Anche il Sud ha le sue Dolomiti, ed è qui che si trova il "borgo volante" sospeso tra le montagne

Anche il Sud ha le sue Dolomiti, ed è qui che si trova il “borgo volante” sospeso tra le montagne

Stefano Maria Meconi  | 30 Giu 2024  | Tempo di lettura: 4 minuti
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Tra le più belle località del mondo di cui non avete mai sentito parlare c’è sicuramente Castelmezzano. Non è una nostra personale opinione, ma è l’autorevole responso della rivista statunitense specializzata Budget Travel di Arthur Frommer (The Best Places you’ve never heard of, 2007). Non c’è fascino più potente di quello del pericolo, delle vertigini, del brivido, e in questo la località lucana primeggia: l’abitato si trova arroccato e sospeso nel vuoto a 750 metri di altitudine, nel cuore delle Dolomiti Lucane, con le case che paiono appoggiate in equilibrio precario sul ciglio di un burrone. È una destinazione allettante per un viaggio in moto nella Basilicata più aspra e selvaggia, e dopo averlo raggiunto entrerete nella schiera dei pochi che – diversamente da quanto dice la rivista citata – ne avete sentito parlare altroché!

Castelmezzano in moto. L’itinerario

Mappa

La partenza da Taranto consente di fare un buon mix di mari e monti. La prima parte è tutta sul mare: seguendo la strada Statale SS106 Jonica/E90 si arriva fino a Metaponto. Da qui prendere a destra la SS407 Basentana (E847) che sale sulle scoscese alture lucane fino al Parco Regionale Gallipoli Cognato. Oltrepassato Campomaggiore, seguire a sinistra le indicazioni per Castelmezzano.

La perla del Sud che ti farà volare (in tutti i sensi)

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Il borgo di Castelmezzano illuminato dalle luci della sera

Pur avendo attraversato un secolo di costante spopolamento (oggi conta circa settecento abitanti) Castelmezzano sta conquistando diversi riconoscimenti. Oltre alla menzione già citata di Budget Travel, è bandiera arancione del Touring Club Italiano, fa parte del circuito dei Borghi più Belli d’Italia, e nel 2017 è stato inserito dal The Telegraph tra i 19 paesi più belli d’Italia. Ma cos’è che rende questo luogo così particolare? Non solo la bellezza del borgo in sé, ma soprattutto il fascino unico del Volo dell’Angelo.

Si tratta di una zip-line, o meglio due, della lunghezza rispettivamente di 1415 e 1452 metri, con un dislivello tra partenza e arrivo di 118 e 130 metri e un’altezza che non scende mai sotto gli 850 m s.l.m. Numeri da record, esattamente come i 110-120 km/h che si raggiungono durante la discesa. Un po’ come stare in moto, ma con il 100% di adrenalina in più.

Cosa vedere a Castelmezzano e Pietrapertosa

Castelmezzano è collegata a Pietrapertosa anche attraverso il percorso delle 7 pietre, ovvero un antico sentiero contadino di 2 km ripristinato e corredato di tappe turistiche con incisioni sulle pietre. Le quote sono variabili, e raggiungono i 660 m s.l.m. a valle (torrente Caperrino) e i 920 m s.l.m. in corrispondenza di Pietrapertosa. Proprio qui si trova la Gradinata Normanna, un percorso suggestivo per scoprire le Dolomiti Lucane. Su un’imponente guglia di roccia è stata scavata una scala di 54 gradini, che portava a un posto di vedetta appartenente all’antico castello di Castrum Medianum, di origine normanno-sveva. Oggi questa scala si può percorrere, equipaggiati con un’imbracatura da ferrata e accompagnati da una guida esperta, a un costo di 8€ a persona.

Non si può non fare una passeggiata nel borgo, per ammirare un luogo che è stato spesso set di riprese televisive. Castelmezzano è stato infatti una delle location del film Un paese quasi perfetto di Massimo Gaudioso e della serie tv Questo è il mio paese di Michele Soavi, nonché scenografia per vari spot televisivi (Olimpiadi Tokyo 2020, Ducati). Tra le strette vie medievali si trovano palazzi nobiliari come il Palazzo De Lama (XVI secolo), Palazzo Coiro (XVIII secolo), Palazzo Parrella e Paternò (XVII-XIX secolo), e il Palazzo Campagna (XX secolo) su iniziativa del Conte Antonio Campagna famoso per essere stato uno dei primi costruttori di grattacieli a New York.

La Chiesa madre di Santa Maria dell’Olmo è l’edificio religioso più importante; la datazione è incerta, forse XIII secolo. Tra i tanti lavori e rifacimenti che subì la chiesa, i più importanti furono quelli di ampliamento dopo il terremoto del 1857, che danneggiò l’edificio. In una nicchia al centro della Chiesa c’è l’affresco di San Rocco, che fermò gli invasori francesi, e divenne protettore di questo paese dalla posizione inespugnabile!

Stefano Maria Meconi
Stefano Maria Meconi

Responsabile editoriale di TrueRiders sin dal 2015



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