Il passo del Cimirlo si trova a pochi chilometri da Trento e divide il massiccio della Marzola (1719 metri sul livello del mare) dal monte Celva (962 metri). È situato infatti in mezzo ai due, a una altitudine di circa 730 metri sul livello del mare ed è un crocevia che collega Povo – Pantè con la cima del monte e Roncogno, che si trova sul lato opposto.
Il passo è raggiungibile da entrambi i versanti anche se in modo leggermente diverso. Infatti da Povo – Pantè si percorre una strada provinciale asfaltata e in buone condizioni, mentre da Roncogno è raggiunto da una strada locale, molto stretta e in alcuni tratti accidentata.
L’omonima strada che collega Povo – Pantè (frazione di Trento) con Roncogno è solamente una tra quelle disponibili per raggiungere il passo. Vi è infatti una strada secondaria in mezzo al bosco, che dal paese di Costasavina porta direttamente al passo dove per tutto il periodo estivo (da fine maggio a fine settembre) è aperta la tipica locanda Zimirlo Biergarten in perfetto stile bavarese.
Il passo si trova immediatamente sopra Trento e, come tutti i luoghi che sono vicini alla città, ha uno straordinario valore storico e culturale in quanto è un luogo simbolo del cristianesimo prima (il famoso Concilio di Trento) ma soprattutto della Prima Guerra Mondiale a causa della sua posizione strategica.
Questa sua particolare ubicazione convinse gli austriaci ad edificare delle fortificazioni e a costruire una fitta rete di trincee, alcune delle quali ancora visibili e visitabili, ma anche fortificazioni tutto intorno alla città di Trento rendendola la più difesa di tutta la Grande Guerra.
Il forte più importante e più grande di questa cinta difensiva della zona est, Forte Sella di Roncogno con la relativa batteria di cannoni restaurata nel 2010, è poco sopra il passo ed è tranquillamente visitabile per tutto l’anno; il forte inoltre può essere la base di partenza per andare a vedere una delle maggiori particolarità del luogo: il sentiero dei 100 scalini.
Questo è un passaggio scavato nella roccia all’interno del Monte Celva, che è raggiungibile dal sentiero numero 419 (che porta all’osservatorio di batteria) e poi proseguendo per il sentiero dei 100 scalini; questo si inoltra all’interno del colle e fa parte del lavoro fatto dagli austriaci per la costruzione di una postazione sotterranea che consentisse il controllo mediante nidi di mitragliatrici di entrambi i lati del monte.
Il percorso che porta all’osservatorio militare (a metà strada) si può effettuare in circa mezzora, mentre ci vogliono circa altri 20 minuti per salire sulla vetta del monte mediante un percorso attrezzato e di media difficoltà, da cui si possono vedere sia l’intera valle dell’Adige che la città di Trento.
Dal passo inoltre è possibile raggiungere Malga Maranza (su strada stretta e asfaltata in modo non uniforme) dalla quale si arriva all’omonimo rifugio, da cui godere di una spettacolare vista della città di Trento e della sua valle.
Se invece si è appassionati di trekking, sia dal passo che dal parcheggio del Forte Sella di Roncogno, partono numerosi sentieri uno dei quali, avendo anche la moto adatta (Enduro o Crossover), porta al forte Cimirlo, ultimo della cinta difensiva.
Per tutti coloro che provengono dall’autostrada prima di andare sul passo è possibile attraversare direttamente Trento in modo da poter visitare la Cattedrale di San Vigilio e l’annesso Palazzo Pretorio nella Piazza del Duomo. Palazzo Pretorio, prima sede e residenza vescovile di Trento, ha al suo interno un museo straordinario di paramenti sacri, tele e arazzi, ma soprattutto una raccolta di documenti sul Concilio di Trento.
Proseguendo si passa di fronte al Castello del Buonconsiglio che si trova proprio lungo strada per Povo – Pantè e che fu sede dell’arcivescovado di Trento prima (quando fu spostato dal Palazzo Pretorio) e successivamente, durante l’occupazione austriaca, diventò sede del tribunale militare dove tra l’altro venne imprigionato e ucciso il patriota Cesare Battisti.
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Il luogo è collinare e di mezza montagna, tipicamente trentino, e la parte boschiva è formata principalmente da carpino nero, da frassini minori (Orniello) nonché da pini neri, che sono stati reimpiantati dopo la furiosa deforestazione effettuata dagli austriaci per la costruzione della cinta difensiva e delle fortificazioni.
A circa 10 chilometri vi sono inoltre la Valle dei Laghi e le Tre Cime del Monte Bondone dove è possibile effettuare tutte le principali discipline di sport alpino: dallo sci, sia di fondo che alpino, all’arrampicata, dalla canoa al kayak, fino ad arrivare a percorsi attrezzati per mountain bike e lanci di parapendio.
A pochi chilometri a sud di Roncogno vi è il lago di Caldonazzo dove, oltre che fermarsi per mangiare in una delle tante locande, è possibile effettuare giri in canoa o provare lo sci nautico.
Il passo è percorribile lungo la strada principale (via Eremo e via del Passo Cimirlo) durante tutto l’anno ed è raggiungibile sia dalla Strada Statale 47 della Valsugana prendendo lo svincolo per Roncogno, sia dalla Strada Statale 12, uscendo poco prima di Trento città. A Madonna Bianca, percorrendo via Edmund Mach, ci si immette sulla provinciale 204 che porta direttamente a Povo – Pantè.
Una seconda opzione è quella autostradale, con uscita a Trento sud per andare direttamente al passo oppure Trento centro se si ha intenzione di fare il giro lungo e visitare la città.
Da Trento (altezza Castello del Buonconsiglio) la distanza d percorrere è di circa 8 chilometri con una pendenza media del 6,4% che nell’ultimo tratto sale anche fino al 10/11%; la strada che invece porta a Roncogno ha un dislivello totale di 220 metri per una lunghezza di circa 3,5 chilometri ed una pendenza media del 11%.
Pur non essendo particolarmente tortuosa in entrambi i versanti, la strada principale lato Roncogno non è particolarmente adatta alle moto da strada come le Cruiser, le Gran Turismo o le Custom. Infatti si è in presenza di tratti non asfaltati ma solo ripavimentati ed è vivamente sconsigliato se si vuole fare il sentiero da Costagavina, a tutte quelle che hanno impostazioni di tipo corsaiolo come le Naked o ancora le Superbike.
Possono invece gustarsi i vari percorsi tutti coloro che hanno moto che consentono di viaggiare agevolmente sullo sterrato o su fondo disconnesso come, ad esempio, le Enduro o le Crossover. Dal passo vero e proprio partono, oltre quelle già citate, altre due strade che portano al rifugio Maranga ed al Forte Roncogno e che esaltano le caratteristiche di questo tipo di moto in quanto in molti punti infatti l’asfalto non è presente oppure ha numerose crepe e si è quindi in presenza di alcuni tratti di puro sterrato.
Come già detto il passo è aperto tutto l’anno, ma il tratto verso Roncogno è preferibile effettuarlo in giornate assolate e nel periodo compreso tra maggio e fine ottobre a causa della particolare situazione del manto stradale.
Il tratto invece che parte da Povo – Pantè è possibile percorrerlo durante tutto l’anno, facendo attenzione nei mesi invernali dopo intense nevicate a possibili accumuli di ghiaccio ai bordi della strada.
Sono Alessio Gabrielli, ho 26 anni. Laureato magistrale presso l'Università La Sapienza di Roma in Media, comunicazione digitale e giornalismo. Mi occupo dal 2022 di creare contenuti web per il sito TrueRiders portando avanti la mia passione per le moto e lo sport
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