La porta alpina tra Francia e Svizzera è un passo poco conosciuto, ma dalla bellezza inestimabile

La porta alpina tra Francia e Svizzera è un passo poco conosciuto, ma dalla bellezza inestimabile

Alessio Gabrielli  | 22 Set 2024  | Tempo di lettura: 3 minuti
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Il Colle della Forclaz (o Col de la Forclaz) è un valico alpino posto tra Francia e Svizzera, ad una altitudine di 1.527 metri sul livello del mare. La zona è da quasi un secolo una rinomata località turistica, grazie alla presenza di impianti di risalita, piste da sci e resort di buon livello. Il percorso unisce le due nazioni confinanti, sebbene il colle sia interamente inserito entro i confini elvetici.

Col de la Forclaz in moto. L’itinerario

Mappa

Percorso

Il Col de la Forclaz si trova lungo il percorso alpino che unisce la Valle del Rodano e la Valle dell’Arve, nell’Alta Savoia francese. Il percorso è garantito la Route cantonale 203 che, partendo dal piccolo comune di Martigny-Croix (500 m.s.l.m.), attraversa i boschi del Mont de l’Arpille superando i dislivelli del Forclaz.

Una volta giunto in cima, a 1.526 metri d’altezza (le fonti indicano una discrepanza di 1 metro sulla vetta), il percorso ridiscende in direzione Trient, a 1.297 m.s.l.m. e prosegue nuovamente in direzione di Chamonix, toccando dapprima Châtelard. Prosegue per poi per Vallorcine, il Col des Montets e la frazione Argentière (1.250 m.s.l.m.) di Chamonix-Mont-Blanc.

La zona è piuttosto centrale rispetto alle vette alpine di Italia, Francia e Svizzera e per questo, una volta scoperto il Forclaz, è possibile proseguire verso altre interessanti destinazioni.

La storia di un passaggio poco conosciuto

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La percorribilità del Col de la Forclaz era assicurata, tra il XVIII e il XIX secolo, da mulattiere e strade poco sicure. Nonostante ciò, erano innumerevoli i turisti che percorrevano questa direttrice per spostarsi tra Ginevra, Chamonix, l’Italia e il bernese, soprattutto la zona dell’Oberland.

Fu Ignace Venetz, un ingegnere francese, a suggerire nel 1825 la costruzione di una strada carrabile, per favorire i trasporti e ridurre i tempi di percorrenza. I lavori, dopo varie approvazioni, iniziarono nel 1827 con la costruzione del tunnel di Tête Noire, terminata nel 1836. La strada intera, però, fu attiva solo molto più tardi, nel 1875 verso Martigny e nel 1887 tra Le Châtelard e Argentière.

La particolare difficoltà data dalla zona, soprattutto nel tratto Trient – Le Châtelard, infatti, richiese un lavoro molto più lungo e complesso. I primi mezzi a motore, automobili in totalità, furono autorizzate al transito solo nel 1912.

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Al termine della Seconda guerra mondiale iniziarono i lavori per la costruzione di un nuovo e più sicuro percorso, conclusisi nel 1957 con varianti sulla strada originale. Tra il 1865 e il 1970, la zona fu interessata anche dall’estrazione industriale del ghiaccio del Trient, che veniva poi trasportato verso Ginevra, Lione e Parigi via treno.

Alessio Gabrielli
Alessio Gabrielli

Sono Alessio Gabrielli, ho 26 anni. Laureato magistrale presso l'Università La Sapienza di Roma in Media, comunicazione digitale e giornalismo. Mi occupo dal 2022 di creare contenuti web per il sito TrueRiders portando avanti la mia passione per le moto e lo sport



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