Un progetto che nasce in un territorio ideale per un viaggio in moto. Il tutto, ovviamente, senza rinunciare al piacere di conoscere l’arte, la cultura e la musica di un territorio ricco di influenze, con una sua personalità unica nel suo genere. I capolavori architettonici della Transromanica, ovvero i suoi siti religiosi, nascono dalla scuola di Raška. Si tratta dello storico connubio fra elementi dell’arte occidentale e di quella orientale–bizantina. Elementi che influiscono sulle strutture architettoniche visibili dalle pregiate raffigurazioni pittoriche, ad oggi il percorso turistico più vasto d’Europa, una delizia da percorrere a tutto gas.
Per scoprire la Transromanica in moto decidiamo di seguire un percorso lungo circa 300 km, che unisce Gradac e Sopocani. Si tratta di un itinerario non particolarmente difficile ma di sicuro interesse artistico-culturale.
La zona è quella della Serbia sud-occidentale, non lontano dal confine bosniaco prima, e kosovaro dopo. Ancora oggi il Kosovo è considerato da Belgrado come una provincia “ribelle”, sebbene molti stati ne riconoscano l’effettiva indipendenza. Onde evitare problemi, dunque, è bene informarsi previamente se è possibile raggiungere il Kosovo via Serbia e se vi sono problemi al confine.
Lasciata Gradac prendiamo la Strada 27 in direzione di Alimpija Vasiljevića e successivamente la S22 che ci conduce a Kraljevo e, da qui, a Žiča. Prima tappa intermedia del viaggio, si trova a meno di 60 km da Studenica, alla quale si arriva proseguendo via S22 e la S30.
Molto bella sotto il profilo naturalistico, la zona tra Studenica e Đurđevi Stupovi è divisa tra i parchi di Golija e Kopaonik, entrambi meritevoli di una visita. Gli ultimi due monasteri distano 18 km uno dall’altro. Da qui possiamo decidere se rientrare verso Belgrado o proseguire in direzione dell’Albania.
Partiamo da Gradac, Monastero che si trova sull’altopiano sopra il fiume Brvenica, a pochi passi dal boscoso pendio Golia, costruito per volere di Jelena Anzuska, la cui origine francese giustifica i tanti elementi romanici che caratterizzano questa struttura.
E’ un edificio dalle forme tozze, una struttura ricca di elementi europei- come quelle punte e quei portali d’ingresso che tanto ricordano lo stile gotico- la cui essenza di originalità è visibile dalle finestre in cornici di marmo che la rendono una delle chiese più riccamente decorante serbe.
Proseguendo verso nord si arriva al Monastero di Studenica, edificio costruito nel 1183 a.c, l’essenza della fusione fra stile romanico e stile bizantino.
La Chiesa della Santa Vergine vanta un esterno dallo stile lineare che contrasta con l’interno ricco di mosaici con figure fantastiche come il serpente alato o esseri con la lunga coda rettile, fondendosi in una sola struttura dalla particolare bellezza.
Spostiamoci a Zica, nella Serbia centrale, il monastero con la chiesa di San Spasa si trova fra le città di Kraljevo e Matruska Baniùja e venne costruito nei primi anni del 1200.
Era il luogo delle incoronazioni; qui Srtefan Prvovencani fu incoronato primo re serbo, e tuttora la chiesa rappresenta la sede principale per la nomina degli arcivescovi.
La bellezza della chiesa è nota ai più appassionati: un esterno articolato in portali e finestre sovrastato da un massiccio campanile, contrapposto ad un interno ricco di affreschi, un gioiello firmato Raska.
Siamo a pochi passi dalle sponde del fiume Raska, nelle vicinanze della città di Stari Ras, precedentementre capitale della Serbia, questo complesso architettonico, costruito nel XIII secolo per volontà del re Uros I, diventando il mausoleo della famiglia reale.
Nonostante l’esterno del monastero sia stato rimaneggiato nei secoli, presenta evidenti commistioni architettoniche tardo romaniche, l’interno vanta numerosi e pregiati affreschi che la rendono uno degli esempi più rinomati dell’arte europea del XIII secolo, a tal punto da essere stato insignito del titolo di patrimonio dell’UNESCO nel 1979.
Si giunge così all’ultima tappa, vicino Novi Pazar, proprio in cima ad un’altura che prende la forma caratteristica di un cono, con una singolare scalinata d’ingresso decentrata che sfrutta la conformazione del territorio, creando un movimento inaspettato ed un’originalità che distingue questo monastero dagli altri.
Anche la leggenda riguardo la costruzione rende Djurdjevi Sdtupovi un edificio unico nel suo genere. L’edificio è stato costruito per volere di Stefan Nemanja come ringraziamento a San Dorde dopo essere stato liberato dalla grotta in cui i suoi fratelli lo imprigionarono.
Una volta terminata la costruzione si autoproclamò grande conte della Raska e possiamo dire che fu il vero e proprio fautore di una chiesa dal vero spirito romanico.
Sono Alessio Gabrielli, ho 26 anni. Laureato magistrale presso l'Università La Sapienza di Roma in Media, comunicazione digitale e giornalismo. Mi occupo dal 2022 di creare contenuti web per il sito TrueRiders portando avanti la mia passione per le moto e lo sport
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