento nel cuore dell'Est

Per arrivarci dovrai guidare per 76 ore di seguito, ma la “Città dei mosaici” è il coloratissimo monumento nel cuore dell’Est

Stefano Maria Meconi  | 30 Mar 2025  | Tempo di lettura: 4 minuti
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È stata la capitale dell’antico impero di Tamerlano, è una destinazione turistica che va assolutamente visitata almeno una volta nella vita e, per noi italiani, è anche una canzone di Roberto Vecchioni del 1984. Situata lungo la Via della Seta, l’antico percorso che univa la Cina all’Europa arrivando fino a Venezia, questa località da quasi 600mila abitanti è ricca di monumenti storici, tra cui il famoso Registan, una piazza circondata da maestose madrase con splendidi mosaici. Ma non è solo la storia ad attirare i visitatori, perché tra i tanti motivi per visitarla ci sono mercati all’aperto, i sapori della cucina locale, la cultura e l’accoglienza del suo popolo. Se non l’avessi ancora capito, stiamo parlando di Samarcanda, città che sfugge alle leggi della storia e della meraviglia. Una meta che è un’avventura, forse utopistica, ma degna di essere raccontata.

Come arrivare a Samarcanda in moto

Mappa

Arrivare a Samarcanda in moto dall’Italia è tecnicamente possibile. Escludendo, per ovvi motivi legati alla situazione bellica, il passaggio in Ucraina e Russia, l’alternativa più diretta passa per la Grecia (traghetto Brindisi – Igoumenitsa), Turchia (Istanbul, Ankara), Iran (Tabriz, Teheran, Mashhad), Turkmenistan (Mary, Turkmenabat) e Uzbekistan (Bukhara, Navoiy, Samarcanda). Si tratta di un viaggio di 6000 chilometri partendo da Roma, che richiede 77 ore di guida e 5 attraversamenti di confini, di cui solo uno entro i confini europei. Ma se non ve la sentiste di affrontare un viaggio che, tra andata e ritorno, macinerebbe gli stessi chilometri percorsi in un anno ci sono soluzioni più pratiche. Ad esempio, l’agenzia Silk Off Road mette a disposizione un servizio di noleggio moto in Uzbekistan (Tashkent) e nelle vicine repubbliche ex-sovietiche di Kazakistan, Kirghizistan e Tagikistan. Tra le moto disponibili le Suzuki DRZ400S, 650SE, XF650 e la F650GS, con prezzi variabili tra i 95 e i 150 dollari al giorno, più un deposito cauzionale contro i danni che va dai 500 ai 1000 dollari. Per arrivare in Uzbekistan, ci sono numerosi collegamenti aerei, la maggior parte con scalo a Istanbul (Turchia).

Cosa vedere a Samarcanda, la città delle Mille e una notte

Sono moltissime le attrazioni da vedere a Samarcanda, la più celebre delle città uzbeke. Tra queste, vale la pena segnalare una top 5 che sicuramente non vi deluderà e vi aiuterà a conoscere più da vicino le meraviglie di questo luogo:

Registan

Registan

La piazza principale di Samarcanda, il Registan

Quella di Registan è la piazza principale di Samarcanda, circondata da tre magnifici madrasa (scuole coraniche), decorate con mosaici e piastrelle di ceramica blu. È la cartolina per definizione della città, il luogo dove si concentra la storia e l’essenza stessa di questa magnifica località asiatica.

Mausoleo di Gur-e-Amir

Gur e amir

Il Mausoleo di Gur-e-Amir a Samarcanda

Il mausoleo di Tamerlano, un’imponente struttura con una cupola azzurra che contiene la tomba di Tamerlano e dei suoi discendenti. Timur Barlas fu un condottiero vissuto a cavallo tra il Trecento e il Quattrocento che fondò l’enorme Impero timuride, corrispondente oggi a una enorme zona del centro-Asia che va dalla Turchia all’Afghanistan.

Shah-i-Zinda

Shah-i-Zinda

Shah-i-Zinda

Quelli di Shah-i-Zinda sono una serie di mausolei afgani risalenti al IX secolo, che includono la tomba di Kusam-ibn-Abbas, cugino del profeta Maometto. Il magnifico stile della moschea e del Mausoleo Amirzade rappresentano la summa dell’arte islamica, con incredibili mattonelle sgargianti che rivestono l’esterno e l’interno degli edifici, dando una inconfondibile sfumatura azzurra allo skyline di Samarcanda.

Bibi-Khanym Mosque

Quella di Bibi-Khanym è una delle più belle moschee di Samarcanda,  costruita da Tamerlano in onore della sua moglie preferita, Bibi-Khanym, nel corso del XV secolo. Praticamente semidistrutta da un terremoto a fine Ottocento, è stata in buona parte recuperata e oggi si distinguono due alti edifici centrali, diversi minareti, due splendide cupole sui tipici toni dell’azzurro e le decorazioni realizzate in scrittura cufica, come è tipico nei luoghi di culto islamici.

Siyob Bazaar

Questo è un vivace mercato all’aperto dove si possono trovare spezie, tessuti, ceramiche e molti altri prodotti locali. Per chi sceglie di immergersi pienamente nella cultura uzbeka, sono da provare i samsa – degli involtini triangolari di pasta sfoglia riempiti di carne bianca e cipolle oppure lo stufato dimlama. Ricordatevi che, essendo un paese islamico, non si consuma alcool né carne di maiale, considerata impura.

Stefano Maria Meconi
Stefano Maria Meconi

Responsabile editoriale di TrueRiders sin dal 2015



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