Se sei un amante dei borghi d’epoca “come una volta”, non intaccati dai capannoni e dai casermoni, è sempre più difficile trovare una località rimasta autentica. Eppure ce ne sono ancora, e troverai pane per i tuoi denti a Gradella, frazione del comune di Pandino, nella provincia di Cremona. Le case dipinte in giallo ocra, coi mattoni rossi a vista, e i tetti in coppi affacciati sulle corti comunicanti, rendono eterna l’atmosfera tradizionale tipica dell’architettura rurale. Tutto intorno, una tranquilla campagna, perfetta per passeggiate tra cascinali e scorci naturali. Il caos delle città è lontanissimo: finalmente un posto dove respirare serenità e goderti i colori dell’autunno!
Gradella, trovandosi nel cuore della Lombardia, si può raggiungere in circa un’ora (o anche meno) da molte città della regione, come Milano, Bergamo, Pavia, Cremona. Partiamo da quest’ultima che è anche il capoluogo di provincia. Prendi la SP415 in direzione nord-ovest che punta verso Crema. Oltrepassato Madignano trovi una rotonda: prendi la terza uscita e continua dritto, sempre sulla SP415. Appena dopo Monte Cremasco, superato il ristorante Wahlalla, svolta a destra sulla SP472. Supera il comune di Pandino, e gira a sinistra su Via Maggiore, che ti porta dritto a Gradella.
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Gradella, frazione di Pandino, fa parte dei Borghi Più Belli d’Italia. Per circa cinque secoli la sua storia fu legata alla famiglia dei conti Maggi. In seguito alla cessione delle possidenze, i nuovi proprietari scelgono di mantenere l’originaria fisionomia agraria del borgo, con il miglioramento dei fabbricati rurali in uso e la conversione di quelli dismessi. Non mancano i punti d’interesse storici, sia nella frazione che nel capoluogo – per esempio il Castello Visconteo.
Passeggiando nel borgo, si può trovare il tradizionale aspetto rurale ben preservato, con le case contraddistinte da muri gialli, mattoni rossi, cortili comunicanti. Punto di riferimento per orientarsi tra le vie del borgo è la chiesa parrocchiale di Gradella, dedicata alla SS. Trinità e a San Bassiano. L’edificio, voluto dalla famiglia Maggi, è stato costruito nel 1895 su una preesistente piccola chiesa ormai in condizioni precarie. Contiene affreschi realizzati nel 1919 dal torinese Luigi Morgari, tra i grandi pittori di soggetti religiosi nell’epoca tra l’Ottocento e il Novecento.
Abbiamo menzionato più volte i conti Maggi, nella cui famiglia figura anche Aymo Maggi, pilota automobilistico del Novecento, tra gli ideatori e organizzatori della Mille Miglia. Gli edifici che sono stati proprietà dei conti sono tanti, ma in particolare va vista Villa Maggi, ampio edificio del XVII secolo cinto da un imponente cancello in ferro battuto, e inserito in un vasto parco. La trovi proprio all’ingresso di Gradella.
Infine vale la pena spostarsi nel centro di Pandino, per vedere il Castello Visconteo (XIV Secolo). È il meglio conservato tra i castelli costruiti dalla famiglia Visconti, costruito originariamente come luogo di ricevimenti e battute di caccia. Ha pianta quadrata, suggestivi porticati e una corte molto capiente. Al momento della costruzione fu completamente affrescato, spesso con motivi geometrici; molte pitture sono ancora oggi visibili. Passato di proprietà agli Sforza e successivamente altre famiglie, oggi è proprietà del Comune. La prima e la terza domenica del mese è aperto al pubblico, anche con visite guidate (ingresso 7,50€).
E se dopo i borghi rurali vuoi proseguire il tuo viaggio visitando i centri principali, non puoi non andare a visitare la bellissima città capoluogo!
Il Castello Visconteo di Pandino.
Scrivo di viaggi e musica - che a volte sono la stessa cosa.
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