Dominato dal 'castello rosso', questo borgo dalle case a graticcio è uno dei gioielli antichi più belli d'Europa

Dominato dal ‘castello rosso’, questo borgo dalle case a graticcio è uno dei gioielli antichi più belli d’Europa

Stefano Maria Meconi  | 26 Giu 2024  | Tempo di lettura: 3 minuti

Prendi la moto, arrivi qui, e poi ti fermi. Non solo perché il centro storico è completamente pedonale, ma per riprenderti dal “colpo” dato dai colori emozionanti di queste case antiche, spesso a graticcio, una presenza che da queste parti è certezza. Un’illusione che esiste, e che prende il nome di Rothenburg ob der Tauber. È spesso considerato il più noto e bello tra i borghi della Germania, ma se pensi che il gigante tedesco sia solo fabbriche e grigiume, preparati a ricrederti. Perché verrai letteralmente travolto da una bellezza che chiaramente viene dal passato, ma la cui manutenzione la rende perfettamente agevole anche al giorno d’oggi.

Rothenburg ob der Tauber in moto. L’itinerario

Mappa

Percorso

Partendo dal centro di Norimberga, dirigiti verso nord-ovest e prendi la rampa per la B4R in direzione di Erlangen e Herzogenaurach. Dopo circa 23 km, prendi l’uscita per Herzogenaurach e segui le indicazioni per raggiungere il centro città. Una volta completata la visita a Herzogenaurach, dirigiti verso la B470 e prosegui verso ovest per circa 25 km fino a raggiungere Neustadt an der Aisch. Attraversa il centro di Neustadt seguendo sempre la B470 e, continuando per altri 20 km, arriverai a Bad Windsheim. Esplora il centro di Bad Windsheim prima di rimetterti in strada, sempre sulla B470, verso ovest. Dopo circa 28 km, svoltare a destra seguendo le indicazioni per Rothenburg ob der Tauber sulla B25. Infine, entra a Rothenburg attraverso uno dei suoi accessi storici e goditi il fascino del suo centro medievale.

Il gioiello romantico, sulla Strada Romantica


Tra i borghi più belli della Franconia, Rothenburg sembra proprio un museo a cielo aperto

Lungo gli oltre 360 chilometri della Romantische Strasse, uno dei percorsi turistici più belli di tutta la Germania meridionale, si possono incontrare decine di borghi e luoghi dal grande impatto scenico. Oltre all’impareggiabile castello di Neuschwanstein, al borgo vista fiume di Landsberg am Lech e ai fasti storici di Augsburg, questo itinerario ci permette di arrivare anche nella piccola, ma non per questo meno bella, Rothenburg ob der Tauber.

Cosa vedere a Rothenburg ob der Tauber


Scorcio serale di Rothenburg ob der Tauber

Arrivando nella sua Marktplatz (Piazza del Mercato), una presenza che viene ricalcata da molte città tedesche, si viene accolti da un mix armonico di stili antichi, dove ad emergere sono stilemi gotici e rinascimentali. Un po’ il periodo al quale risalgono anche gli oltre 1500 metri delle mura di Rothenburg, fortificazioni inclusive di torri e porte che possono essere percorsi grazie a dei camminamenti coperti, per ammirare la città da una prospettiva insolita e piacevole.

Tra i tanti luoghi originali di questo borghetto tedesco, in maniera tale da somigliare un po’ alla Repubblica di San Marino, troviamo il Museo del crimine e della giustizia medievali (Burggasse 3-5, Rothenburg ob der Tauber), ospitato dal complesso quattrocentesco del Johanniter-Komturei. Al suo interno sono conservati oltre duemila oggetti, reperti e documenti che testimoniano l’evoluzione del sistema giudiziario tedesco ed europeo negli ultimi 1000 anni.

È invece risalente ai primi anni del Cinquecento l’Altare del Sacro Sangue, capolavoro ligneo del Riemenschneider conservato nella chiesa di San Giacomo. La chiesa, di culto luterano, è celebre perché proprio presso l’altare sarebbe conservata la reliquia del Sangue di Gesù. Altre emanazioni simili si trovano in numerosi luoghi europei, tra cui Mantova, Siena, Sarzana e a Ludbreg, in Croazia, dove avvenne il Miracolo eucaristico del 1141.

Perdersi tra i vicoli colorati di Rothenburg è, tuttavia, l’esperienza da fare in questa località della Germania, per scoprirne scorci unici che hanno ispirato anche un videogioco, Monkey Island, nato nel 1990.

Stefano Maria Meconi
Stefano Maria Meconi

Responsabile editoriale di TrueRiders sin dal 2015



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