Si è guadagnata l’appellativo di “città delle 33 chiese” per la numerosa presenza di luoghi di culto. Ma sono davvero 33? Impossibile dirlo con precisione perché molte sono andate distrutte, è comunque certo che nel passato è stato un borgo ad altissima densità di chiese e di alta importanza ecclesiastica. Venafro è una cittadina di origine romana con diversi monumenti storici e bellissimi scenari naturali, e non solo: c’è un’altra cosa per cui è nota la località. È l’olio, specialità per cui è famosa da sempre, e di cui già parlavano i grandi poeti latini come Orazio. Anni, secoli, millenni dopo, arriviamo noi a visitare questo angolo di Molise!
A partire da Vasto, raggiungi San Salvo Marina (SS16) e inizia la “traversata” che corre lungo il confine tra Abruzzo e Molise (SS650). La strada passa per Isernia, capoluogo di provincia, e continua lungo la Statale Venafrana SS85 che raggiunge in pochi minuti Venafro. Tempo totale: un’ora e mezza circa. Pazza idea: e se volessi andare al mare? Marina di Minturno è a un’oretta da qui, basta prendere la SS6 e la SS430 lungo il confine tra Lazio e Campania.
Il Castello Pandone, a Venafro.
Venafro, a 222 m s.l.m., si trova nel Molise in provincia di Isernia, al confine con Lazio e Campania. Incastonata tra i massicci del Matese e delle Mainarde, sorge ai piedi del monte Santa Croce, che è alto 1.026 m s.l.m. È bagnata dai fiumi Volturno e San Bartolomeo. Tra le aree naturali, c’è il Parco Regionale Agricolo Storico dell’Olivo di Venafro, primo Parco tematico sull’olivo del Mediterraneo, dedicato alla specialità gastronomica della città: l’olio d’oliva.
La prima delle “33 chiese” da visitare è la chiesa di Santa Maria Assunta, ovvero il Duomo di Venafro e concattedrale della diocesi di Isernia-Venafro. Originaria del V Secolo, gli interni esibiscono opere pittoriche del XIV secolo. Davanti alla chiesa c’è una grande piazza che è considerata il punto di partenza dell’antica cinta muraria.
Nel punto più alto del borgo c’è il Castello Pandone. Trae il suo nome dalla famiglia Pandone, signori di Venafro, che nel XV Secolo lo trasformarono completamente. È la sede del Museo nazionale di Castello Pandone (ingresso 6€), che ospita una ricca pinacoteca con diverse collezioni d’arte, e il Museo Nazionale del Molise; in più in un’ala del castello si possono visitare i saloni affrescati realizzati su iniziativa del conte Enrico Pandone nel sedicesimo secolo.
Punto focale della Venafro di origine romana è l’Anfiteatro del Verlasce. Una struttura dalla pianta notevole, che aveva il diametro maggiore di 110 metri e quello minore di 85. È stato calcolato che le gradinate potessero ospitare fino a 15.000 spettatori. Nel territorio ci sono diverse altre testimonianze del periodo romano, tra cui il Teatro Romano, e l’acquedotto di cui rimangono tracce della cinta muraria.
Concludiamo infine la visita con una delle chiese più importanti tra le 33 della cittadina: è la Chiesa dell’Annunziata, pregevole esempio barocco, frutto di diverse opere di restauro. Una delle caratteristiche dell’architettura è la grande cupola affrescata, che si può vedere da ogni punto della città, e che fa entrare la luce nei pressi del presbiterio. E se vuoi continuare il viaggio nei borghi molisani delle vicinanze, abbiamo un nuovo itinerario per te, sempre in provincia di Isernia!
Il centro storico di Venafro.
Scrivo di viaggi e musica - che a volte sono la stessa cosa.
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