Probabilmente non riuscirai a pronunciare il nome al primo colpo – Calolziocorte non è così semplice! – ma sicuramente ti conquisterà al primo sguardo. La località si trova nel pieno di quella “terra dei laghi” lombarda che offre panorami super romantici, è molto ambìta per le villeggiature dei vip, e rimanda alle suggestioni letterarie dei Promessi Sposi di Manzoni. Quel “ramo del Lago di Como che volge a mezzogiorno” è a pochi km da qui, e come vedremo nei paraggi c’è un’attrazione che ricorda uno dei suoi personaggi. La tarda estate / inizio autunno è il momento migliore per la visita, è il momento di partire!
Calolziocorte, oltre che vicinissima a Lecco, è comodamente raggiungibile da Bergamo, Monza, Milano, Como. Partiamo da quest’ultima: la strada da prendere è la SS342, per poi deviare a sinistra sulla SS639 all’altezza di Tavernerio. Costeggia il Lago di Pusiano e poi immettiti sulla SS36 del Lago di Como e dello Spluga, all’altezza del Lago di Annone: passa sul ponte sull’Adda e esci a destra in corrispondenza di Lecco Bione. La strada che costeggia il Lago di Garlate ti porta dritto a destinazione: Calolziocorte.
Calolziocorte ai piedi del Monte Resegone.
La domanda nasce spontanea: perché un nome così difficile? Calolziocorte rappresenta l’unione di due località, Calolzio e Corte, che nel 1927 sono diventate un unico comune. L’anno successivo vennero aggiunti i comuni di Rossino e di Lorentino. Le evoluzioni amministrative non finiscono qui: dopo essere stato per decenni parte della provincia di Bergamo, la cittadina è passata nel 1992 alla neonata provincia di Lecco. E dopo le nozioni geografiche, andiamo a vedere cosa c’è di bello nel territorio calolziese.
Situato lungo le rive dell’Adda, nei pressi della pista ciclopedonale, il Monastero di Santa Maria del Lavello è inserito in un bellissimo contesto naturale. Si può camminare nel verde, ammirare il panorama impreziosito dallo specchio d’acqua, oppure fermarsi nei bar/ristoranti della zona. Il restauro del monastero ha ricondotto la chiesa all’aspetto che avrebbe dovuto avere nel XVII secolo, epoca del suo massimo splendore: gli affreschi sono uno splendore e valgono la visita. Impossibile non notare, passeggiando nelle vicinanze, il maestoso Pioppo Nero (Populus nigra), caratterizzato dalla biforcazione del tronco, con 7 metri di circonferenza e 25 metri di altezza.
Ingresso al Monastero di Lavello.
Le aree verdi non mancano e un’altra di alto valore naturalistico è il Giardino Botanico di Villa De Ponti. Si trova nel centro urbano e il suo ettaro di superficie è protetto dall’esterno da un anello di alberi storici. Rappresenta una tappa dell’Ecomuseo Val San Martino, itinerario che attraversa la valle in cui è inserita Calolziocorte.
A pochi minuti da Calolziocorte c’è la Rocca di Vercurago, fortificazione risalente al XIII secolo, più conosciuta come Castello dell’Innominato – uno dei personaggi più emblematici del romanzo I Promessi Sposi di Alessandro Manzoni, che secondo la tradizione si ispirò a questa rocca per immaginare la residenza dell’Innominato. Si può raggiungere a piedi in una mezz’ora a partire dal Santuario di San Girolamo di Vercurago. E se hai voglia di respirare ancora l’atmosfera romantica ma anche un po’ letteraria del Lago di Como, con i suoi splendidi paesaggi, allora TrueRiders ha l’itinerario che fa per te!
Calolziocorte, affacciato sull’Adda e sul Lago di Garlate.
Scrivo di viaggi e musica - che a volte sono la stessa cosa.
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