Sapevate che nel cuore d’Italia c’è il terzo lago più grande del paese? O meglio, c’era, perché quello che fino all’Ottocento era un bacino di 160 chilometri quadrati, oggi è una delle più grandi zone coltivate del Bel Paese. Il fu lago del Fucino ha conosciuto una storia davvero particolare, con quasi duemila anni di tentativi di svuotamento andati solo parzialmente in porto, fino all’Ottocento, quando fu “condannato” per sempre. Ed è proprio sulle (fu) sponde di questo lago che sorge il bel borgo di Capistrello, meraviglia (anche logistica) d’Abruzzo.
Partendo da Avezzano, dirigiti verso nord-est sulla SS696 in direzione di Celano. Dopo circa 10 chilometri, raggiungerai Celano, una città storica famosa per il Castello Piccolomini e le sue viste panoramiche sulla piana del Fucino. Da Celano, prosegui sulla SS696, poi Via Circonfucense verso sud-est per circa 15 chilometri fino a San Benedetto dei Marsi. Questo borgo è noto per le sue rovine romane e la sua ricca storia antica.
Continua il viaggio sulla Circonfucense in direzione sud verso Ortucchio. Dopo circa 10 chilometri, arriverai a Ortucchio, un pittoresco villaggio con un interessante castello medievale situato vicino a un lago. Da Ortucchio, prosegui sempre sulla stessa strada (l’anello che circonda l’ormai prosciugato lago del Fucino) in direzione ovest verso Luco dei Marsi. Questo tratto di circa 12 chilometri ti porterà attraverso paesaggi agricoli e piccoli villaggi. Luco dei Marsi è un tranquillo borgo con radici storiche profonde e una posizione pittoresca.
Infine, da Luco dei Marsi, continua sulla SS690 verso nord per circa 8 chilometri fino a Capistrello, la tua destinazione finale. Capistrello è un altro affascinante borgo montano, noto per i suoi sentieri escursionistici e la vicinanza al Parco Nazionale d’Abruzzo.
Questo itinerario copre una distanza totale di circa 60 chilometri, offrendo un viaggio attraverso alcuni dei paesaggi più belli e storicamente ricchi della regione Abruzzo.
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Vera porta d’approdo verso il Passo Serra Sant’Antonio, Capistrello segna anche lo spartiacque geografico tra la zona tirrenica e quella adriatica. E allo stesso tempo, oltre a rappresentare parte del confine tra Lazio e Abruzzo, è anche un ponte tra i due lati dell’Italia che da sempre sono, per conformazione e per assenza di mezzi diretti, spesso più distanti di quanto la geografia lascerebbe presupporre.
Eppure, ad accoglierci c’è un luogo che non sembra segnare un confine, ma piuttosto un abbraccio accogliente. Infatti, questo paesello di 5000 abitanti è protetto dalle montagne della Valle Roveto, che domina sull’intera Valle del Fucino e sulle sue vette, quelle della Serra Lunga, che culminano nella nostra amata Forca d’Acero. Un paese fresco in estate, nevoso in inverno, dove fare una sosta per godersi la natura circostante e assaggiare le specialità della zona.
Capistrello la si riconosce da due piani urbanistici che insieme realizzano una zona senza soluzione di continuità: l’abitato in basso, che scorre lungo la strada che unisce Lazio e Abruzzo, e il borgo antico vero e proprio, ampliatosi durante il Medioevo proprio in virtù del suo posizionamento strategico lungo la strada tra la Marsica e Napoli. All’interno del paese troviamo la bella e antica chiesa di Sant’Antonio, edificio addirittura del XII secolo, ma ricostruito quasi completamente dopo il terremoto del 1915. Tutt’intorno, i numerosi elementi di un territorio ricco di sorprese, tra cui i cunicoli di Claudio, ovvero gli antichi emissari di epoca romana che furono gli antesignani dello svuotamento del Fucino.
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