Le sorgenti di montagna possono far nascere grandi fiumi, oppure possono far sgorgare l’acqua minerale che compriamo al supermercato. Al Pian della Mussa succedono entrambe le cose: è qui che nasce il torrente Stura di Lanzo, ed è qui che viene imbottigliata l’omonima acqua. Non solo: quest’acqua viene usata per produrre anche succhi di frutta e una squisita birra. Inoltre, è il punto di partenza di un importante acquedotto che arriva fino alla città di Torino e rifornisce gran parte del capoluogo piemontese. Non è finita qui: è acqua che va anche nello spazio, poiché fa parte delle forniture della Stazione Spaziale Internazionale! Tutto ciò ci ricorda quanto sia importante la montagna per la nostra vita, ma ci mette anche la curiosità di andare a visitare un luogo bellissimo: un vasto pianoro al limite delle Valli di Lanzo, coronato dalle Alpi.
Prima di tutto c’è da tener conto del periodo del viaggio: nella stagione invernale non è possibile arrivare in moto fino al Pian della Mussa vero e proprio, che è solitamente ricoperto di neve e diventa mèta di camminatori con ciaspole oppure sciatori di fondo. La strada completa si può fare da maggio a ottobre compreso, che è il periodo in cui la strada non subisce interruzioni. La partenza è da Torino e il percorso è semplicissimo, perché occorre seguire nient’altro che la provinciale SP1 delle Valli di Lanzo, che attraversa Venaria, costeggia la Reggia e il parco La Mandria, arriva a Lanzo e sale verso Ceres, Ala di Stura e infine Balme che è il comune in cui si trova il Pian della Mussa. Arrivato al vasto pianoro, ci sono diversi rifugi dove puoi rifocillarti e prendere un po’ di relax.
Paesaggio invernale al Pian della Mussa
Il Pian della Mussa si trova a un’altitudine di 1.850 m s.l.m., sopra il centro abitato di Balme. Il pianoro è lungo quasi 3 km. È un’area frequentata da tanti escursionisti che salgono al Rifugio Gastaldi (2659 m), all’Uia di Ciamarella (3676 m) e all’Uia di Bessanese (3604 m). Ed è anche un luogo perfetto per una giornata in montagna sotto il sole e respirando aria fresca.
Il borgo di Balme, storicamente, è punto di riferimento degli alpinisti, che conoscono le tante vette dei dintorni. L’Ecomuseo delle Guide Alpine Antonio Castagneri (Via Capoluogo 139, vicino alla piazza principale) è il luogo che espone oggetti d’epoca e racconta le epoche in cui i balmesi, abituati a percorrere quotidianamente le montagne dal Pian della Mussa in su, sono diventati tra le prime guide alpine; le visite sono su prenotazione scrivendo a info@comune.balme.to.it oppure gianni.castagneri@libero.it . La centrale idroelettrica di Balme è punto strategico dell’acquedotto inaugurato nel 1922 che arriva fino a Torino.
Sotto Balme e il Pian della Mussa, c’è Ceres, località a 704 m s.l.m. Non c’entra nulla con la famosa marca di birra. Ma la notizia dell’omonimia è giunta fino all’amministrazione del brand danese, che ha organizzato la festa dei 60 anni della Ceres… proprio a Ceres! Da vedere c’è il Museo delle genti delle Valli di Lanzo, esposizione storico-etnografica che racconta il passato del territorio.
Nella valle che culmina al Pian della Mussa, il centro più importante è Lanzo. Il Ponte del Diavolo è l’attrazione più affascinante, per le leggende che gravitano intorno a esso. Sarebbe stato il diavolo, infatti, a costruire il ponte, pretendendo l’anima del primo a transitare; per ingannarlo venne fatto passare un cagnolino, e dunque il diavolo si adirò, sbattendo violentemente le zampe sulle rocce formando le cosiddette “Marmitte dei Giganti”. Che tu creda o no alle leggende, una cosa è sicura: è stato annoverato tra i 30 ponti più belli d’Italia da una ricerca del quotidiano La Repubblica.
Il medievale Ponte del Diavolo a Lanzo Torinese
Scrivo di viaggi e musica - che a volte sono la stessa cosa.
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