Spesso ai vulcani viene dato il soprannome di “gigante buono”. Quello che si merita più di tutti questo appellativo è quello di Roccamonfina: secondo gli studiosi è definitivamente spento, l’ultima eruzione è stata 50.000 anni fa. Sebbene sia estinto, e per questo sia praticamente sconosciuto e coperto dalla vegetazione, attorno al grande cratere si riverbera nel tempo il suo effetto “buono”: terreno fertile, acque termali, cascate e sorgenti ricche di minerali. Nella originaria caldera è stato costruito l’omonimo borgo, che amministrativamente fa parte della provincia di Cosenza: è la nostra mèta per un viaggio in moto nel cuore della Campania!
A partire dal capoluogo Caserta ci sono due possibilità di percorso. Il primo con l’autostrada, il secondo con la statale. Nel primo caso, prendi l’autostrada A1 in direzione Roma, ed esci a Caianello; non ti resta che seguire la SP85 che sale fino alle pendici del vulcano raggiungendo il borgo di Roccamonfina, per un’ora scarsa di viaggio. Nel secondo caso, imbocca la statale SS7, e in prossimità con l’imbocco autostradale di Capua prosegui dritto sulla SS6: una volta passata Calvi Risorta svolta a sinistra sulla SP112 fino a Teano, e continua sulla SP111 fino a Roccamonfina; in questo caso il tempo totale è di un’ora e dieci minuti.
Roccamonfina, il Santuario della Madonna dei Lattani.
Il paese di Roccamonfina si trova a 612 m s.l.m. circa, nel cratere dell’omonimo vulcano ormai non più in attività, il quale tocca i 1.006 metri di altitudine. Benché sia molto meno noto del Vesuvio, è più grande: la base del cono vulcanico ha un diametro di 25 km, e la caldera sommitale ha un diametro di 6 km. Per quanto riguarda il borgo omonimo, conta circa tremila abitanti e fa parte del parco regionale di Roccamonfina-Foce Garigliano.
Il Santuario della Maria Santissima dei Lattani si trova fuori dal centro abitato, a 850 m s.l.m., in posizione panoramica circondato da castagneti, in un’atmosfera di quiete e serenità. Fu fondato nel 1430, appresa la notizia del ritrovamento di una statua della Vergine. Ha rappresentato nei secoli una mèta di pellegrinaggio; ancora oggi è la destinazione delle camminate dei visitatori. Gli edifici – la chiesa, il convento, e un romitaggio, si affacciano su un ampio cortile interno dove si trova anche una fontana in pietra e una fontana quattrocentesca.
Roccamonfina, particolare delle vetrate del Santuario della Madonna dei Lattani.
Passeggiando per il borgo di Roccamonfina, perché non entrare a vedere il museo storico? Si trova in Via Giovanni XXIII, l’ingresso è a offerta libera. Puoi fare la prenotazione scrivendo a museostoricoroccamonfina@gmail.com. Si può entrare il sabato o la domenica, e c’è la possibilità di usufruire di visite guidate.
La Cascata di Conca della Campania è uno degli scorci naturali più belli del territorio. Ha origine dal Rivo di Conca, un torrente che nasce alle falde del cratere del vulcano. Nel corso dei millenni il torrente ha scavato una profonda gola a strapiombo. Si può arrivare a piedi dal comune di Roccamonfina grazie a un sentiero ben segnato; tra andata e ritorno la lunghezza è di 15 km quindi è raccomandato un buon allenamento.
Infine, se hai tempo, può essere interessante una veloce visita al borgo disabitato di Cerquarola, che ha origini medievali ma fu abbandonato in seguito a un terremoto. Ormai la natura sta avvolgendo tutte le rovine e si sta “riprendendo” il territorio. Se ti piacciono i borghi fantasma, ce ne sono tanti altri che puoi vedere con gli itinerari di TrueRiders, anche restando in Campania.
Roccamonfina, il chiostro del Santuario della Madonna dei Lattani.
Scrivo di viaggi e musica - che a volte sono la stessa cosa.
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