L’estate 2024 sarà all’insegna di Parigi. La capitale francese ospiterà infatti le Olimpiadi, il più importante evento sportivo mondiale, che tornano dopo solo 3 anni visto lo slittamento causa Covid dei giochi di Tokyo 2020. Insomma, tutti sono in attesa di vivere queste emozionanti giornate d’estate, ma per chi non riuscirà a raggiungere la Ville Lumière, l’Italia ha pensato anche a loro. E lo ha fatto con la Piccola Parigi, un delizioso borgo alle porte di… Roma! Stiamo parlando di Arsoli, che si è guadagnata un soprannome d’autore grazie a un personaggio che ha scritto la storia della letteratura italiana. Pronti a partire?
Partiamo da Subiaco, da dove prendiamo la SP40a per uscire dalla cittadina, fino al bivio con la SP38b. In zona Villa Rilusa prendiamo la SP40b e ci dirigiamo verso la bella Cervara di Roma, che dista 13 chilometri dalla città di San Benedetto. Continuiamo poi sulla SP39b, passando per Forca Sant’Angelo, raggiungendo Arsoli in 12 chilometri. Dopo la visita, ripartiamo verso sud-ovest, sfiorando la A24-E80 ma prendendo invece la SS5 fino a Mandela Scalo; da qui, SP41a per Sambuci, poi SP42a per Cerreto Laziale. Infine, SP47 poi SP33a per arrivare a Tivoli (19 km).
Nelle sue lunghe e giovanili peregrinazioni, Luigi Pirandello passò per molti borghi italiani di provincia, spesso lasciando frasi che sono rimaste patrimonio della cultura locale. Ancor prima che ad Arsoli, lo scrittore siciliano fu nel 1893 a Rocca di Papa (non molto lontana da Arsoli, peraltro), dove trovò ispirazione per il suo L’esclusa (1908). In questo borghetto di 1000 abitanti sui Monti Simbruini, invece, testimoniò la ricchezza paesaggistica e artistica arsolana, definendola non a caso piccola Parigi. Un paragone che, cent’anni fa, poteva racchiudere l’essenza di una città non ancora globalizzata come è la Paris d’oggi.
Il tempo ad Arsoli, rispetto alla capitale francese, sembra invece aver cristallizzato il bello del passato. Fondamentale, per carpirne i segreti, è una visita al Castello Massimo, dal nome della famiglia che fece la fortuna del borgo. Testimone di secoli di storia, nato nel XV secolo, ottemperò sia alle ragioni militari dell’epoca, sia soprattutto alla voglia di una dimora di pregio per i nobili. Tant’è che oggi, visitandolo, se ne ammirano saloni affrescati, collezioni d’armi, godendo di un paesaggio fenomenale che spazia tra Lazio e il vicino Abruzzo.
È un borgo che va scoperto a piedi, passeggiando per le stradine e i vicoli in pietra, soffermandosi di tanto in tanto ad ammirare il patrimonio storico di Arsoli. Come per la cinquecentesca fontana di Piazza Valeria, oppure scoprendo le chiese di San Michele Arcangelo o di San Lorenzo. E, ovviamente, lasciandosi catturare dai sapori decisi della gastronomia locale, dove dominano le zuppe di fagioli (ciciarchiole), le paste all’uovo come i cillitti co’ j’agliu oppure le tante proposte a base di verdure e altri ingredienti del territorio.
Uno scorcio di Cervara di Roma, non lontano da Arsoli
Cervara di Roma è considerata come la “terrazza artistica” su Roma. Questo borgo, che sorge sopra i 1000 metri d’altitudine, è un vero gioiello dei Monti Simbruini, e offre un percorso di grande impatto scenico chiamato, non a caso, Scalinata degli Artisti.
Poco più di 1000 abitanti per Cerreto Laziale, borgo che per secoli fu sotto il governo abbaziale e sulla quale ancora oggi domina una serie di elementi architettonici militari, come le mura poligonali o la torre del XIV secolo.
Infine, è impossibile non citare Tivoli, la città delle 3 ville: rispettivamente Villa Adriana, Villa d’Este e Villa Gregoriana, sono la testimonianza fulgida di come questa località alle porte di Roma sia stata per migliaia d’anni un luogo di villeggiatura, residenza nobiliare e splendore.
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