Neanche 50 km da Madrid e c’è una fortezza immersa nel verde che fa da simbolo al Paese tutto. Tra i monti della Sierra de Guadarrama ci sorge una struttura colossale che domina il paesaggio con la sua imponenza, ma… non è un forte. È il Monastero dell’Escorial, e sebbene sappiamo già quanto la Chiesa abbia avuto grande potere in Spagna (nessuno si aspetta l’Inquisizione Spagnola), codesto colosso è da sempre simbolo della potenza spagnola del Cinquecento, voluto da Filippo II come residenza reale.
Ebbene? Non è solo quello: è palazzo reale, basilica, biblioteca e pantheon dei Re di Spagna. Vogliamo dirlo meglio? 4.000 stanze e quasi 8.000 finestre, capolavoro del Rinascimento spagnolo, dal 1984 Patrimonio dell’Umanità Unesco, con una delle più grosse collezioni di opere d’arte, manoscritti e tesori reali dei secoli d’oro dell’Impero Spagnolo.
E oggi ti raccontiamo l’itinerario per crearti ricordi indelebili (e tante foto), all’Escorial, opera di lunga lena, se vogliamo leggere bene cosa significa Escorial. Capirai più tardi.
Si parte!
Oggi si parte da Madrid. Imbocca Calle del Sacramento, poi prosegui lungo Calle de Bailén e Cuesta de San Vicente per raggiungere l’imbocco della A-5. Segui questa strada andando verso Alcorcón prendendo l’uscita 12. Quando arrivi in città devi stare sulla Avenida de Móstoles e poi farti Paseo de Castilla fino a Calle de Soria.
Da Alcorcón attraversa Calle Soria, Calle Polvoranca e Avenida de Cantarranas, poi imbocca Avenida San Martín de Valdeiglesias. Lungo questo pezzo ti costeggi le bellezze del Parco Regionale del Medio Corso del Fiume Guadarrama e dintorni, e da quando arrivi passi praticamente a La Chopera fino a Galapagar ti accosti una parte di verde spettacolare.
Prosegui lungo la M-50, poi la M-505 e la M-510, in direzione di Galapagar. Entra in paese passando per Carretera de Galapagar a Navata, poi svolta su Calle de San Gregorio per arrivare a Plaza del Caño. Lascia Galapagar percorrendo Calle Colmenarejo, poi segui la M-505 in direzione di El Escorial, attraversando Avenida de la Constitución fino a raggiungere Calle del Padre Villacastín. Questo è il pezzo più bello a livello di strade, perché sulla M-505 ti fai il ponte che taglia tutto l’Embalse de Valmayor, il bacino idrico che sta vicino all’Escorial.
Quando poi arrivi a El Escorial continua sulla Avenida Felipe II/M-600, poi segui Carretera de la Estación per raggiungere Avenida de Juan de Borbón y Battenberg, arrivando finalmente al Monastero dell’Escorial. Puoi fermarti dove vuoi nell’itinerario, ma questa è una tappa obbligata, e ne parleremo proprio oggi.
Quando avrai fatto il tutto, riparti in direzione sud su Avenida de Juan de Borbón y Battenberg, poi segui la M-505 e la CL-505, attraversando Las Navas del Marqués. Percorri Avenida de Miragredos, poi prosegui in direzione di Navalperal de Pinares.
Poi da qua devi prendere invece Travesía Huerta Manadero e Calle la Feria fino a Carretera Aldeavieja/AV-501, quindi continua lungo la CL-505 fino ad entrare ad Ávila, raggiungendo il centro attraverso Calle Austria e Calle Irlanda.
Le strade principali di riferimento lungo il percorso sono la A-5, la M-505, la CL-505 e la M-600, per referenza.
Per l’itinerario diretto (e dinamico) su Maps tocca qui.
Una città in miniatura, nulla da dire. Il Monastero dell’Escorial come dichiarazione di potere ci nasce, molto sulle righe di L’État, c’est moi!, seppure un po’ prima di Luigi XIV. Lo Stato sono io, o meglio siamo noi (e il potere della Controriforma) un centinaio d’anni prima. Quando Filippo II ne ordina la costruzione nel 1563 l’obiettivo era bello chiaro: creare un luogo che celebrasse una vittoria spagnola importante, quella della Battaglia di San Quintino, e che onorasse San Lorenzo. Cuore della monarchia, palazzo reale, monastero e pantheon.
Bello? Zero dubbi: l’architetto Juan Bautista de Toledo, già collaboratore di Michelangelo, seppur dopo la morte dell’architetto il progetto passò a Juan de Herrera che lo finisce nel 1584 con varie modifiche tipiche del manierismo herreriano. Complesso monumentale dalle forme austere e deliziosamente geometriche, massiccio e imponente. Non a caso la pianta dell’edificio riproduce una graticola, dove San Lorenzo venne arso vivo, visto che la battaglia di San Quintino è stata fatta nel suo giorno.
Il re stesso trascorse qui i suoi ultimi giorni, immerso nella preghiera e nell’isolamento, mentre il suo regno si estendeva su mezzo mondo. Lo guardava da lontano, il Monastero. Da qualche km a sud, verso Avila, alla Silla del Rey, un incavo nella roccia dove Filippo II si sedeva e guardava dall’alto i lavori. Costruito in più di vent’anni coinvolse a migliaia fra operai, architetti e artisti, al che era -ed è ancora- il cuore della Spagna imperiale.
Con 4.000 stanze e quasi 8.000 finestre, fatto principalmente in granito grigio-bruno e a quadrangolo con quattro torri angolari, Il Monastero dell’’Escorial è un universo a sé. Gli spazi monumentali all’interno racchiudono alcuni dei tesori più importanti della Spagna: il Palacio de los Austrias, con gli appartamenti reali, ma pure i Nuevos Museos con le collezioni d’arte, opere di Tiziano, El Greco, Velázquez e Tintoretto, e la maestosa Basilica dalle volte affrescate da Luca Cambiaso e Luca Giordano.
La Capilla Mayor ha le sculture di Pompeo e Leone Leoni, un crocifisso in marmo bianco di Benvenuto Cellini, le Salas Capitulares famose per i soffitti grotteschi fatti da alcuni artisti genovesi e per alcune opere del Tintoretto.
Ma è nel sottosuolo che si trova il luogo più solenne, sotto la basilica: il Panteón de los Reyes, la Cripta Reale del Monastero dell’Escorial, dove riposano quasi tutti i sovrani spagnoli dal XVII secolo. Prima di essere deposti nei loro sepolcri d’oro e marmo, i loro corpi passavano due-tre decenni nel Pudridero, una camera segreta destinata alla decomposizione naturale. Ci sono sepolti tutti i re spagnoli sin da Carlo I, tranne quattro: Filippo V, Ferdinando VI, Giuseppe I Buonaparte e Amedeo I di Savoia.
E poi c’è la Sala dei Segreti, una delle curiosità più affascinanti del complesso: grazie a un particolare effetto acustico, due persone possono parlare sottovoce agli angoli opposti della stanza senza essere udite da chi si trova nel mezzo. Un luogo tanto imponente quanto misterioso, che ancora oggi custodisce storie e leggende… alcune delle quali avvenute nei dintorni, tra apparizioni e devozioni popolari.
Una curiosità per cui il Monastero dell’Escorial (e El Escorial in sé) è famoso è a causa delle apparizioni mariane che si dice siano avvenute a Prado Nuevo, là vicino, a partire dagli anni ’80. Dal 1981 è stato dichiarata l’apparizione, non ufficiale, della Vergine Addolorata su un frassino della zona, apparizioni durate fino al 2002,, attirando i pellegrini. Il racconto indica come la Vergine le abbia chiesto di creare una cappella in suo onore in quel punto, e lì, storie di guarigioni miracolose e similia.
Nonostante le grosse affluenze si è evitato di riconoscere ufficiosamente le apparizioni, ma nel 2012 venne autorizzata la costruzione di una cappella. Le controversie non sono mancate. Ad ogni modo, parliamo di info utili: i biglietti d’ingresso vengono sui 18 euro per gli adulti e la visita è sulle due ore (pure tre se vuoi farti tutto il complesso con calma). Se vuoi prendere i biglietti, li trovi qui.
Scrivo cose per professione. Paragono dettagli per passione. Accarezzo gatti per amore. Laurea in Comunicazione, classe '94, un uomo semplice: vedo cose belle, metto like. Poi mi incuriosisco, mi informo e vi rendo partecipi di dove crearvi bei ricordi.
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