Da Torino fino al confine francese per scoprire lo Jafferau e le bellissime fortificazioni dello Chaberton - TrueRiders

Da Torino fino al confine francese per scoprire lo Jafferau e le bellissime fortificazioni dello Chaberton

Redazione TrueRiders  | 24 Apr 2024  | Tempo di lettura: 6 minuti
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Il massiccio del Monte Jafferau con i suoi 2.805 metri di altezza sul livello del mare sormonta il comune di Bardonecchia, in Piemonte. Una montagna dei grandi numeri che si alza nelle Alpi Cozie, dividendo la conca di Bardonecchia dalla Valfredda. Jafferau è costituito da due cime, la Testa del Ban a quota 2.652 metri e la cima Jafferau, propriamente detta, a quota 2.805.

In vetta al monte si eleva il Forte dello Jafferau, una fortificazione costruita nell’Ottocento a 2.800 metri di altezza in una spianata che non vede altre cime nelle vicinanze. Il forte, ora in rovina, era destinato alle postazioni di artiglieria ed è la seconda fortificazione più alta delle Alpi Cozie dopo quella che sorge sul monte Chaberton. Da qui si gode di una vista mozzafiato su tutto il circondario. Sembra quasi che si possa abbracciare il Monviso e le cime del Massiccio degli Ecrins.

Il percorso che conduce in cima, seguendo le stradine costruite nel XIX secolo, è uno dei più battuti della zona, non solo da appassionati di storia e natura, ma anche da trekker, bikers e motociclisti.

Ma il Monte Jafferau è apprezzato e conosciuto anche per i suoi impianti sciistici, un comprensorio isolato dalle altre aree ma di grande pregio che conta sei impianti di risalita. Lo Jafferau inoltre è stato, per ben tre volte, sede di arrivo di una delle tappe del Giro d’Italia. L’ultima nel 2018 con un cordone in rosa che dal Colle delle Finestre si è arrampicato fino al massiccio piemontese.

1 Jafferau in moto. L’itinerario

1.1 Mappa

1.2 Percorso

Per arrivare fin sulla vetta di Jafferau vi proponiamo un itinerario lungo le strade militari che solcano le Alpi di Susa, in provincia di Torino. Strade sterrate ma ben percorribili grazie al loro fondo compatto.

Un percorso di circa 160 chilometri che regala sempre grandi emozioni, ideale per chi cerca un tracciato fuori dal comune che si compone di tre tappe importanti: colle delle Finestre, dell’Assietta e Jafferau. Consigliamo di provare questo percorso durante la bella stagione, le strade sono sempre aperte ma prima di partire è bene chiedere informazioni ai comuni di competenza, potrebbero essere in vigore limitazioni o ordinanze speciali.

Se si parte da Susa o da Torino il Colle delle Finestre non è lontano. Si inizia una prima salita a metà tra asfalto e poi sterrato passando in tunnel di fitti boschi per poi affrontare ben 33 tornanti che ci portano dritti sul colle. Da qui si gode una vista stupenda da tutta la Valle di Susa. Dopo la sosta di rito si ritorna in sella per dirigersi verso Colle dell’Assietta. Nuova strada e nuova bellissima sensazione in moto tra panorami fantastici e strade vibranti che qua e là presentano, però, qualche difficoltà. Occhio dunque a prestare sempre tanta attenzione.

Da qui si devia per Bardonecchia, l’anfiteatro del Monte Jafferau. Seguiamo la strada militare 79 lungo il tracciato prima descritto. Attenzione a non premere troppo l’acceleratore perché la via è percorsa sempre da molti trekker e bikers in MTB.

Si sale in alto, quasi a toccare le nuvole, sempre su una via sterrata in paesaggi protetti dalle imponenti ed austere montagne dell’Alta Val di Susa. Andando avanti si mostrano chiare, davanti agli occhi, le rocciose pareti e le grotte dei Saraceni del monte Seguret. E poi piano piano fa capolino il panorama sulla Valfredda, sulla cima Galambra e sul Monviso in lontananza. Impossibile non fermarsi per scattare qualche foto.

La pendenza è davvero impegnativa ma per gli amanti dell’adrenalina è un vero toccasana. Il fondo un po’ sconnesso quindi prudenza nelle curve. La sterrata ci porta così a 2.775 metri di quota, in lontananza si intravede il Forte Jafferau incastonato tra monti e nuvole. Uno spettacolo imperdibile.

2 Jafferau: avventure per tutti i gusti


Jafferau, in moto sulle Alpi tra Italia e Francia

La vetta del Jafferau si può raggiungibile tramite un tracciato panoramico che mozza il fiato. La strada è lunga e molto impegnativa, veramente ripidissima. La fatica nell’affrontare una strada a metà tra asfalto e sterrato viene ricompensata una volta arrivati a destinazione. Il paesaggio è spettacolare.

2.1 La Strada militare 79

Ci sono anche altre alternative come la Strada militare 79, una delle più battute, costruita per collegare i forti Fenil, Pramand, Föens e Jafferau che avevano il compito di difendere la conca di Bardonecchia. E poi altre soluzioni: si può percorrere la variante della 79 a partire dall’alta val di Susa o anche il tracciato che da Bardonecchia passa per Gleise e arriva a Fregiusia-i Bacini, la località dove si trovano gli impianti sciistici del comprensorio dello Jafferau continuando poi a salire.

Insomma, le alternative per toccare la punta dello Jafferau non mancano, serve “solo” essere allenati e pronti alle grandi sfide che la montagna propone. Per i più pigri ed i meno allenati il percorso si può accorciare affrontando così un dislivello minore. Basta partire dalla località I Bacini a circa 1900 metri, a cui, in estate, si arriva con la cabinovia.

Jafferau non è però solo trekking. È la meta perfetta anche per gli amanti della mountain bile e delle moto. Il giro a due ruote è strepitoso con percorsi in buono stato e senza particolari difficoltà lungo la strada militare prima citata che passando attraverso piccoli e caratteristici centri abitati porta dritta al forte piemontese sulla sommità dell’omonimo monte.

Il brivido per chi è in sella è dato dai diversi tornanti che si susseguono e che accompagnano l’escursionista nella salita verso lo Jafferau. E la compagnia paesaggistica non stanca mai, una vera immersione in alcuni dei posti più belli dell’Italia. La strada militare 79 è certamente il tracciato più trafficato, percorso non solo da chi sceglie l’MTB ma anche dai motociclisti e dai turisti che la visitano in jeep. Per questo è bene prestare sempre grande attenzione, anche se l’andatura di tutti è prudente.  Quello che potrebbe dar fastidio è la notevole quantità di polvere che si alza al passaggio dei motori. Occhio dunque a non abbassare mai la guardia.

3 Escursione Chaberton, sul “Tetto di Francia”


Le torrette delle antiche fortificazioni militari sul Monte Chaberton

Il profilo del Chaberton si fa notare subito, anche a grande distanza. Non solo per la sua conformazione e la sua imponenza ma anche per i resti delle torri che vi svettano e che sono subito riconoscibili a testimonianza di una parte dolorosa della nostra storia.

Chaberton è il desiderio di tutti gli escursionisti, nessuno escluso. Anche per chi è meno atletico, il monte francese è una di quelle mete che si sogna di “scalare” almeno una volta nella vita. Che sia un’escursione a piedi, in mountain bike, per scii alpinistico o in moto, Chaberton fa gola a tutti.

Diversi i percorsi, a seconda degli obiettivi, che si snodano lungo le ex strade militari d’alta quota tra vie ferrate, strade sterrate, ripidi tornanti e scavi nelle rocce. Il divertimento e l’adrenalina non mancano lungo questi itinerari del tutto avvincenti adatti a chi ama il brivido. Un vero paradiso per gli enduristi, i trekker e gli escursionisti che cercano tracciati non facili. Ma ce n’è per tutti con percorsi abbastanza tranquilli anche se lunghi che portano dritti alla Batteria dello Chaberton, visitabile anche al suo interno solo nei periodi di settembre e ottobre quando è sgombra dalla neve. In estate, infatti, sono ancora presenti lastre di ghiaccio che rendono la visita difficoltosa.

Il percorso più facile, anche se più lungo, è quello che parte da Fenils e segue la vecchia strada carrozzabile, oggi percorribile solo a piedi o in mountain bike. Si sale al Colle dello Chaberton e poi fino in vetta. Altro percorso tra i più battuti è quello che parte da Claviere che porta da ovest al Colle dello Chaberton.

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