È il capolavoro del Bernini che in pochi conoscono, ma questo borgo abbandonato alle porte di Roma merita assolutamente una visita

È il capolavoro del Bernini che in pochi conoscono, ma questo borgo abbandonato alle porte di Roma merita assolutamente una visita

Stefano Maria Meconi  | 22 Ago 2024  | Tempo di lettura: 4 minuti
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È il nome che campeggia prepotente su tutto il barocco seicentesco, dal punto di vista artistico, architettonico, persino urbanistico. Gian Lorenzo Bernini ha ridisegnato buona parte di Roma, lasciando una impronta immortale sulla Città Eterna e non solo. Gran parte delle sue opere fa bella mostra di sé nella Città Eterna, basti pensare al baldacchino di San Pietro, l’elefantino di Piazza della Minerva, il colonnato della Basilica vaticana. Ma proprio alle porte della Capitale c’è un incredibile complesso berniniano che in pochi conoscono: è una ghost town, un borgo abbandonato ma con architetture tipiche del maestro napoletano. Siamo a Canale Monterano, luogo unico per una gita fuori porta, anche in sella. Partiamo?

Canale Monterano in moto. L’itinerario

Mappa

Percorso

Provenendo dal centro di Roma, seguiamo le indicazioni per raggiungere la Via Flaminia Nuova, e da qui prendiamo per un brevissimo tratto il Grande Raccordo Anulare. Ci servirà solo per guadagnare l’uscita verso Viterbo e prendere la SS2 bis Cassia Veientana, che seguiremo fino a distaccarcene in zona Le Rughe. Nonostante la Capitale sia già lontana diversi chilometri, ci troviamo ancora nel territorio di Roma. Continuiamo verso Via di Baccanello, Via di Colle Febbraro e Via di Prato Corazza, per raggiungere in 38 chilometri Anguillara Sabazia. Il cammino di avvicinamento a Canale Monterano passa per la sponda sud del lago di Bracciano, che guardiamo a breve distanza passando per la SP4b e la SP493, quest’ultima che ci porterà fino a Bracciano e ancora, in pochi chilometri, a Manziana. È l’ultimo passo intermedio che ci conduce, tramite la SP3a, a Canale Monterano e infine all’Antica Monterano, il borgo abbandonato di berniniana memoria, che stiamo per scoprire.

L’uomo che portò gloria a Roma (e dintorni)


La grande fontana ottagonale che in origine dominava la piazza principale di Canale Monterano

Per il toscano Maffeo Barberini, papa Urbano VIII per gli amici, Gian Lorenzo Bernini era nato per disposizione divinahuomo raro e di ingegno sublime. Difficile smentirlo, se pensiamo alla quantità impareggiabile di sculture, pitture, architetture che ancora oggi ne ricordano la straordinaria figura. Uno degli esempi meno noti, ma non per questo meno degni di nota, è il borgo antico di Canale Monterano, piccola località a poca distanza dal lago di Bracciano.

La storia di questa città fantasma, che oggi è un nugolo di edifici abbandonati dove la natura si è riguadagnata i suoi spazi, è in realtà molto più antica, e risale all’epoca etrusca. Visitare la Monterano Antica significa vivere un’esperienza che è a tratti alienante, quasi ci si trovasse in un futuro distopico. Lo splendido palazzo Baronale, l’antica chiesa di San Bonaventura, i resti di un acquedotto di epoca romana, ma anche una magnifica fontana a vascone ottagonale sono circondati da boschi fitti, che hanno avvolto le macerie proteggendole in alcuni casi dagli effetti climatici. Il risultato è questa commistione di uomo e natura, e nel primo caso molte delle architetture – che all’epoca dovevano essere certamente di grande impatto visivo – sono attribuite proprio a Gian Lorenzo Bernini.


La (fu) chiesa di San Bonaventura a Canale Monterano

Gli scorci della Monterano antica non sono tuttavia nuovi al grande pubblico. Anche chi non è (ancora) stato da queste parti, ne avrà visto scorci in due film che hanno segnato la storia della cinematografia nazionale e internazionale: Il Marchese del Grillo, capolavoro comico di Alberto Sordi, e Ben Hur, uno degli unici tre film ad aver vinto ben 11 Premi Oscar.

Ma qual è la storia di questo luogo? Dopo l’epoca etrusco-romana, Canale Monterano torna a vivere nel VI secolo come feudo per la località prossima di Forum Clodii, si sviluppa nel corso del Medioevo e qui diviene di proprietà dapprima degli Orsini e poi degli Altieri. A loro si deve lo splendore – pur breve – del borgo, poiché la famiglia elesse al soglio pontificio Papa Clemente X. Questi, nel corso del suo breve pontificato (1670-1676, peraltro eletto papa a 80 anni), commissionò proprio a Gian Lorenzo Bernini le magnifiche strutture della Monterano Antica, che però ebbe vita breve.

Divenuta romana, poi addirittura dei Borboni, la cittadina fu abbandonata dopo la malaria del 1770 e definitivamente distrutta durante la Campagna d’Italia di fine Settecento, consegnandola a un oblio che sarebbe durato per secoli.

 

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Stefano Maria Meconi
Stefano Maria Meconi

Responsabile editoriale di TrueRiders sin dal 2015



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