Arroccato su una spettacolare scogliera nel cuore delle Alpilles, Les Baux-de-Provence è un borgo stupendo con neanche 500 abitanti su uno speroncino piccino picciò. Una perlina in Provenza che non sta molto più a sud rispetto ad Avignone e che ha a due passi il Parco Naturale Regionale delle Alpilles. Sconosciuto ai flussi turistici di massa, Oppidum (così si chiamava già dal II secolo a.C., anche se è la casa di molti da 6.000 anni) è dal decimo secolo sede dei de Baux, o meglio, dei del Balzo, con all’epoca 79 fra villaggi e città controllate.
Una signoria che si dice venisse dal Re Mago Baldassarre, ragion per cui la stella di Betlemme è lo stemma della casata e del comune; l’eredità della loro città, la stessa in cui ci si rivolta contro il Cardinale Richelieu ed anche dove viene scoperta per la prima volta la bauxite, ha molto da offrire nel suo piccolo. Qui giravano i menestrelli che celebravano l’amor cortese, in quello che è diventato uno dei Borghi più belli di Francia dal ’93. Giretto in Provenza, TrueRiders? Letsgoski.
Parti da Aix-en-Provence imboccando la A51 tramite Bd Aristide Briand e Bd Jean Jaurès, quindi prosegui lungo la Rte de Galice/D64. Continua sulla A8/E80 seguendo le indicazioni per D10 in direzione di Avenue de la Gare a Saint-Chamas. Quando arrivi a Saint-Chamas fatti l’Avenue Pasteur e Avenue de la Gare per imboccare la D10.
Da qua segui la D5, poi la D17 e poi la D27A che ti porta verso il borgo di Les Baux-de-Provence. Attraversa Rue Porte Mage finché non arrivi al centro storico passando per la Grand Rue Frédéric Mistral.
Passa una bella giornata, e quando sei pronto, riparti da Les Baux-de-Provence facendoti Rue Porte Mage e portati sulla D27A. Continua sulla Route d’Arles, quindi imbocca la D17 e successivamente Avenue de Stalingrad per arrivare ad Arles. Fatti Rue Marius Jouveau e finisci il percorso con la Rue Robert Doisneau fino a raggiungere Rue de la République.
Le strade principali di riferimento lungo il percorso sono la A51, la A8/E80, la D10, la D5, la D17 e la D27A.
Per l’itinerario diretto (e dinamico) su Maps tocca qui.
Vista magnifica sul Castello di Les Baux-de-Provence, in Francia
Les Baux-de-Provence, che sta nel cuore delle Alpilles, è un borgo medievale arroccato su una spettacolare scogliera che domina la Provenza. Le viste preferiscono parlare da sole: i panorami si spannano tutta la regione, ma qui ci si va per vedere varie cosucce. Cosa vedere a Les Baux-de-Provence? Anzitutto il Castello, o meglio, i suoi resti: lo Château des Baux-de-Provence è del X secolo ed è il punto d’interesse più grande. Le rovine sono imponenti, così come le ricostruzioni delle macchine d’assedio medievali e pure il panorama.
Torri, bastioni, mura di una cittadella: era un capolavoro fatto su una superficie di 7 ettari che sfruttava pure la scogliera a scopo difensivo, ma col passare del tempo (duecento anni dopo la sconfitta dei suoi signori), il castello è stato smantellato su ordine di Luigi XIII su consiglio del Cardinale Richelieu nel 1633 per prevenire ulteriori rivolte, poiché Les Baux-de-Provence venne sfruttata come rifugio dagli ugonotti (i protestanti). Un peccato, ma stupendo da vedere.
Saint Vincent des Baux. Les Baux-De-Provence, Francia
Sotto al castello c’è ovviamente il centro storico. Non è grandissimo, anzi è abbastanza compatto, ma le costruzioni di pietra sono gradevoli. Ci sono palazzi, cappelle e chiesette, alcuni convertiti in b&b, musei o negozi. C’è pure una finestra detta di Post Tenebras Lux, rinascimentale (sì, senza edificio). Da non perdere, invece, è la Chiesa di Saint Vincent che sta nell’omonima piazza (place Saint Vincent), architettura romanica nata tra XII e XVI secolo, con più fonti battesimali, scavata in parte nella roccia su una pianta quasi quadrata e un campanile, appunto, basso.
Interno della Chiesa di Saint Vincent des Baux. Les Baux-De-Provence, Francia
Adiacente c’è la Lanterna dei Morti che è una torre circolare adornata dai gargoyle su cui accendono una fiamma a onore dei defunti. A poca distanza c’è la Cappella Saint Blaise, o Cappella dei Penitenti Bianchi, anch’essa romanica ma antica sede della confraternita di tessitori e cardatori di lana (che la costruirono). Carina, piccola, in pietra, modesta e luminosa.
Carrières de Lumières, vista interna delle cave di calcare. Baux-de-Provence, Francia. BOULENGER Xavier / Shutterstock.com
Una cosa da tenere pesantemente a mente è che negli anni ’60 le antiche cave di calcare (e bauxite) furono trasformate nelle Carrières de Lumières, uno spazio culturale unico che oggi ospita spettacolari esposizioni multimediali. Le cave di calcare erano state usate per fare città e castello, poi sono diventare uno spazio espositivo con tantissimi proiettori che mostrano arte, contemporanea e non (tocca sul link del sito per le esposizioni). Il Musée des Santons invece espone più di 100 statuine tradizionali provenzali sul Natale (alcune fatte a Napoli) sulle tradizioni della Provenza e sulla Natività, mentre passeggiando per le viuzze lastricate ci sono botteghe artigianali, gallerie d’arte e punti panoramici che rendono il borgo una vera perla nascosta che vale la pena vedere nella terra di vini e di castelli, se ben equipaggiati.
Scrivo cose per professione. Paragono dettagli per passione. Accarezzo gatti per amore. Laurea in Comunicazione, classe '94, un uomo semplice: vedo cose belle, metto like. Poi mi incuriosisco, mi informo e vi rendo partecipi di dove crearvi bei ricordi.
Costruito nel pieno della Prima guerra mondiale, quando l'intera zona era contesa ...
Dal Piemonte alla Francia e ritorno: potremmo sintetizzare così l'antico uso del ...
Prendi Versailles, aggiungile mille anni di storia e mettila a due passi dal Po. ...
©
2025 Valica Spa. P.IVA 13701211008 | Tutti i diritti sono riservati.
Per la pubblicità su questo sito
Fytur