Ovada... o venga: il borgo dal nome più curioso del Piemonte è la meta ideale di un autunno tutto da vivere tra tavole imbandite

Ovada… o venga: il borgo dal nome più curioso del Piemonte è la meta ideale di un autunno tutto da vivere tra tavole imbandite

Adriano Bocci  | 29 Ott 2024  | Tempo di lettura: 5 minuti
Ovada, Panorama
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Che c’è di meglio dell’autunno per un viaggetto tra i colori e i sapori del Piemonte? Se hai fame e voglia di un po’ di bei paesaggi panoramici, forse dovresti prendere il casco e seguirci in un itinerario che ti porterà infine a Ovada e nei suoi dintorni. Parti a stomaco vuoto, però, che le calorie (e il fresco) si fanno sentire, tra sfumature di verde e di marrone: siamo nel cuore dell’Alto Monferrato ed Ovada è un borgo dal nome curioso e dall’anima genuina. Oggi probabilmente la parte migliore è decidere cosa e dove mangiare quando si fa sosta. Pronti?

Ovada in moto. L’itinerario

Mappa

Itinerario

Partendo da Alessandria inizia il percorso seguendo Viale Brigata Ravenna e poi prendi Via Maria Bensi in direzione di Strada Casalcermelli. Continua lungo questa strada e su Via Madonna Grande per raggiungere Castellazzo Bormida. Da lì prosegui su Via Liguria/SP181 e poi su Strada Trinità da Lungi verso la SP186. Segui quindi la SP185 fino a connetterti alla SP199 che ti porta verso il Castello di Rocca Grimalda. Infine per arrivare da Rocca Grimalda a Ovada devi andare verso sud-ovest seguendo la SP199. Continua su questa strada, poi svolta per imboccare Strada Rocca Grimalda/SP185 e poi Strada Grimalda/SP200. Alla rotonda, prendi Lung’Orba Giuseppe Mazzini per entrare finalmente a Ovada.

Le strade principali di riferimento lungo il percorso sono Viale Brigata Ravenna, Strada Casalcermelli, Via Madonna Grande, SP181, SP185, SP199 e SP200.
Per l’itinerario diretto su Maps tocca qui.

Cosa vedere in zona

Cittadella di Alessandria sul fiume Tanaro, Piemonte
Cittadella di Alessandria sul fiume Tanaro, Piemonte
L’itinerario comincia nel cuore di Alessandria dal fascino storico, senza ombra di dubbio. La prima cosa che non puoi perderti è questa qua sopra, la Cittadella di Alessandria, enorme fortezza a stella del XVIII secolo unica nel suo genere e tra le meglio conservate d’Europa. Proseguendo per la città puoi andare al Museo Borsalino, che è dedicato all’iconico cappello e alla lunga tradizione artigianale che lega Alessandria alla moda. Piccola nota moderna: il Ponte Meier, che a livello architettonico è contemporaneo, che sta sul fiume Tanaro e ti migliora irrimediabilmente la passeggiata. Quando lasci Alessandria continuerai per Castellazzo Bormida che è un borgo di origini medievali: lì c’è il Santuario della Beata Vergine della Creta che fa da importante luogo di devozione che ogni anno accoglie a migliaia di motociclisti perché si fa il raduno della Madonnina dei Centauri. Passeggiando per il paese vale la pena usare più di qualche minuto per vedere la Chiesa della Trinità da Lungi e il monumento ai caduti che parlano per sé.

Castello di Rocca Grimalda, Rocca Grimalda, Piemonte
Castello di Rocca Grimalda, Rocca Grimalda, Piemonte
Continuando da Castellazzo si imboccano belle strade fino al Castello di Rocca Grimalda, una struttura medievale che domina la valle dell’Orba. Costruito intorno alla massiccia torre circolare il castello è stato ampliato ed è diventato (come molti, in effeti) una residenza nobiliare, per i Grimaldi nel XVIII secolo. Qua ci sono degli splendidi giardini tra cui uno all’italiana, e un giardino segreto con erbe officinali che danno una bella vista su tutta la vallata.

Ovada, Panorama
Il panorama da Ovada
Per concludere l’itinerario si arriva ad Ovada, un borgo con le casette tutte colorate dove il piemontese si fonde un po’ con l’influenza ligure. Nel centro storico le viette strette portano a Piazza Assunta che è dominata dalla Chiesa Parrocchiale di Nostra Signora Assunta, con un’imponente cupola e i campanili gemelli. A poca distanza c’è l’Oratorio dell’Annunziata, una chiesa quattrocentesca molto ben affrescata. Se invece la pausa vuoi farla nel verde a pochi passi c’è il Parco di Villa Gabrieli mentre se vuoi un po’ di storia puoi goderti una grande collezione di fossili e reperti al Museo Paleontologico Giulio Maini. Ma ora… non hai fame?

Con cosa ingrassare oggi? O meglio, cosa prendere come “souvenir”?

 

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L’itinerario nell’Alto Monferrato non è completo senza scoprire i sapori della cucina piemontese (misti a quelli liguri). Ad Alessandria i piatti tipici nel menù prevedono i classici agnolotti ripieni di carne fatti con un po’ di sapori autunnali e soprattutto i rabatòn, gnocchi ricotta e spinaci aromatizzati al tartufo. Per i dolci si va sul classicone: amaretti e baci di dama finiscono il pasto, se li accompagni da un bel calice di Barbera o Dolcetto. Proseguendo verso Castellazzo Bormida c’è una cucina sostanziosa, al ché qua ci stanno i ravioli al brasato e gli agnolotti allo stufato belli caldi. Ci sono diverse trattorie locali che vanno di carne alla brace e alla griglia.

Rocca Grimalda invece si fa strada con la Perbureira, una minestra preparata con pasta fresca, fagioli e pancetta, però ha pure una salsa all’aglio chiamata, appunto, agliata. Il castello produce poi il Dolcetto di Ovada (prendi e porta a casa), un vino pregiato (insignito dei Tre Bicchieri dal Gambero Rosso) che si sposa molto bene con tanti piatti di carne. Ogni anno a fine agosto (segnalo per l’anno nuovo) appunto si fa la Sagra della Perbureira per tutti gli amanti della cucina rustica. E infine, Ovada. Qui la cucina è variegata: bagna cauda,tajarin ai funghi o al tartufo, must autunnale. Gli andarini invece sono piccoli gnocchi di farina che si mangiano col brodo e coi sughi leggeri. Anche i dolci sono degni di nota: i canestrelli di Ovada e gli amaretti sono semplici e buoni. Fame? Anche noi.

Adriano Bocci
Adriano Bocci


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