Con il freddo tipico di inizio anno, le idee di turismo in moto sono limitate, ma non abbastanza da impedirci di godere dei laghi ghiacciati, veri e propri gioielli della natura.
Nei mesi invernali, complici infatti le bassissime temperature, tanti specchi d’acqua che sorgono tra Alpi e Appennini si congelano in superficie. E lo spettacolo, spesso con i boschi tutt’intorno innevati, è mozzafiato.
Una full immersion nel bianco inverno, che ci permette di viaggiare tra incredibili scenari del Bel Paese. Non solo sole: è proprio la dama bianca la protagonista di questi itinerari! Se d’estate a conquistarci sono i percorsi ad alta quota, i valichi aperti e i balconi panoramici circondati dal verde, in inverno neve e ghiaccio la fanno da padroni.
Abbiamo raccolto per te i migliori itinerari lacustri da fare durante i mesi dell’inverno: perché la voglia di viaggiare non conosce stagione!
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Attori internazionali, influencer wannabe e amanti della natura più autentica lo sanno bene. Tra i laghi ghiacciati da scoprire in inverno il Lago di Braies è il più bello in assoluto. 33 ettari di specchio d’acqua, circondati dalle montagne della Croda del Becco, a 1500 m s.l.m.
Come visitarlo? Si arriva in moto da Bolzano (97 chilometri) e si prosegue a piedi, facendo il periplo di 3 km oppure – ma solo se il ghiaccio è spesso abbastanza! – camminando direttamente sulla superficie gelata. Un’emozione incredibile.
A Nova Levante, sempre nell’Alto Adige c’è quello che tutti chiamano arcobaleno del Latemar, ovvero sua maestà il Lago di Carezza. Per gli amici tedeschi, Karersee. Dalla leggenda della ninfa Ondina alla profondità che cambia a seconda delle stagioni, in inverno è uno dei laghi ghiacciati che più lascia rapiti con i suoi panorami.
Come visitarlo? Al Karersee si arriva da Bolzano tramite la Statale 241, che prosegue verso Vigo di Fassa, nell’omonima valle. Non lontano c’è il Passo Nigra, un bell’itinerario di montagna che sfiora il Gruppo del Catinaccio.
Italia, Svizzera e Austria sono confinanti, sì. Ma lo sapevi che ti basta una sola strada per toccare tutte e tre? È quella del Lago di Resia, un incredibile capolavoro naturale ma di origine artificiale. A 1.500 metri di altitudine, a stupire non è però solo lo specchio lacustre, che d’inverno può facilmente annoverarsi tra i laghi ghiacciati più belli d’Italia. Davanti le sponde di Curon Venosta, infatti, c’è un campanile sommerso, che emerge solo nella parte sommitale. È quanto rimane dell’antico borgo sommerso, e che d’inverno si può raggiungere proprio a piedi sul lago.
Come visitarlo? Si percorre il Passo Resia, che da Curon Venosta porta a Nauders (Austria). Da qui si può proseguire per la Val Venosta in Italia, e verso Landeck oltreconfine.
Non lontano da Livigno, la St. Moritz italiana, un lago lungo e stretto disegna gli ultimi chilometri del confine con la Svizzera. Freddissimo, anzi gelato d’inverno (ecco perché lo facciamo rientrare nel novero dei laghi ghiacciati), disegna un paesaggio naturale che culmina nello stretto tunnel di Munt la Schera, attraverso il quale si arriva in Engadina.
Come visitarlo? A Livigno si arriva tramite la Statale 301 da Bormio (via Isolaccia) o percorrendo la Forcola di Livigno in direzione Poschiavo.
Lo dice il nome stesso: è un lago dove la natura ha fatto un miracolo, proprio come quelli dei santi. Sull’Appennino parmense, circondati da rifugi dell’Ottocento e strade per veri trekker, c’è lui, il Lago Santo parmense.
Coloratissimo d’estate, diventa uno dei tanti laghi ghiacciati tra dicembre e marzo-aprile. E si colora di bianco, in contrasto con l’azzurro-blu delle sue acque limpidissime. Escursioni qui? Sì, grazie! Sia in moto che a piedi.
Come visitarlo? Al Lago Santo non si arriva direttamente in sella. La moto va lasciata a Rifugio Lagdei, che dista circa 1 chilometro dal lago. Si prosegue poi a piedi o tramite la seggiovia del Rifugio Mariotti. Il lago dista 83 chilometri da Parma.
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