Un percorso che parte dal mare e arriva all’entroterra, toccando alcune delle specialità – e dei territori dove vengono prodotte – di questa incredibile regione italiana. Del resto non sono ancora moltissimi quelli che la scelgono per una vacanza, e a torto. Questo territorio può infatti contare su una varietà di paesaggi, una storia e una cultura enogastronomica tra le più ricche di tutta Italia. Basti pensare ad alcuni dei suoi prodotti più celebri: l’oliva ascolana, la Vernaccia di Serrapetrona, i vincisgrassi, il Verdicchio di Matelica, i maccheroncini di Campofilone. E si potrebbe andare avanti per ore. Il percorso dei Sapori delle Marche, tra mare e monti, offre tante specialità tipiche da gustare a tavola.
Quello che affronteremo è un percorso che dà il meglio di sé in autunno, la stagione dei vini e del tartufo, che da queste parti è un’istituzione. Pensate che quella di Acqualagna è la fiera del tartufo con il maggior numero di tuberi venduti, persino superiore a quella di Alba in Piemonte. E per scoprire tutti i segreti dell’enogastronomia italiana, gli amici di Turisti per Caso hanno da poco lanciato la rubrica Viaggi DiVini, con tante idee di viaggio… e per la tavola!
Con l’acquolina in bocca partiamo da Campofilone, in provincia di Fermo, vicino al mare: la località è facilmente raggiungibile dall’ Autostrada Adriatica A14 uscendo a Pedaso. Prendi la SP10, poi Contrada Valdaso e a sinistra Via Valdaso. Gira a destra costeggiando il Lago dei Cedri e tenendolo alla tua destra. Svolta a destra sulla SP85 e poi subito a sinistra sulla SP33 – una strada collinare ricca di curve che ti porta alla località di Lapedona. Prosegui direttamente in direzione Fermo attraverso la SP153 e poi SP102, che ti porterà alla cittadina capoluogo di provincia. Da Fermo dirigiti verso il fiume Tenna, lungo la SP239 (Strada Comunale Misericordia) e svolta a destra sulla SP219 per attraversare il ponte sul fiume.
All’imbocco della SP30 gira a sinistra e poi ancora a sinistra e prosegui sulla Contrada San Martino. Svolta a destra sulla SP72 e poi a sinistra sulla Contrada San Rustico. Al bivio con la SP34 vai a destra verso Macina. Qui imbocca la SP61 verso Mogliano, Mossa, Vignali Bagnere. Qui gira a destra e raggiungi Loro Piceno. A Loro Piceno prosegui sulla Strada Provinciale 118 e poi a sinistra su Strada Contrada Grazie Fiastra. Infine prendi a destra la SP78. Gira a sinistra in Contrada Illuminati per raggiungere Urbisaglia. Prendi la strada provinciale 41 e poi svolta a sinistra sulla SP125 diretta a Tolentino. Continua dritto, e una volta arrivato al Lago delle Grazie gira a destra e continua sulla SP60 fino alla tua destinazione, Serrapetrona.
Le specialità enogastronomiche delle Marche sono tante, e per provarle e gustarle tutte ci vorrebbe una fame esagerata! Proveremo lo stesso ad assaporare i più importanti “sapori delle Marche”, e prima di tutto ti diciamo quali sono.
I Maccheroncini di Campofilone sono una varietà di pasta all’uovo IGP dalla sfoglia tirata sottilissima, che li fa sciogliere in bocca. È una specialità tutelata IGP, hanno la forma di lunghi e sottili spaghetti a sezione quadrata. Il condimento tradizionale è con la carne, ma si usa condirli anche con il pesce, e ovviamente i funghi – porcini o tartufo.
Le Olive all’Ascolana, originarie per l’appunto della bella città di Ascoli Piceno, sono diventate popolari e irrinunciabili in tutta Italia e oltre, in particolare come aperitivo. Si tratta di olive verdi in salamoia, impanate e fritte, farcite all’interno da un composto di carne. Si accompagnano generalmente ai cremini, ovvero piccoli quadrotti di crema pasticcera impanata e fritta. Una golosità che, insieme alle olive, compone il fritto all’ascolana.
Il ciauscolo è un salume di carne suina della tradizione contadina, che oggi è tutelato IGP. È diffuso nell’entroterra marchigiano, in particolare nel maceratese, ma si mangia in tutta la regione e anche in Umbria. Ha la consistenza di un pâté, e per gustarlo si spalma su fette di pane casereccio calde.
Anch’esso a base di carne suina, il Prosciutto di Carpegna è un crudo riconosciuto con Denominazione di origine protetta DOP tipico di Carpegna (Pesaro Urbino). Ha una sfumatura di colore ambrata data dalla stagionatura, fatta con una temperatura leggermente più alta rispetto agli altri prosciutti.
Anch’essa tipica della provincia di Pesaro Urbino, la Casciotta d’Urbino è un formaggio a pasta semidura, di latte ovino, di piccole dimensioni e riconosciuto con marchio DOP. Dall’origine molto antica, si dice che fosse il formaggio preferito da Michelangelo e da papa Clemente XIV.
Dalla distillazione dell’Anice Verde di Castignano si ottiene l’anisetta, liquore digestivo locale, ed è impiegato anche per dare sapore a dolci e tisane. È noto già dal Settecento per le sue proprietà benefiche, e si coltiva nel Piceno.
La Crescia sfogliata è una specialità della zona di Urbino, simile alla piadina romagnola, ma con aggiunta nell’impasto di latte, uova e pepe, con un risultato più morbido e gustoso. Viene farcita con formaggi, salumi, insaccati, verdura, e ogni tipo di ingrediente: ideale da mangiare per un pranzo veloce o un pic nic all’aperto.
Le Marche sono la regione regina del tartufo. Nel nord (zona di Pesaro Urbino) viene coltivato il tartufo bianco, nel sud (Ascoli Piceno) il tartufo nero. Il periodo ideale per gustarlo è appena raccolto, in autunno, nei mesi di settembre, ottobre e novembre.
Infine, ecco i consigli di TrueRiders sui ristoranti, osterie, trattorie, in cui fermarti per gustare i migliori piatti della tradizione marchigiana, lungo il tuo itinerario alla scoperta dei sapori delle Marche.
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