Il lato "magico" dei Monti Sibillini: in questo piccolo borgo di montagna c'è una grotta davvero misteriosa

Il lato “magico” dei Monti Sibillini: in questo piccolo borgo di montagna c’è una grotta davvero misteriosa

Stefano Maria Meconi  | 15 Lug 2024  | Tempo di lettura: 3 minuti
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Miti, misteri e leggende. Ne è piena l’Italia, terra che vive di fenomenali tradizioni – alcune attendibili, altre chiaramente frutto della fervida fantasia di “quelli che c’erano prima”. Tra queste, e tra i luoghi dove sono nate, alimentate e conservate come culto curioso dell’odierno, ne abbiamo scovata una che ha una certa motociclabilità (neologismo docet). Perché vede il suo areale di svolgimento nel cuore degli Appennini, perfetti da raggiungere su due ruote, specialmente se la meta è quella Montemonaco dove visitare, ma solo all’esterno, la grotta più misteriosa delle montagne nostrane. Curiosi di partire per questa avventura sopra quota 2000 che sarà anche un ottimo viatico contro l’ormai imperversante calore? Andiamo!

Montemonaco in moto. L’itinerario

Mappa

Percorso

Partendo da Ascoli Piceno, dirigiti verso nord-ovest sulla SP76 in direzione di Croce di Casale. Percorri circa 20 chilometri attraverso paesaggi collinari e boscosi fino a raggiungere Croce di Casale, un punto panoramico immerso nella natura.

Da Croce di Casale, continua sulla SP76 in direzione nord per circa 15 chilometri fino a Montemonaco, un affascinante borgo montano situato ai piedi dei Monti Sibillini. Da Montemonaco, prendi la SP86 e segui le indicazioni per Balzo. Questo tratto di circa 10 chilometri ti porterà attraverso strade tortuose e panoramiche fino a Balzo, un piccolo villaggio immerso nelle montagne.

Prosegui il tuo viaggio sulla SP86 in direzione sud per circa 15 chilometri fino ad Arquata del Tronto. Questo borgo, noto per la sua fortezza medievale, offre viste spettacolari sulle montagne circostanti. Da Arquata del Tronto, torna ad Ascoli Piceno prendendo la SP129 in direzione sud per circa 25 chilometri, attraversando vallate e colline fino a rientrare nella città.

Questo itinerario copre una distanza totale di circa 85 chilometri e ti offre un viaggio attraverso alcuni dei paesaggi più belli e suggestivi dei Monti Sibillini.

Il borgo della Sibilla Appenninica

Per Varrone, esistevano ai tempi dell’antica Roma dieci Sibille, ovvero donne che, ispirate dalle varie divinità, potevano prevedere il futuro e dunque emettere profezie. Tra queste non era inclusa la Sibilla Appenninica, la cui comparsa nell’immaginario collettivo è invece di epoca medievale. I primi a parlarne sono Antoine de La Sale (1420) e Andrea da Barberino, che concordano sulla collocazione della Grotta della Sibilla, un anfratto situato a Montemonaco, a 2150 m s.l.m. sui Monti Sibillini, a circa un’ora di viaggio da Ascoli Piceno. La storia del da Barberino racconta del cavaliere Guerin Meschino che, incantato dalla Sibilla, rimase in questa grotta per un anno, salvo poi fuggirne per salvarsi dalla dannazione eterna. Il complesso, che si è provato a rendere visitabile nel corso del Novecento, è invece inaccessibile sia per il crollo dell’apertura e sia per il profilo estremamente impervio, le cui descrizioni in possesso sono molto simili a quelle realizzate dal de La Sale oltre seicento anni fa.

La zona di Montemonaco è davvero molto bella. Il Monte Vettore (la vetta più alta dei Sibillini), il Monte Banditello e il lago di Pilato sono alcune delle attrazioni naturali più significative della zona. Addirittura, questo è l’unico lago naturale di tutte le Marche, un piccolo gioiello alimentato dalle nevi dei Sibillini. Tornando ai vari abitati che costituiscono il comune, meritano una visita Vallegrascia con i suoi vicoli in pietra, Rocca con le case-torre e Foce, ideale per delle gite fuori porta.

Lungo questo itinerario, che tocca alcune delle più belle zone degli Appennini, si fa la conoscenza del lago di Gerosa, si toccano le zone ferite dal sisma del 2016 come Arquata del Tronto, per poi tornare verso la bella Ascoli Piceno, città dell’oliva fritta, della Quintana e della gustosa cacciannanze, una focaccia rustica.

Stefano Maria Meconi
Stefano Maria Meconi

Responsabile editoriale di TrueRiders sin dal 2015



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