Dalle epoche più lontane a oggi, ecco come questo piccolo borgo della Toscana ha scritto il suo nome sui libri di storia

Dalle epoche più lontane a oggi, ecco come questo piccolo borgo della Toscana ha scritto il suo nome sui libri di storia

Adriano Bocci  | 07 Nov 2024  | Tempo di lettura: 5 minuti
Cetona, provincia di Siena, Toscana

Andare a vedere qualcosa, esattamente come si fa con la Gioconda per quella 40ina di secondi limitati dal museo, non porta a nulla se non ad un po’ di rimorso. Le cose vanno godute, esplorate, con un po’ di calma. Oggi, a proposito di calma, ti proponiamo un piccolo borgo della Toscana che ha scritto il suo nome sui libri di storia: si chiama Cetona e dalle rive del Lago Trasimeno ai borghi medievali arroccati sulle colline umbre potrai farti un viaggio da una giornata. Panorami stupendi, grotte preistoriche e vicoli stretti per farti, magari, un bel pranzo in una Frateria. Che roba è? Leggi e scopri, ma parti a pancia vuota.

Cetona in moto. L’itinerario

Mappa

Itinerario

L’itinerario parte dal cuore di Perugia, dirigendoti verso est da Piazza del Pincetto lungo Via XIV Settembre. Da qui, attraversa la città seguendo Galleria Kennedy e Viale Pompeo Pellini, fino a imboccare Via XX Settembre e successivamente Via Aldo Capitini. Continuando verso sud devi andare per la SS75bis, una strada ampia e speranzosamente scorrevole che ti porta fuori dal centro.
Proseguendo sul raccordo raggiungi Magione dove vai per strade tranquille tipo Via Sacco e Vanzetti e Via Cavalieri di Malta, immerse nel verde. Dopo Magione la SR599 ti porta per panorami suggestivi verso Panicale, un gioiellino medievale dell’Umbria. Da qui prendi la SP306 per collegarti alla Strada Regionale 220 Pievaiola, una stradina piacevole che ti porta dritto a Città della Pieve.
A Città della Pieve fatti il borgo seguendo la SS71 e poi imbocca la SR142 e infine la SP321. Quest’ultima strada è bella panoramica e ti porta verso il confine toscano finché poi non arrivi al borgo di Cetona, la meta di oggi.

Le strade principali di riferimento lungo il percorso sono la SS75bis, la SR599, la SP306, la Strada Regionale 220 Pievaiola, la SS71, la SR142 e la SP321, che per godersi curve e belle viste sono un amore. Da Cetona a Siena, per info, la distanza è di 77,4 km, ossia 56 min passando per A1/E35 e SS715.
Per l’itinerario diretto su Maps tocca qui.

Cetona, cosa vedere e dove mangiare (e perché dovresti)

Cetona, provincia di Siena, Toscana. Scorcio del borgo
Cetona, provincia di Siena, Toscana. Scorcio del borgo
In mezzo alle dolci colline della Toscana c’è Cetona che incanta con un composto omogeneo di storia antichissima, ottime viste (soprattutto in salita) e tanta quiete. Ci sono diverse cose che non dovresti perderti a Cetona, ma partiamo dall’arrivo. Arrivati al centro del borgo c’è Piazza Garibaldi che è dove buona parte della vita cetonese ha luogo, circondata da edifici storici e quello spettacolo della Torre del Rivellino, facendo come punto di partenza (e di riferimento) per esplorare i vicoletti. Non lontano da là c’è la Collegiata della Santissima Trinità con affreschi del Quattrocento mentre il Museo Civico per la Preistoria del Monte Cetona mostra un sacco di reperti che testimoniano la nostra presenza sin dall’età del bronzo. Tra il Museo Civico e il vicino Parco Archeologico Naturalistico di Belverde hai natura e archeologia assieme perché quest’area è toccata dall’uomo sin dal Paleolitico: le vicine grotte di Cetona preistoriche coi reperti archeologici narrano di una storia che si è fatta millenni, mostrando appunto come il Monte Cetona sia stato un luogo centrale per le prime comunità umane.

 

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Certo, Cetona però non è solo arte e storia antica…  ma pure cibo sano: la Frateria di Padre Eligio sta nel Convento di San Francesco (lì da 800 anni ormai) ed è una rinomatissima oasi culinaria che fra un prosciutto crudo stagionato in loco, un risotto allo zafferano coi pistilli coltivati in comunità e un filetto di maiale con gli agrumi saprà come soddisfarti (la trovi qui, Via S. Francesco, 53040 Cetona SI), ma fanno anche rarissime confetture di corbezzoli, giuggiole, capperi, melograno, radici amare e castagne. Il ristorante sta nell’antico carcere del convento, dove si cena e si pranza su tovaglie di lino e con menù scritti a mano.

Sempre in zona c’è l’Eremo di Santa Maria in Belverde incastonato in una rupe di travertino, luogo di pace e di spirto dove secondo la tradizione anche San Francesco si ritirava in preghiera. Non mancano esperienze legate alla natura, come l’escursione sul Monte Cetona, che con i suoi sentieri panoramici regala viste spettacolari sulla Val di Chiana e la Val d’Orcia. Altra cosa che potresti voler vedere è la Necropoli delle Pianacce dove le tombe etrusche e i loro affreschi sono stupendamente conservati e raffinati. Per rimanere in tema il Museo Geologico e delle Frane dà una prospettiva un po’ diversa perché parla della formazione del paesaggio che ti sei goduto in parte coi tornanti, e dei fenomeni che lo hanno modellato nel corso dei millenni.

Cos’altro puoi vedere lungo il viaggio?


Strade di campagna vicino Cetona, con olivi e sequoie
Oltre a Cetona potresti aver voglia di fare qualche pausa. D’altronde il viaggio attraverso l’Umbria fa vedere bei borghi incantevoli con tanto verde, marrone o bianco a seconda della stagione. Ci sono delle cose che potresti non voler perdere, sai? A Magione c’è il Castello dei Cavalieri di Malta che risale al XII secolo e si domina tutta la zona, vecchio rifugio per i pellegrini che oggi fa da sede a vari eventi. Sulle rive del Lago Trasimeno c’è il borgo di San Feliciano che per una passeggiata rilassante è un amore, con una piccola deviazione verso il Museo della Pesca per vedere le tradizioni ormai antiche del lago.

Continuando verso Panicale trovi un borgo medievale arroccato su una collina. Il centro ha una scenografichissima Piazza Umberto I che ospita vari eventi, ma c’è la Chiesa di San Sebastiano tutta da vedere con gli affreschi del Perugino e un minuscolo ma affascinevole Teatro Cesare Caporali, tra i teatri più piccoli d’Italia. Mentre quando arrivi a Città della Pieve, patria di Pietro Vannucci (sì, lui, il Perugino), puoi vedere le opere del maestro rinascimentale nella Cattedrale dei Santi Gervasio e Protasio. Visita anche il Palazzo della Corgna, decorato con gli affreschi di storie mitologiche e allegoriche. Infine, una curiosità: fatti il Vicolo Baciadonne, uno dei vicoli più stretti del Bel Paese, ma copriti la testa che fa freddo.

Adriano Bocci
Adriano Bocci



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