Da un lato il fiume Nera, dall’altro le colline verdi e gli angoli rigogliosi di natura della Valnerina. In mezzo c’è uno dei dieci Borghi più belli d’Italia che hanno acquisito questo ambito riconoscimento da qualche giorno. Ovviamente ci troviamo nel cuore verde d’Italia, l’Umbria, per scoprire un paesino di rara bellezza dove respirare il profumo della pace e il senso unico della libertà che queste zone regalano. Siamo a Scheggino, conosciuta non solo per la bellezza dei suoi panorami ma per una pregiata ricchezza del territorio, il tartufo nero, che è protagonista della cucina locale. Insomma, bello da vedere e buono da gustare questo borgo ‘vecchio e nuovo’. Andiamo a scoprirlo insieme?
Partiamo da Spoleto, la città dei Due Mondi e di Don Matteo. Da qui, prendiamo la SS395 che, con una serie di interessanti tornanti, tocca la forca di Cerro e ridiscende verso Castel San Felice e Sant’Anatolia di Narco. Il percorso è più complesso, ma sicuramente più bello della SS685 “Tre Valli Umbre” che, nel tratto tra Cortaccione e Sant’Anatolia di Narco si apre in un pur comodo tunnel. Da qui, continuiamo sulla SP209 arrivando dopo pochi chilometri a Scheggino, la nostra meta di elezione in questo itinerario. Dopo la visita, ripartiamo sulla Provinciale 209 verso sud, passando per Sambucheto e Ferentillo, e proseguendo per poco meno di 30 chilometri fino ad arrivare a Marmore. Il comune, e il suo toponimo lo suggerisce, si trova proprio sul sito della Cascata delle Marmore, che visitiamo prima di un ultimo tratto di 8 chilometri lungo la SS79 che ci porta a Terni.
Il centro storico di Scheggino, con la vista sul fiume e i resti dell’antico Castello
Verde e azzurro, sono i colori prevalenti nella narrativa estetica e visuale del borgo di Scheggino. Proprio lui, insieme ad altre nove iconiche realtà del Bel Paese (Rassa, Bagolino, Bertinoro, Mulazzo, Ripatransone, Capranica Prenestina, Introdacqua, Forza D’Agrò e Gravina in Puglia), sono entrati a far parte dall’autunno 2024 del novero dei Borghi più belli d’Italia, portando il totale di questi paesi (tutti sotto i 15mila abitanti) ‘premiati’ a 371.
Ma cos’è che rende Scheggino così speciale, in una regione che è già ricchissima di luoghi da cartolina? Abbiamo visto che il sapiente mix di natura e opera dell’uomo si trova in un contesto panoramico particolarmente ben riuscito. Il borgo ruota intorno a una piazza centrale con una bella fontana a sfioro e sorge ai piedi di quello che era anticamente il Castello, del quale non rimane che una torre e poche mura perimetrali, sul colle che sovrasta tutto il nucleo abitato.
Nel cuore di Scheggino c’è spazio per un dedalo di vicoli e splendide case in pietra
Un paesaggio decisamente piacevole anche grazie alle scelte cromatiche apportate sulle abitazioni, in larghissima parte in pietra chiara, ricche sulle mura e ai balconi di fiori e vasi. Il dedalo di vicoli nasconde numerosi luoghi di interesse, tra cui ben tre palazzi (Graziani, Profili e il Comunale) e la riccamente affrescata chiesa di San Nicola, costruita nei pressi della fonte Valcasa, da dove l’acqua sgorga regalando una colonna sonora che intesse la visita a Scheggino di pace e serenità.
La fonte, e l’acqua in generale, sono elementi ricorrenti nel borgo ma in generale in questa zona dell’Umbria, che in passato era anche particolarmente attiva nella lavorazione del ferro, mentre oggi il principale motore economico è il turismo, guidato anche dalla presenza del tartufo nero, che si può ritrovare in innumerevoli piatti, dagli antipasti come introduzione al pasto, passando per i primi e i secondi piatti.
Responsabile editoriale di TrueRiders sin dal 2015
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