Cos’hanno in comune Claudio Bisio, Angela Finocchiaro e Alessandro Siani? Tutti e tre, ma non solo loro, sono stati protagonisti del film Benvenuti al Sud, del 2010, una classica commedia basata sugli stereotipi tra nord e sud d’Italia. La scelta dell’ambientazione, nel borgo salernitano di Castellabate, è stato uno dei motivi di forza della pellicola, che ha saputo imporsi nelle sale nonostante si trattasse di un film non certo originale nella trama. Ma piuttosto che di cinema, oggi ci concentreremo su questa bella meta turistica, sospesa tra le colline del Cilento e le magnifiche spiagge a sud di Salerno. Luogo ideale per un viaggio, anche in sella, grazie a un itinerario mari e monti. Partiamo?
Lasciamo Battipaglia, seguiamo il lungo rettilineo di Via Paolo Baratta e prendiamo la SS19 per circa 7 chilometri fino ad arrivare ad Eboli. Da qui, proseguiamo sempre lungo la Statale 19 “delle Calabrie”, superiamo il fiume Sele e raggiungiamo Serre, da dove continuiamo sulla SP246b in direzione Controne. Lasciamo la provinciale e prendiamo la SR488, sfioriamo le grotte di Castelcivita, poi SP11b e SS166 per Roccadaspide. Una bella serie di tornanti ci conduce a Trentinara (dove c’è la zipline Cilento in Volo), poi SP137 e SS267 per Agropoli. Guadagniamo così la vista mare che, sempre tramite la già menzionata statale, ci porterà a Castellabate, meta ultima del nostro viaggio.
Castellabate, con la vista sull’alto della frazione marina di Santa Maria
Vista dalle colline che la sovrastano, Santa Maria di Castellabate ha quella allure idilliaca tipica di certi luoghi del sud. Lunghi tratti di spiaggia, morbida e direttamente affacciata sui centri storici (che a volte l’hanno occupata pretestuosamente), si fanno spazio tra insenature, scogliere, spazi di macchia mediterranea che sembrano delle cartoline volute, ma più spesso fortuite. Qui, la costiera cilentana si apre in tutta la sua bellezza, ma sarebbe pretestuoso ridurre il borgo al “solo” mare. Certo, Santa Maria si trova direttamente sul Tirreno, dove si può percorrere il lungomare Pepi e scoprire alcuni luoghi di grande pregio, come il palazzo Belmonte con la sua antica torre. Bellissimo anche il santuario, non a caso, di Santa Maria a Mare, all’esterno del quale c’è una statua in metallo policroma della Vergine con Bambino.
Il borgo medievale, invece, si trova a quasi 300 metri d’altitudine, in posizione dominante rispetto alla costa, ed è il posto ideale dove scoprire l’altro lato di Castellabate, tra vicoli con edifici in pietra e palazzi nobiliari, tra i quali il Perrotti, dove risiedette Gioacchino Murat. Qui ci sono anche i resti del Castello dell’Abate, dal quale – si capisce bene – deriva anche il toponimo del paese.
Un tuffo nell’area marina protetta Santa Maria di Castellabate è il modo giusto per vivere questi 18 chilometri di costa cittadina, un mare tutelato e rispettato che peraltro si trova nell’alveo del Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, tutelato come patrimonio dell’Umanità UNESCO.
Il sito archeologico di Paestum con il suo splendido tempio
La zona prossima a Castellabate, nonché i luoghi toccati dal nostro itinerario, non sono meno degni di nota, anzi. Nella vicina Agropoli, si può passeggiare sul Lungomare SAn Marco e godersi una giornata di mare alla Baia di Trentova, con il suo mare cristallino. Poco più a nord, il parco archeologico di Paestum è uno dei siti archeologici di maggior valore di tutto il Sud Italia, similmente al parco dei Templi di Agrigento. A Castelcivita, invece, oltre alle splendide grotte il percorso del fiume Calore (quello delle omonime gole, per intenderci) disegna scorci unici che hanno alimentato nel tempo mulini e le cui sorgenti sono una vera oasi di frescura e relax nell’entroterra campano.
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