La storia, alcune volte, nel suo incidere sulla geografia di uno Stato è bizzarra, tanto da far ricadere il territorio di paese completamente nell’area di un altro e Campione d’Italia ne è un esempio più che lampante. Anzi, per quanto riguarda la nostra Italia, Campione è l’esempio per eccellenza, rappresentando l’unica exclave italiana attualmente esistente. Ma che cos’è una exclave? Questo termine, tanto semplice quanto evocativo, individua quelle realtà statali il cui territorio, per diversi motivi, ricade interamente in uno Stato diverso da quello di appartenenza. Nel caso di Campione d’Italia, nonostante si tratti di un comune italiano di poco più di 1500 anime in provincia di Como, il suo territorio è interamente circondato dalla vicina Svizzera. Questo vuol dire che dovremo preparare i documenti perché per il giro di oggi dovremo passare la frontiera.
Oggi faremo parecchi chilometri, vi avviso; per la precisione 259 attraverso ben due Stati e due regioni italiane. Quindi copritevi bene, fate stretching prima di partire e fate il pieno di benzina. Partenza da Como, avamposto italiano che osserva la terra elvetica. Per arrivare a Campione, tuttavia, faremo il giro largo e, quindi, punteremo il muso verso sud sino a raggiungere Lainate; da qui piegheremo con decisione verso ovest e raggiungeremo Novara, passando così dalla Lombardia al Piemonte. La fitta rete viaria ci permetterà di optare per diverse soluzioni, sfruttando al meglio il susseguirsi di strade statali e provinciali. L’autostrada, personalmente, non mi fa impazzire ma qualora preferiste ce n’è per tutti i gusti. Da Novara, comunque, punteremo con decisione verso nord, direzione Lago Maggiore e, a seguire, Luino, la nostra porta sulla Svizzera.
Documenti alla mano e moto rigorosamente in ordine, mi raccomando. Campione d’Italia è a due passi dal confine; dopo esservi goduti le strade per raggiungerlo adesso concentratevi sul suo territorio e su quanto c’è da scoprire.
Il Casinò svetta sul resto del paese
Se oggi Campione d’Italia è famosa principalmente per essere uno dei quattro casinò italiani, insieme a Sanremo, Venezia e Saint Vincent, un tempo lo è stata per motivi ben diversi. La sua presenza è attestata a partire già dal VII secolo come centro longobardo; la conversione dei suoi abitanti, insieme al resto del popolo, alla fede cristiana ortodossa (precedentemente erano di fede ariana) contribuì a rafforzare il prestigio della Chiesa di Roma che, da quel momento, iniziò a ricevere numerose donazioni dalla Lombardia. La storia di Campione è un susseguirsi di cambi di potere che hanno portato alla sua particolare situazione odierna, attestatasi definitivamente dopo l’unità d’Italia. Il nome odierno risale, invece, al 1933 quando furono le istituzioni fasciste ad aggiungere il toponimo “d’Italia”.
L’arco che delimita il passaggio tra Italia e Svizzera
Una passeggiata sul lungolago sarà il modo migliore per iniziare a scoprirlo, con una sosta obbligatoria nella piccola chiesetta di Santa Maria dei Ghirli, con annesso il piccolo cimitero di Campione d’Italia. La chiesa di San Zenone è, invece, il più antico edificio sacro di Campione o, per meglio dire, lo era il suo cantiere originario, risalente al 756. L’attuale struttura risale, infatti, al XIV secolo ed è stata ulteriormente trasformata in stile barocco nel corso del XVIII secolo.
La graziosa chiesa di Santa Maria dei Ghirli
La cucina è quella tipica lombarda, senza un’immancabile influenza svizzera. Quindi gli amanti dei gusti forti e dei piatti sostanziosi avranno di che sbizzarrirsi. Tuttavia, amici biker, occhio al portafogli perché i prezzi locali sono assimilabili più a quelli svizzeri che a quelli nostrani; ergo, per i pasti dovrete prevedere un budget un pochino più sostanzioso del solito. In ogni caso il tour a Campione d’Italia sarà un’esperienza decisamente interessante.
Garfagnino DOC e Sardo di adozione, sono uno storico dell’arte (da qualche anno) e biker sin dalla più tenera giovinezza. Ho iniziato a collaborare con TrueRiders nel 2023 per mettermi in gioco nel campo della scrittura e ho voluto cominciare scrivendo di qualcosa che amo particolarmente: la moto e tutto ciò che le ruota attorno.
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